Abbiamo visto le statistiche dei giovani carabinieri e agenti: spaventose.- Ma come mi dice l’amico che mi ha girato le informazioni, i suicidi nella popolazione generale di giovani può essere molto simile.
Il punto è che il sistema ha liberato totalmente i giovani della minima idea e nozione di Dio, convinto e insegnando loro che raggiunto il completo ateismo, una volta abolito il terrore della pena eterna e degli obblighi dei dieci comandamenti, la loro vita sarebbe stata più libera e felice, non più priva di soddisfazioni, piaceri ed affermazioni di sé. Il diritto alla felicità sancito dalla costituzione americana
Invece arriva ai giovani l’inevitabile momento della sconfitta, del no dell’amata, dell’ordine ingiusto ricevuto, ineluttabili dolori, insomma ogni giovane scopre che non esiste alcun riconosciuto diritto alla felicità, e viene messo di fronte a quella verità che Buddha aveva scoperto 600 anni prima di Cristo: ossia che
“La vita è Dolore”
Il fatto è che nulla ha preparato – addestrato, educato – il giovane a dare un senso a questo dolore, a valorizzare la sconfitta e il sacrificio come croce che acquista meriti nell’aldilà o come eroico esercizio di formazione del carattere e della volontà ; la sofferenza dentro cui il giovane si trova non ha senso né scopo. Di qui la decisione di uccidersi, rafforzata dalla convinzione che “dopo” non ci sia nulla se non un sogno senza sogni.
Il punto è che senza Dio, la vita non diventa più facile, ricca e significativa come hanno insegnato ai giovani da tutti i megafoni e persuasori occulti; tutto diventa senza scopo, uno scopo un significato a cui sacrificarsi e durare – nulla “vale più la pena”.
Nel senso letterale: studiare è inizialmente una pena (una sofferenza) e solo dopo un arricchimento, imparare un mestiere utile per la comunità è una pena iniziale e solo una volta acquisita la perizia si scopre nell’animo il premio del lavoro ben fatto. Le imprese non trovano il 70 percento di operai che siano carpentieri in ferro – E chi sceglierebbe di fare il carpentiere in ferro in un clima di massa che non valorizza lo spirito di sacrificio? O l’individualismo edonistico dozzinale che toglie alle masse ogni senso di responsabilità verso la comunità? Tutti vogliono fare i calciatori o i pornodivi su Onlyfans ; per questo è cresciuto oltre il milio e e mezzo il numero di giovani che né studiano né lavorano.
La “liberazione” da Dio porta allo scadimento e alla perdita della civiltà, anche quella tecnica, non vale più “la pena” di contribuire alla sua manutenzione..
Il suicidio di massa è l’esito dell’ateismo radicale.
Bisognerebbe restituire ai giovani il timor Di Dio, il terrore della pena eterna e il valore salvifico ed eroico della Croce; cosa niente affatto disponibile, visto che la stessa Chiesa non lo proclama più..