“Strage di civili a Goutha: 300 vittime, tantissimi bambini” (Huffington Post). “il massacro di Goutha” (il Post). “ 200 persone, tra cui 57 bambini e adolescenti, sono state uccise nei bombardamenti governativi in corso da domenica sulla Goutha orientale, alle porte di Damasco”. Ovviamente ricompare la Goracci la quale da Istanbul, dove non vede niente, strilla: “Ghouta, “bagno di sangue” nell’ultimo forte dei ribelli anti-Assad Ghouta”. Anche lei da conto di “almeno 200 morti di cui 60 bambini”. “Goutha, un’altra Srebrenica” (The Guardian), “250 uccisi a Goutha” (BBC).
Si ricalcano tutti, i gridi d’orrore e di sdegno. Perché le loro fonti sono le stesse: L’Osservatorio siriano per i Diritti Umani che ha sede a Londra, e gli Elmetti Bianchi, la nota formazione umanitaria di jihadisti fondata da “James Le Mesurier, ex ufficiale dell’esercito inglese, consulente del ministero degli Esteri e del Commonwealth. Ha iniziato a lavorare in Siria nel 2011, proprio in occasione delle Primavere Arabe” (Gli occhi della guerra).
Propaganda decisa a Washington l’11 gennaio
Tutte queste lacrime mediatiche sono state pianificate in un incontro riservato avvenuto a Washington fra diplomatici dell’autodefinito “Piccolo gruppo americano sulla Siria” (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Arabia Saudita e Giordania), e di cui il giornalista Richard Labeviére ha ottenuto una minuta della riunione. Ve ne ho parlato anch’io il 20 febbraio nell’articolo “Aria nuova in Siria – salvo che per gli occidentali”.
In quella riunione si è deciso (come ho riportato) di “mantenere la pressione sulla Russia, anche se non può si può convincere Mosca ad abbandonare il regime come speravamo”. A questo proposito, “dobbiamo continuare – ciò che stiamo già facendo – a denunciare l’orribile situazione umanitaria e la complicità russa nella campagna di bombardamento di obiettivi civili”.
La RAI-TV esegue, come sapete”, avevo scritto. Facile previsione.
Sono i jihadisti di Goutha che ammazzano i civilia Damasco
Bisognerà ricordare che Goutha Est è un vasto quartiere di Damasco, occupato dai terroristi sunniti jihadisti che non solo tengono in ostaggio la popolazione civile che non è riuscita a scappare (in tempo di pace ci abitavano in 400 mila), ma che da anni sparano tiri di artiglieria contro la parte civile e pacifica di Damasco, uccidendo ogni volta una dozzina di passanti – fra cui molto bambini che la Goracci non vede, perché non le arrivano i servizi video degli Elmetti Bianchi.
Il 4 febbraio, per esempio, i mortai dei terroristi di Goutha hanno ucciso 4 persone e ferite almeno 9 tirando su una folla che si era raccolta “per la distribuzione di aiuto umanitario da parte di un’organizzazione religiosa russa”. E’ stata danneggiata anche la chiesa.
Il 9 febbraio, 11 civili abitanti in quartieri residenziali di Damasco sono stati feriti da colpi di mortaio lanciati daGoutha Est.
L’11, è stato ucciso un civile. Il 12, tiri di mortaio hanno danneggiato l’ospedale di Ibn Sina. Il 14, un bambino è stato ferito da razzi lanciati sul quartiere di Esh al-Warwar. Eccetera. E’ difficile far capire l’incubo che questo stillicidio impone alle vite degli abitanti civili di Damasco – specialmente alla Goraccci, che ha lacrime solo per Goutha e le foto di Caschi Bianchi.
E’ come se dei terroristi islamici avessero occupato Trastevere e da lì sparassero colpi di mortaio su via del Corso e il Pantheon.
In un raro servizio della tv msn, di due giorni fa, potete constatare cosa pensano gli abitanti di Damasco di quelli di Goutha Est.
E’ ovvio che il governo stia facendo uno sforzo supremo per liberare questa ultima sacca di jihadisti cari all’Occidente insediati in un quartiere della capitale da 4 anni, che uccidono l popolazione libera di Damasco .
L’ulteriore prova della falsità dei reportags lacrimosi su Goutha è che tutti, con lo stampino, evocano “l’agosto 2013, quando il regime di Assad bombardò con armi chimiche questa stessa zona”. Ora, l’attaco con armi chimiche, che era il pretesto scelto da Obama per invadere la Siria (insieme a Hollande e a Erdogan), è stato comprovato essere un false flag organizzato, soprattutto fotograficamente, dagli Elmetti Bianchi. In queste ore, i comandi russi segnalano che gli Elmetti Bianchi avendo distribuito maschere antigas, possono preparare un altro false flag “chimico”.