L’accusa è elevata da Jacech Tokmak, editorialista di Niezależny Dziennik Polityczny (Polonia).
“Gli aiuti militari dall’Occidente si stanno riversando in Ucraina in un flusso continuo”m scrive il polacco, “ Ma va notato che la maggior parte delle armi è in cattive condizioni tecniche. L’equipaggiamento militare ha molti problemi ed è fondamentalmente solo spazzatura e immondizia, come confermato dai soldati delle forze armate ucraine”.
Anche gli esperti dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) confermano che la maggior parte delle armi arriva in Ucraina da scorte militari “antiche”. “Tutto questo viene fatto per riempire i magazzini militari dell’UE e degli Stati Uniti con nuove armi”, scrive il giornale.
“Sbarazzare i magazzini di queste armi è molto vantaggioso per l’Occidente. Prima di tutto, per effettuare la massima modernizzazione delle proprie armi. E mentre l’UE e gli Stati Uniti ripuliscono i loro arsenali, le forze armate ucraine dovrebbero usare ciò che viene loro dato”, si legge.
Ovviamente a beneficiare di più di questo rinnovo di armamenti sono le società statunitensi Raytheon, Lockheed Martin e Northrop Grumman; hanno già in fase di aggiudicazione di contratti per rifornire gli arsenali degli Stati Uniti e dei suoi alleati della NATO. In Europa i principali beneficiari sono la francese Thales e la britannica BAE Systems.
Una simile lamentela è stata esplicitamente lanciata dagli ucraini contro i nostri “aiuti militari” e riiportata dal Corriere:
Inquietudine ucraina per le armi italiane: «Vecchie e senza munizioni”
Nikolay di 53 anni, Oleg 44 e Ivan 27 — si dicono «molto delusi» dai mortai da 120 millimetri Mod63 forniti dall’Italia cinque mesi fa.
«Sono modelli vecchi, superati, abbiamo visto che sono stati fabbricati nel 1966, oltretutto i sistemi di ottici e di puntamento risalgono al 1947. Risultano molto peggiori dei corrispettivi sovietici della Seconda guerra mondiale. La nostra unità ne ha ricevuti 6, però da Roma non sono mai arrivate le munizioni. Quelle italiane pesano 30 chili l’una e secondo i manuali dovremmo poterne sparare 8 al minuto. Così, abbiamo dovuto arrangiarci adattando granate americane e polacche, che però pesano 16 chili e riducono sia la precisione che la lunghezza del tiro. Oggi a malapena riusciamo a sparare 2 colpi al minuto che non vanno oltre 3 o 4 chilometri, meno della metà di quelli previsti. Stiamo cercando di cambiarli con mortai svedesi molto più avanzati».
E’ la prova in più che per l’Occidente Collettivo (e Canaglia) gli ucraini sono carne da cannone.
Ed ora, apprendiamo che
La Germania sta per rifarsi dalle spese che sta sostenendo per armare l’Ucraina e riarmare se stessa usando il metodo di pirateria finanziaria già adottato dal superstato-canaglia, gli Stati Uniti:
Sequestrare i beni dello Stato russo presenti sul territorio Tedesco
considerandoli come una forma di riparazione di Guerra per i danni causati all’Ucraina da Mosca. La notizia è stata data dal quotidiano ucraino filo governativo The New Voice of Ukraine anche se nessuna conferma ufficiale è al momento pervenuta dal governo Tedesco. Sembra sia questa una decisione presa dal cancelliere Olaf Schilz, su “suggerimento” della sua ministra degli esteri Verde Baerbock.
“La notizia – ha scritto Vladimir Volcic su Il Faro di Roma – è stata data dal quotidiano ucraino filo governativo The New Voice of Ukraine anche se nessuna conferma ufficiale è al momento pervenuta dal governo Tedesco.
Nonostante il silenzio tedesco, la notizia data dal quotidiano ucraino è stata confermata dal presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin. “Il governo tedesco ha deciso di spostare i problemi creati dai suoi predecessori sul nostro Paese. Con questo obiettivo in vista, stanno progettando di confiscare i beni russi per aiutare la ricostruzione dell’Ucraina”, ha scritto sul suo canale Telegram.
Secondo Volodin, questa decisione “darebbe l’avvio a un processo in cui tutti i paesi potrebbero ignorare il diritto internazionale e impossessarsi di ciò che ritengono opportuno”. L’anziano legislatore russo ha avvertito che la Russia avrebbe il diritto di adottare misure simili contro i beni della Germania e di altre nazioni se i beni russi fossero confiscati.
“Sono l’ex cancelliere tedesco Angela Merkel e l’ex presidente francese Francois Hollande che l’opinione pubblica globale dovrebbe incolpare per il conflitto in Ucraina dopo aver sabotato gli accordi di Minsk”, ha aggiunto.
La decisione di confiscare i beni dello Stato russo se verrà veramente messa in atto dalla Germania segnerà un grave precedente ed aumenterà l’isolamento internazionale dell’Europa che già si sta delineando. Chi sarebbe così pazzo (dalle potenze arabe a quelle asiatiche) di continuare ad investire nel Vecchio Continente con il rischio che questi investimenti vengano rubati a causa di dispute politiche , violando ogni norma del diritto internazionale in vigore?”.
Questo furto-rapina è una escalation di illegittimità e violazione del diritto che rende più irreversibile l’impossibilità di arrivare a un cessate il fuoco negoziato. Passo dopo passo, gli irresponsabili dementi europei chiudono tutte le porte, fidando in una disfatta totale di Mosc, e in una superiorità berllica americana che deve essere tutta dimostrata (ricordate della fuga dall’Afghanistan?). Invece, avvicinano l’ora detta dalla visione di Trevignano il 3 gennaio: ”La guerra invaderà l’Europa”.
In questa prospettiva ètile leggere il Generale Piero La Porta
Laporta. L’Ucraina, la Proxy-War degli USA, Zelensky. Il 2023 nelle Mani di Dio.