L’ha detto davvero, la governatrice della Banca Centrale Europea:
https://twitter.com/WallStreetSilv/status/1673666196883775491
“Il cambiamento climatico influisce sull’inflazione”. Ammutoliti, ammiriamo un nuovo vertice, super-razionale, raggiunto dal pensiero della onnipotente: bando ai limiti prosaici della ragione, all’abitudine bassa e meccanicistica del medievale scire per causas, ossia di dover spiegare la relazione fra un effetto e la causa che viene addotta per il suo verificarsi.
Qui, di colpo, assistiamo alla nascita di una nuova ed audacissima Scienza delle Finanze: della Teoria Monetaria Rivelata. Come stupirsi che essa spunti come un germoglio dalla già affermata e Climatologia Rivelata? Proclamata per prima dalla innocente Greta Thurnberg adesso adottata BlacRock? Quella che ci obbliga a professare che 1) il Clima sta crescendo di temperatura,2) che tale crescita è dovuta alle emissioni di anidride carbonica, e 3) che queste emissioni sono causate dall’uomo e dalle sue attività umane, che vanno stroncate per “salvare il pianeta”?
Aderito che abbiamo a questi tre dogmi, come ci prescrivono ogni giorno Repubblica, La Stampa e i TG, che vi costa aderire alla dogmatica Monetaria Lagarde, che è già Dottrina Ufficiale nella BCE?
Ripetiamo dunque tutti questa Verità: “L’inflazione è causata dal Clima”.
Non senza chiedere che vengano scoperti, smascherati e denunciati i miscredenti che aderiscono alla Teoria Eretica. La Vecchia Scienza non rivelata. Non sfugga infatti che in certi ambienti maleodoranti, feccia della società, ancora si professa che l’inflazione sarebbe causata nond alla CO”, ma dall’eccesso di moneta creata dalle banche centrali, i trilioni di dollari ed euro che esse hanno generato dal nulla addebitando, da un decennio nella forma ZIRP (Zero Interest Rate Policy); e che quella in corso non è inflazione ma rincaro esogeno generale delle materie prime prodotto dalle sanzioni alla Russia, che ci obbligano a comprare gas americano a prezzo quintuplo di quello di Mosca…Ragion per cui l’ennesimo rialzo dei tassi è vano, e cura sbagliata ad una malattia volontariamente diagnosticata male?
Non sarà dfficile identificare questi atei a cui togliere la parola. Qualcosa mi dice che questa feccia alberghi fra i NoVax e i putiniani.
Con questa denuncia noi Veri Credenti, animati da santo zelo, non facciamo che obbedire all’invito testé espresso dal segretario dell’ONU: che ha sottolineato l’importanza di contrastare “disinformazione” e “incitamento all’odio”. E’ lo stesso Segretario Generale Guterres a proporre “un’azione urgente” e concertata globalmente: Un “codice di condotta” che disciplini ovunque e una volta per tutte la libertà di informazione e di espressione sul web.
Il mese scorso l’ufficio del Segretario generale dell’ONU, in vista del “Summit del Futuro” che si terrà a settembre ’24, ha pubblicato un documento che tratteggia le linee guida del “Global Digital Compact” in elaborazione. Una pianificazione che “coinvolga tutte le parti interessate: governi, il sistema delle Nazioni Unite, il settore privato (comprese le aziende tecnologiche), la società civile, le organizzazioni di base, le università e tutti gli individui, compresi i giovani”.
Il documento, che vorrebbe “fissare principii, obiettivi e azioni” per “avanzare verso un futuro digitale aperto, libero, sicuro e umano-centrico” e per raggiungere un quadro di “sviluppo sostenibile”, introduce invece elementi allarmanti:
“Identità digitali collegate a conti bancari o di telefonia mobile”
Utilizzo di “droni” e di “tecnologie di vaccinazione basate su piattaforme intelligenti e nuove tecniche di produzione”
“Piattaforme digitali intelligenti”, “aperte e gratuite”, per promuovere “formazione e competenze digitali”
L’uso delle ICT, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per “aiutare a tagliare di 10 volte le emissioni di CO2”
“Sensori e monitor connessi all’Internet delle Cose, piattaforme di accumulo dati su Cloud, sistemi di tracciamento basati su blockchain e passaporti digitali dei prodotti” per “misurare e tracciare l’impatto ambientale e sociale”
Infine, il documento sottolinea l’importanza di contrastare “disinformazione” e “incitamento all’odio”. E’ lo stesso Segretario Generale Guterres a proporre “un’azione urgente” e concertata globalmente:
Un “codice di condotta” che disciplini ovunque e una volta per tutte la libertà di informazione e di espressione sul web.
In nome di presunte inclusioni, libertà, sicurezze e progresso, si gettano continuamente le basi per un futuro tirannico di miseria politica elitaria, di sorveglianza e di controllo sociale.