Si chiama Dong Jingwei; è il vice ministro della Sicurezza di Stato presso il Ministero della Sicurezza di Stato cinese, chiamato anche Guoanbu (la loro Cia), dove è a capo delle operazioni di controspionaggio dall’aprile 2018. Ora si sa per certo che Dong è passato al nemico: arrivato negli Stati Uniti a febbraio, sono state le sue rivelazioni a modificare l’atteggiamento americano sulla fuga del virus da Wuhan.
Se la notizia è vera – Pechino ha fatto passare la notizia che il vero Dong ha presieduto un forum sul controspionaggio in patria il 18 giugno – è la spia di grado più alto che abbia mai disertato dalla Cina nella storia.
Ma l’aspetto più interessante delle rivelazioni del disertore sembrano altre: avrebbe rivelato i dettagli del marcio nella comunità d’intelligence USA, Cia e FBI, ossia le due entità del Deep State che più hanno tramato contro Trump, fino al punto che l’FBI è concretamente sospettato di aver organizzato l’invasione del Campidoglio del 6 gennaio, messa dai media servi a carico dei sostenitori di Donald Trump.
Come scrive The Print,
Not only does Dong have detailed information about China’s special weapons systems, the Chinese military’s operation of the Wuhan Institute of Virology and the origins of SARS-CoV-2, and the Chinese government’s assets and sources within the United States; Dong has extremely embarrassing and damaging information about our intelligence community and government officials in the ‘terabytes of data’ he’s provided to the DIA,” the report said.
Ossia:
“Non solo Dong ha fornito informazioni dettagliate sui sistemi di armi speciali della Cina, sulla funzione dell’esercito cinese all’Istituto di virologia di Wuhan e sulle origini del SARS-CoV-2, e sui beni e le fonti del governo cinese negli Stati Uniti; Dong ha informazioni estremamente imbarazzanti e dannose sulla nostra comunità di intelligence e sui funzionari governativi nei “terabyte di dati” che ha fornito alla DIA”, afferma il rapporto.
Vedremo se scoppierà lo scandalo da lungo tempo dovuto, o se il Deep State Usa riuscirà a soffocare tutto.
Qui sotto, le domande del giornalista Glenn Greenwald sul coinvolgimento dell’FBI nell’invasione del Campidoglio del 6ngennaio, come riportato da sito Veritas Liberabit Vos:
“Se l’FBI aveva una conoscenza previa di ciò che veniva tramato ma non ha fatto nulla per fermare l’attacco, ciò solleva numerose possibilità sul perché. Potrebbe essere che abbiano appena avuto l’ennesimo ‘fallimento dell’intelligence’ del tipo che secondo loro ha fatto “non prevedere” loro l’attacco dell’11 settembre e quindi hanno bisogno di nuove massicce autorità di sorveglianza, aumenti di budget e nuove leggi del tipo Patriot-Act per risolverlo. Potrebbe essere che abbiano permesso che la rivolta si verificasse perché non l’hanno presa abbastanza sul serio o perché alcuni di loro hanno sostenuto la causa che c’è dietro di essa, o perché si sono resi conto che ci sarebbero stati benefici per lo stato di sicurezza se fosse successo. Oppure potrebbe essere che stessero usando quegli agenti sotto il loro controllo per tracciare, dirigere e guidare l’attacco – come hanno fatto tante volte in passato – e hanno permesso che accadesse per negligenza o intenzione deliberata”.