Ci si può fidare ancora di loro?
Per vent’anni, Bagram è stata la più importante base militare aerea USA in Afghanistan. Gli americani l’hanno abbandonata nel cuore della notte, interrompendo la corrente e lasciandovi letteralmente tutto: dai pallet di lattine di soda water ai veicoli blindati, senza nemmeno informare l’esercito afghano collabò della loro partenza. Nessun passaggio di consegne, niente ammaina bandiera. Sono andati via insalutati, come ladri. Il generale Kohistani, dell’Afghan National Army (ANA) le cui forze hanno preso possesso della base, non sapeva nemmeno che le forze armate statunitensi se ne fossero andate senza salutare. “Abbiamo (udito) alcune voci secondo cui gli americani avevano lasciato Bagram … e finalmente alle sette del mattino, abbiamo capito che era stato confermato che avevano già lasciato Bagram”.
Quando le forze afghane sono entrate nella base aerea, centinaia di saccheggiatori vi stavano facendo man bassa da almeno due ore. Gli americani hanno interrotto la corrente elettrica e sono spariti coi loro aerei nelle prime ore prima dell’alba.
Armi e molte munizioni furono lasciate indietro; centinaia di auto ed altri veicoli, l’ospedale intatto con i medicinali e le attrezzature, computer, macchine fotografiche, caldaie solari, pezzi di ricambio per aerei ed elicotteri, veicoli corazzati, elementi di radar di vario modello, parti di ricambio e scorte di cibo sono stati saccheggiati quando i soldati afgani sono entrati in questa base-città.
E’ stata la replica della fuga degli americani da Saigon, con la gente che si aggrappava agli elicotteri dal tetto dell’ambasciata. Nessuna spiegazione è stata data di questa diserzione così fulminea; ma evidentemente gli americani non avevano voglia di vedersela che in Talebani in combattimento.
I Talebani stanno conquistando provincia dopo provincia ma, è stato notato, “molti dei distretti occupati dai talebani non erano principalmente nelle regioni pashtun, ma nel nord, dove la popolazione è spesso uzbeka, tagika o di altre minoranze etniche. Prima dell’invasione statunitense, quelle popolazioni erano spesso anti-talebane”.
Dopo che gli americani se la sono squagliata in questo modo disonorevole, a Kabul, ad assicurare la protezione del governo collabò in attesa che arrivino i Talebani con cui trattare è subentrata la Turchia. Come rivela Thierry Meyssan, i turchi che arrivano sono in realtà jihadisti di Idlib in Siria, circa duemila uomini; i jihadisti siriani che Erdogan ha già utilizzato in Libia contro i russi e in Karabagh contro gli armeni.
Lo squaglio americano fa trarre una lezione che non si limiterà ai Talebani né agli altri attori dell’area geopolitica, ma dovrebbe insegnare anche all’Europa a non fidarsi troppo della forza militare reale della (ex) superpotenza. Quelli ti trascinano in guerre costosissime e indecifrabili l’intera NATO, poi partono senza salutare e ti lasciano coi turchi.
Veicoli di tipo civile lasciati ai saccheggiatori
(Da noi, l’opinione pubblica si occupa di Fedez e di calcio, come i media di chi ci comanda…)
Il contingente italiano rientra dall'Afghanistan dopo vent'anni, 53 caduti,la bandiera portata con onore. Chi c'era all'aeroporto ad accoglierli? Nessuna autorità, nessun rappresentante delle istituzioni Sono tornati in #divisa mica in #burqa pic.twitter.com/fjOLjzF992
— Mariagiovanna Maglie (@mgmaglie) July 8, 2021