LA VERITA’ DIETRO L’ARRESTO DI KORSHUNOV SU ORDINE USA

di Raffaele Giovanelli

Che cosa si scopre dietro l’arresto in Italia di un manager russo Aleksander Korshunov per furto di segreti industriali ai danni della General Electric? Si dichiara che il furto riguar­derebbe questioni commerciali. In un campo pieno di innovazioni tecniche alle quali forse ci si poteva attaccare con maggiore credibilità, si denuncia invece un furto di carattere commerciale. Che strano! La società che in Italia tratta argomenti simili a quelli che riguar­dano il contenzioso aperto dagli USA secondo le procedure dell’Interpol è la  Avio Aero, una creatura dell’americana GE Aviation che opera nella progettazione, produzione e ma­nutenzione di componenti e sistemi per l’aeronautica ed ha sede a Torino. L’Italia, dopo aver rifiutato di entrare nel consorzio europeo di Airbus, di cui si pensava che non avrebbe avuto un futuro, ha visto progressivamente ridursi la sua presenza nel settore aeronautico civile (quello militare è ridotto a catene di montaggio di aerei americani dei quali non ci vengono neppure rivelati i “segreti” più importanti).

La storia la prendiamo dal SECOLO d’Italia: Il 59enne Maurizio Paolo Bianchi, ex-direttore della Avio Aereo, controllata italiana di GE Aviation, leader nella produzione di motori aeronautici, con quartier generale nel distretto meridionale dell’Ohio, è stato incriminato negli Stati Uniti assieme ad Alexander Yuryevich Korshunov, 57 anni, la presunta spia russa arrestata il 30 agosto scorso all’Aeroporto internazionale di Napoli.

Lo ha rivelato, in un comunicato, il Dipartimento di Giustizia americano diffuso nella notte, comunicato nel quale si precisa che i due sono stati incriminati con l’accusa di cospirazione per il furto di segreti commerciali ad una società americana nel settore dell’aviazione. Le accuse contro i due sono stati formalizzate il 21 agosto scorso e nei documenti allegati alla denuncia si afferma che la presunta spia russa Korshunov è un dipendente di una società di stato russa e che, in precedenza, era un funzionario statale che ha prestato servizio anche al ministero degli Esteri russo.
Quanto a Bianchi, ex-direttore della controllata italiana di GE Aviation, mentre lavorava per questa azienda, era responsabile del business in Cina, Russia e Asia. E, dopo aver lasciato la società, è andato a lavorare per Aernova, a Forlì.

La presunta spia russa Korshunov ha lavorato all’United Engine Corp (Uec), che comprende la controllata Aviadvigatel, inserita nel settembre del 2018 dal Dipartimento del Commercio americano nella “lista delle entità” che agiscono contro gli interessi di sicurezza nazionale e politica estera degli Stati Uniti. Tra Aernova e Aviadvigatel esisteva un contratto. Secondo le accuse del Dipartimento di Giustizia americano, si ritiene che tra il 2013 ed il 2018 Bianchi, per conto della presunta spia russa Korshunov, ha “assoldato” ex-dipendenti o attuali della controllata italiana di GE Aviation per fare lavori di consulenza sui riduttori dei motori degli aerei: in occasione di questi lavori, sarebbero stati usati segreti commerciali di proprietà della GE Aviaton per redarre rapporti tecnici.
In particolare gli sforzi sarebbero stati concentrati sui riduttori prodotti da Avio Aero.
La presunta spia russa Korshunov avrebbe pagato i dipendenti ed ex di Avio Aero negli incontri da lui organizzati nel giugno del 2013 al Paris Air Show a Le-Bourget, in Francia, e poi nel 2014 a Milano, per discutere le relazioni tecniche.
Korshunov e Maurizio Paolo Bianchi rischiano, ora, secondo il Dipartimento della Giustizia Usa, fino a dieci anni di carcere.

Appena portato al carcere di Poggioreale, lo scorso 30 agosto, Alexander Korshunov è stato posto sotto la massima sorveglianza, senza la possibilità di avere contatti con altri detenuti e seguito da poche unità di guardie carcerarie. Dopo circa un giorno è stato trasferito in una sezione del carcere per la detenzione ordinaria, il padiglione Milano, dove è in una cella con altri detenuti russi. Non è chiaro da quale Paese provenisse quando è atterrato all’aeroporto di Capodichino: mentre le prime notizie giunte ieri parlavano di un arrivo direttamente da Mosca, non è invece escluso che Korshunov, che ha già avuto modo di incontrare un avvocato non italiano, avesse già visitato diversi Paesi europei prima di arrivare in Italia. Su Korshunov pende la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti e nei confronti della quale al momento non risulta abbia presentato opposizione: qualora l’ estradizione negli Usa dovesse concretizzarsi, secondo quanto si apprende, essa dovrebbe avvenire in tempi molto brevi. Sin qui la notizia. Si deve notare che Bianchi non lo hanno ancora arrestato.

Il centro del contendere pare riguardi un motore innovativo, il P-14 a basso impatto ambientale, motore che i russi hanno sviluppato con la supervisione della Nacelle Systems Consultancy (NSC) una società privata in campo ae­rospaziale per la progettazione di propulsori per aerei con sede nell’Irlanda del Nord. Il P-14 è stato progettato con la United Engine Corporation, che pure si trova nell’Irlanda del nord. Il propulsore è destinato all’aereo di linea Irkut MC-21. Tutto in regola, ma la General Electric produce un propulsore simile:  il GEnx un turbofan di ultima generazione che offre due versioni per i velivoli B787 Dreamliner (GEnx-1B) e i B747-8 (GEnx-2B). Questo motore è stato concepito con un livello tecnologico estremamente avanzato per garantire: un impatto ambientale ridotto (minor emissioni inquinanti, minori livelli sonori), un ridotto costo di esercizio grazie a ridotti consumi di carburante, un minor costo di manutenzione e un peso contenuto per massimizzare il carico pagante senza penalizzare il livelli di spinta e di prestazioni. Il portafoglio ordini è valutato 6,4 miliardi di Euro.

Il P-14, dopo anni di sperimentazione e di prove, sta per completare l’iter per arrivare all’omologazione. Per gli americani il guaio è che il P-14 pare sia superiore ai turbofan della General Electric. Neppure possono dire che i russi hanno rubato i brevetti americani. Allora si inventa un contenzioso di natura commerciale, che finirà in nulla ma intanto ritarda l’entrata del motore russo nell’impiego su velivoli di linea.

Come è chiaro dallo schema nei turbo fan una parte del flusso d’aria catturato dal primo rotore (fan) non viene inviato nel percorso con camera di combustione ma viene scaricato direttamente in modo da contribuire alla propulsione con un percorso “freddo”.

Sezione del P-14

Tutti si dedicano all’aeronautica civile e militare. Persino la Polonia, che non aveva una scuola ed un’industria aeronautica ha ricevuto dalla UE 40 milioni di euro per costruire  il “Cold Flow Turbine Test Facility”, impianto destinato alla sperimentazione delle turbine aeronautiche di bassa pressione, che sarà costruito a Zielonka, nei pressi della capitale polacca, e sarà il più grande e moderno laboratorio al mondo del suo genere. Lo stato polacco investirà solo 7.5 milioni di euro. Il costo totale sarà di 55,5 milioni di euro.  Se il governo italiano chiedesse all’Europa un intervento simile le opposizioni direbbero che è sovranista, guerrafondaio ed insensibile ai problemi sociali veri degli italiani.

L’impianto sarà utilizzato per la ricerca e lo sviluppo in ambito aeronautico, nonché per i test di prototipi di turbine e dimostratori tecnologici impiegati nella realizzazione di motori aeronautici. I promotori del progetto sono, da un lato, alcuni affermati specialisti polacchi nel campo della ricerca sulle turbine del Warsaw University of Technology and Military University of Technology, dall’altro partner industriali quali il Gruppo Avio e la Military Aircraft Works No. 4 SA (Wojskowe Zak_ady Lotnicze Nr 4 S.A.). Nel 2008 questi soggetti hanno creato un consorzio scientifico-industriale, al cui vertice e stata costituita la societa “Aircraft Propulsion Research Laboratory – Polonia Aero” (Laboratorium Badań Napędow Lotniczych). Lo scopo del consorzio è avviare una rete di laboratori specializzati nella ricerca avanzata nel campo dell’aerodinamica dei flussi delle turbine aeronautiche, ciascuno dedicato ad un progetto autonomo ed indipendente. Il laboratorio principale sarà situato presso la “Aircraft Propulsion Research Laboratory – Polonia Aero”, mentre gli altri laboratori distaccati troveranno spazio nelle università che partecipano al progetto. Il laboratorio sarà l’infrastruttura necessaria sia per l’ottenimento di altri finanziamenti europei, sia per la stipula di contratti in materia di ricerca industriale e opere di sviluppo con le più grandi aziende mondiali nel settore dell’aviazione.

Proprio come noi che ci dilettiamo invece ad organizzare intrighi internazionali come quello ordito dal governo Renzi contro Trump.