Il presidente Putin al San Pietroburgo Economic Forum (SPIEF2022), ha tenuto un potente discorso “eurasianista”, che indica come ha voltato le spalle all’Occidente globalista. I passi più rilevanti:
“Gli Stati Uniti, dopo aver dichiarato la vittoria nella Guerra Fredda, si sono dichiarati messaggeri di Dio in terra, che non hanno obblighi, ma solo interessi. Sembrano non accorgersi che si sono formati nuovi potenti centri su il pianeta”
“I cambiamenti nel mondo sono fondamentali, radicali e irreversibili. Ed è un errore credere di poter stare fuori al momento dei rapidi cambiamenti, aspettarsi che presumibilmente tutto torni alla normalità, che tutto sarà di nuovo come prima. Non lo sarà! ”
Tuttavia, le élite al potere di alcuni Paesi occidentali si rifiutano di notare questo evidente cambiamento e scelgono di “aggrapparsi alle ombre del passato”, ha aggiunto.
“Per esempio, credono che il dominio dell’Occidente nella politica e nell’economia globale sia un valore costante ed eterno”, ha detto Putin. Ma “nulla è eterno”, ha ricordato a tutti.
“Ci sarà un profondo degrado in Europa, le élite attuali verranno sostituite”
“Le loro politiche sbagliate porteranno a un aumento dei sentimenti nazionalisti ed estremisti nella società europea”.
“Il mondo è stato sistematicamente spinto in un’enorme crisi globale dai paesi del cosiddetto “G7”
“L’Ue ha perso totalmente la sua sovranità politica, le sue élite ballano al ritmo di qualcun altro, danneggiando la propria popolazione”
“La fame nei paesi più poveri sarà sulla coscienza dell’Occidente e delle cosiddette democrazie europee”
“Questo problema [del grano] non si è presentato oggi, non negli ultimi 3-4 mesi, e non è colpa della #Russia. Saremmo lieti di essere così onnipotenti. La situazione è peggiorata da anni, a causa delle attività di chi ha pianificato per interrompere i flussi commerciali”, ha sottolineato il presidente Putin
❗”Chiunque voglia continuare a lavorare/collaborare con la Russia è minacciato dagli Stati Uniti”
“Tuttavia, questo dimostra se i veri leader sono o meno al timone di un Paese”, ha sottolineato il presidente.
“La Russia sta entrando nell’era a venire come un potente paese sovrano e solo gli stati sovrani forti possono dire la loro sull’ordine mondiale emergente, o sono destinati a rimanere o diventare una colonia”, ha concluso il presidente Putin nel suo discorso a #SPIEF2022
Le sanzioni antirusse costano 400 miliardi. All’Europa.
Nello stesso Forum di San Pietroburgo, Alexander Novak, vice primo ministro russo, ha valutato così il costo delle sanzioni non per la Russia ma per la UE: i prezzi del gas sono triplicati e quadruplicati, i prezzi del petrolio sono raddoppiati, quindi l’Europa pagherà circa 400 miliardi di euro in più . E questo a nostro avviso non è il limite. Tutto può essere molto più critico.”
Con 400 miliardi in meno in Europa, quella che è stata provocata non è una recessione. E’ una tomba. Quanti milioni di morti europei provocherà? Forse è stata provocata proprio per questo: la continuazione del Covid-Lockdown con altri mezzi.
Mentre Putin teneva questo discorso, in chiaro sabotaggio della visita del trio Scholz-Macron-Draghi, il primo ministro britannico Boris Johnson è apparso a Kiev per fare pressioni per un’altra guerra, proprio come ha fatto a fine marzo quando ha detto al presidente ucraino Zelensky di abbandonare i negoziati con la Russia. “Ho offerto al presidente Zelensky un nuovo importante programma di addestramento militare che potrebbe cambiare l’equazione di questa guerra, sfruttando la forza più potente, la determinazione ucraina a vincere”.
Non è chiaro se Boris Johnson ha operato su istigazione di Biden; è un fatto che il mondo anglo non vuole che la ferita aperta in Europa si rimargini; come dice Putin, vivrebbe come una sconfitta esistenziale del suo sistema un accordo negoziale. “E’ in gioco l’ordine democratico liberale in questa guerra”, ha detto Francis Fukuyama in una intervista a Die Welt: “si tratta di fatto del tentativo di far arretrare tutta l’espansione del dominio della democrazia liberale che è avvenuto dopo il 1991 e il collasso della vecchia Unione Sovietica”.
Michael Brenner, l’analista di Consortium News (docente a Pittsburg di politica internazionale) teme che gli anglo intensificheranno il conflitto, magari creando una ferita aperta da qualche altra parte per “sovraestendere e destabilizzare la Russia”, come da programma.
“Nell’ultimo anno”, ricorda, “gli Stati Uniti hanno tentato di fomentare cambi di regime in stile Maidan in Bielorussia e Kazakistan. Entrambi sono stati sventati. L’ultimo con la connivenza della Turchia, che ha schierato un contingente di bashi bazouk dal ceppo di jihadisti siriani prelevati a Idlib … Rimane un obiettivo sensibile concepibile: la Siria. Lì, gli israeliani sono diventati sempre più audaci nel pungolare i russi con attacchi aerei contro le infrastrutture siriane e le strutture militari”.
Verissimo. Anzi: certo non per caso il Wall Street Journal ha riportato che gli Stati Uniti stanno coordinando gli attacchi aerei israeliani in quel paese :
WASHINGTON—Israele si coordina segretamente con gli Stati Uniti in molti degli attacchi aerei che effettua in Siria mentre gli alleati affrontano un campo di battaglia affollato di gruppi militanti, milizie sostenute dall’Iran e forze armate straniere, secondo gli attuali ed ex funzionari statunitensi.
attacchi aerei, come quello della scorsa settimana all’aeroporto di Damasco , si intensifichino con il calcolo di “sovraestendere” la Russia in un altro teatro bellico.