Opportunamente nel suo blog Antonio Socci ha citato Stefan Zweig che ha evocato il clima psichico collettivo di frenesia e odio che di colpo possedette i popoli nel 1914 e rese ineluttabile il precipitare verso la Grande Guerra e la sua immane e inutile strage.
“Shakespeare venne bandito dai teatri tedeschi, Mozart e Wagner da quelli francesi e inglesi” identicamente come oggi viene bandito Dostojevski. […]”Il perturbamento degli intelletti divenne sempre più assurdo . Non vi fu né una città né un gruppo che riuscisse a sottrarsi a quell’isterismo dell’odio. Diventò impossibile scambiare una parola ragionevole con qualcuno. Anche i più pacifici e bonari erano presi dall’ebbrezza del sangue . Amici sempre conosciuti e anzi come anarchici intellettuali, si erano di colpo trasformati in patrioti fanatici. Amici coi quali non avevo avuto mai dissensi mi accusavano apertamente di non essere più austriaco …”.
Noi pochi rimasti lucidi abbiamo visto questo “isterismo dell’odio” irrazionale delle masse vaccinate abbattersi contro i fantomatici “no-vax”; e adesso vediamo il perturbamento degli intelletti applicarsi al conflitto ucraino e l’irresistibile pulsione collettiva a trattare la minoranza pensante da traditrice, amica di criminali, e considerare la minima deviazione dalla linea totalitaria ufficiale un reato – da punire e da sopprimere.
Chi ha finezza spirituale riconosce agghiacciato in questo fenomeno collettivo, ossessivo e ripetitivo , che ripete gli stessi atti irrazionali di odio del 1914, il carattere della possessione diabolica. “L ‘intatta credulità dei popoli nella unilaterale giustizia della propria causa” fu una pandemia pan europea che infettò le masse in Italia, Germania, Francia non solo in Austria, una vera infezione psichica che scagliò le maggioranze interventiste contro le minoranze “pacifiste” o neutraliste che mettevano in guardia dai rischio di questa deriva.
Anche nel 1914, come oggi, i giornali e i giornalisti ebbero una funzione decisiva nel diffondere questa infezione psichica collettiva, rendendola frenetica con piena irresponsabilità e precipitandoci verso l’inevitabilità della guerra che costò all’Italia 600 mila morti, e due miliuoni ciascuno a Francia e Germania.
In Gran Bretagna, si legge in un testo storico inglese, “fino a metà 1914 la superficie delle relazioni diplomatiche era placida [….] Ma alcuni giornalisti britannici furono accusati dai contemporanei “di aver deliberatamente deciso di avvelenare le relazioni anglo-tedesche e di creare col loro scaremongering un clima tale dell’opinione pubblica che la guerra fra le due grandi potenze divenne inevitabile” (The Scaremongers: The Advocacy of War and Rearmement 1896-1914”, A.J.A. Morris, Routlegde & Kegan Pauil, 1984).
Il termine “scaremongers” non si limita al significato di “allarmisti”; essendo un calco di “warmonger” (istigatori guerrafondai) piuttosto significa: agitatori professionali della paura. Nel caso specifico britannico, quei giornalisti agitarono negli inglesi la paura che Berlino, con le sue supercorazzate nuove, insidiasse in modo esistenziale la potenza navale dell’Impero Britannico. Stupirà sapere che molti di questi sacremongers erano Signori del Discorso?
Anche oggi assistiamo alla infezione psichica apparentemente invincibile, totale, indotta, e ne riconosciamo la natura di possessione diabolica; manifestazione del potere di Colui che comanda alle “Potenze dell’Aria”, ossia del clima psichico collettivo; come allora, i popoli che vanno demenziali verso la guerra mondiale, non sono innocenti. Come allora, l’hanno voluta, non volendosi sottrarre alla frenesia di odio.
Noi abbiamo una difesa in Gesù. Da recitare alle 15, nell’ora in cui Egli spirò sulla croce per noi. Misericordia, Salvatore!
Post Scriptum
L’immagine in evidenza è il manifesto del nuovo film The Privilege, che ha come soggetto
Entità demoniache a capo di multinazionali farmaceutiche…. Psicofarmaci rivoluzionari che inducono la manifestazione nel nostro mondo di entità demoniache… giorno del lancio in tutto il mondo, 8 aprile 2022… È solo un film (“The Privilege”) per carità, nulla di serio… Forse…
“Noi siamo l’elite. È un privilegio farne parte!”