di Patrizia Stella
È finalmente terminato il sinodo della “tachicardia”, vale a dire quello che, a motivo degli argomenti spesso scabrosi che esponevano alla gogna pubblica i sacerdoti di Nostra Madre Chiesa come fosse una conquista, molti di noi lo hanno seguito con vera sofferenza e trepidazione.
Ognuno si è sentito in dovere di dire la sua. Denunciare? Fino a che punto? Ma allora l’eventuale segreto della confessione rischia di diventare pubblico? Sono cose molto delicate ma non se ne verrà fuori senza una cura che vada alla radice di tanta sporcizia, mettendo mano a una riforma del Seminario radicale perché anche il fatto che si arrivi a riconoscere il peccato di omosessualità come fattore da combattere, e si continui a chiedere scusa, non è sufficiente se non si procede a una serie di riforme che investono tutto il programma di studi e di costumi soprattutto a iniziare dai primi anni del Seminario.
- L’omosessualità che per la legge civile non è reato, invece per la Legge Divina, come troviamo sul catechismo della dottrina cattolica, è un peccato gravissimo che “grida vendetta al cospetto di Dio”, perché rompe l’ordine della natura facendo del male all’anima e al corpo di coloro che la praticano. Pertanto il cristiano deve andare oltre l’aspetto puramente civile per vedere davanti a Dio cosa è bene e cosa è male, perché se l’omosessualità per la legge dello Stato è accettabile, diciamo così, anzi diventa un diritto da legalizzare, come per l’aborto, per la Legge divina è peccato gravissimo, punito da Dio sin dall’antichità in modo assai pesante. Pertanto deve essere assolutamente bandito e proibito per tutti, a maggior ragione tra i preti che sono anime consacrate perché si tratta di un peccato gravissimo, che macchia l’anima rendendo anche la celebrazione della Messa sacrilega per chi la celebra in quello stato di peccato. Con Dio non si scherza!
Tutto ciò premesso
Se si vuole ridare credibilità al clero e a tutta la chiesa caduta negli artigli di satana, non basta la denuncia e il fare pulizia…è come buttare acqua dopo che la casa si è bruciata. Te lo vedi un prete che magari esternamente fa anche il suo dovere, segue giovani e malati, celebra la Messa, predica, raccoglie offerte per i poveri, organizza il grest, ma vive costantemente in peccato di omosessualità con uno o più compagni di turno, come se fosse la normalità? O con una amante fissa o magari più di una? I fedeli non vogliono un prete così. Deve essere coerente, come lo deve essere un marito che se non è fedele a sua moglie, diventa adultero e deve cambiare vita. Gesù è molto esigente e parla di “porta stretta” per andare in Paradiso, eppure diventa facile, anzi felice, se preghiamo e rimaniamo con lui.
Se si vuole raggiungere un obiettivo serio e avere dei veri preti affidabili, anche se non perfetti, ma umili, sinceri, puliti, che si affidano essi stessi al sacramento della confessione davanti a eventuali cadute, come fanno i laici, e non cedono alle lusinghe del mondo, non ci resta altro che RIFORMARE TUTTI I SEMINARI imponendo una disciplina ferrea come si faceva una volta coi novizi degli Ordini religiosi più severi: vita ascetica, penitenza, apostolato, preghiera, adorazione davanti al Santissimo, confessione settimanale, studio della dottrina cristiana, obbedienza ai superiori, proibizione agli estranei di entrare nelle stanze private dei seminaristi, insomma una vita ascetica comporta anche una certa rinuncia e penitenza, grazie alla quale poi si selezioneranno automaticamente da soli i veri, sinceri candidati, senza bisogno di inutili psicologi, e si distingueranno dai profittatori che entrano in seminario per seminare zizzania e fango. In tempo di guerra, davanti alla fame, al freddo, alle bombe, e a tante tribolazioni vissute dai seminaristi, resistevano quelli con vera vocazione e gli altri se ne tornavano a casa a farsi coccolare dalla mamma.
Infatti adesso non si richiede nessuna rinuncia per diventare prete: studi gratis, mangi gratis, vai dove vuoi e con chi vuoi, se ti confessi ti senti dire che tutto va ben anche i rapporti omosex o eterosex, purchè siano con una persona fissa (sic!) fai quello che vuoi, insomma hai tutto da “guadagnare” umanamente parlando e nulla da perdere. Un vero mantenuto spesso in stato di peccato. Col sacerdozio di adesso si può condurre facilmente una vita falsa, doppia o tripla, in barba alla legge di Dio, ma in sintonia col mondo, purché si accetti di stare in seminario che è diventato, né più né meno che un comodo college per ricchi dove si sta bene e si fa quello che si vuole, pur di studiare… oltretutto ERESIE che sono quelle che più facilmente conducono alla infedeltà e alla omosessualità perché quando viene meno la Verità che illumina l’Intelletto la cui fonte è Gesù, nulla più si regge. Ma questo nulla ha da spartire con la vera vita consacrata.
Infatti se manca la base “culturale e dottrinale” che fonda la nostra fede, se manca la conoscenza vera della figura meravigliosa di Gesù che ci ama e ci spiega il significato della consacrazione… tutto il resto non ha senso. Perché devo essere casto e rinunciare a una famiglia se non ho dentro di me, nella mia anima, nella mia mente, la convinzione, i presupposti fondanti che mi spingono a lottare nel momento della tentazione? Che mi fanno intravedere che, dietro a questa rinuncia, c’è nientemeno che la Vita Eterna per me e molte anime a me affidate, e non interessi o potere o denaro o sesso o convenienze meschine? Se perdiamo di vista il perché viviamo qualche decennio sulla terra, rispetto ai milioni o migliaia di anni dei pianeti, siamo dei poveri falliti! E dopo la morte che ne sarà di me, di noi? Vale la pena lottare per raggiungere il premio eterno che è la felicità con Dio.
Ma siccome qualche autorità vera o falsa ci ha detto che la misericordia copre tutto sullo stile di Lutero, in base al suo motto “pecca molto e sta tranquillo perché la misericordia di Dio copre le tue miserie come un manto”, poi risulta però che, a dargli troppa retta, ti ritrovi a seguire miseramente le sue impronte. Infatti Lutero, con tutta la sua libertà, onori, denaro e le sue donne, morì disperato impiccandosi alla spalliera del suo letto e molti mistici lo hanno visto all’inferno tra grandi tormenti. Nel dubbio di finire in quel luogo di perdizione così terrificante, che esiste per davvero, è meglio saper controllare i propri istinti e chiedere l’aiuto a Dio per non cadere così in basso, ma assaporare la bellezza di una vita casta e consacrata a Dio come Ministri di Gesù Cristo che hanno l’immeritato onore di “farlo venire sulla terra fino alla fine dei secoli”. E costoro che hanno ricevuto da Dio stesso questo potere e privilegio tramite il sacramento dell’Ordine Sacro, dovrebbero perdersi nei meandri puzzolenti e schifosi di una vita omosessuale? Ma chi ve lo fa fare di diventare preti per condurre una miserabile vita di tradimento del genere? Un piede su due scarpe! Oltretutto è molto scomodo. Se uno sa di non potercela fare, piuttosto di una vita di sofferenze e di vergogna, (la coscienza rimorde) meglio che si ritiri prima dell’ordinazione sacra e che sposi una bella ragazza e faccia figli in grazia di Dio!
Riformare il seminario impostandolo su una vita ascetica, sui sacramenti, sulle virtù umane e soprannaturali, anche sulla gioia di vivere, sullo sport, sull’amicizia pulita e leale che non ti crea vergogna, e alla base di questo, con un piano di studi serio e fedele al Magistero della chiesa cattolica in vista di un’intima Comunione con Dio, unica fonte della nostra gioia presente e futura, ecco i motivi fondanti per riformare la Chiesa secondo il volere di Gesù. Arriverà anche quel momento, basta guardare i segni dei tempi e implorarlo da Dio fin da adesso con forza e convinzione.
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