L’alta cultura italiana che ha vietato il corso su Dostojevski

https://twitter.com/annamasera/status/1498920103492169732?s=21

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Il Dirigente Bicocca Cristiano Nicoletti  (nella foto) ,che ha annullato il corso sullo scrittore russo Dostoevskij, è indagato a Perugia per maxi-truffa da 3,9 milioni euro, quando guidava l’ateneo di Palazzo Gallenga.
Egli stesso si è laureato in giurisprudenza con la tesi “Malversazione ai danni dello Stato e differenze con la truffa”.

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…COSA SCRISSE DOSTOEVSKIJ SULLA MENZOGNA?

“Colui che mente a se stesso e dà ascolto alla propria menzogna arriva al punto di non saper distinguere la verità né dentro se stesso, né intorno a sé e, quindi, perde il rispetto per se stesso e per gli altri.”
Profetico.
Fedor Michajlovic Dostoevskij – I fratelli Karamazov

Triste è l’uomo che si comporta da barbaro

Provoca sgomento e incredulità leggere che l’università di Milano Bicocca ha deciso di cancellare un corso di studi sullo scrittore e filosofo Fëdor Dostoevskij, in quanto russo. Con una scelta ideologica senza senso si vorrebbe cancellare dalla storia colui che è stato considerato uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi. La bellezza, quella vera, salverà il mondo, diceva Dostoevskij. La bellezza, non la stupidità. Triste è l’uomo che si comporta da barbaro.

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2022/03/triste-e-luomo-che-si-comporta-da.html?m=1

Da Mosca Marinella Mondaini, scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca:

“I Pacifisti. Avrei voluto che tutti coloro che ora si ergono a “paladini della Pace”, i nuovi pacifisti, fossero venuti con me nel Donbass in questi anni, a vedere cosa è successo in tutti questi 8 lunghi folli anni, le distruzioni, i cimiteri e le chiese scoperchiate, le fosse comuni, avrei mostrato loro i bambini trucidati nelle foto appese nel Museo degli Angeli in una piccola cittadina della repubblica di Donezk, avrei tradotto in simultanea i racconti della gente comune per strada, avrebbero visto le lacrime negli occhi dei vecchi che mai dimenticherò.
Avrebbero visto la forza e la dignità del popolo del Donbass, che nonostante la guerra che il governo filo-nazista ucraino (messo al potere dagli Stati Uniti d’America, appoggiati dall’UE) ha scatenato contro di loro SOLO per il fatto che era per l’amicizia con la Russia e voleva vivere secondo i suoi principi.
Avrebbero visto gli stenti della gente in condizioni di blocco economico, di tubature di gas, acqua saltate in aria a causa dei bombardamenti ucraini, le case mezze rotte con le finestre coperte di cellophan e i tetti sfondati.

Tutti ora in Italia, sono diventati pacifisti, d’improvviso scoprono che la guerra è “male e distruzione”.
Non solo il popolo, ma tutti i capi politici nostrani, i cantanti in prima fila contro la guerra. E non importa se non conoscono nulla di Russia, Ucraina, nemmeno sanno dove si trovi il Donbass.
Questi “pacifisti” in 8 anni non hanno MAI alzato un dito, MAI protestato nelle piazze italiane, sui social.
SILENZIO assoluto, ovattati nel loro rammollito confort.
Protetti dalla cappa di censura e dittatura ideologica dell’Ue.
L’Unione Europea traccia con metodi fascisti un solco sempre più profondo con la Russia. [….]

Un italiano, Paolo Bari che vive in Ucraina :
“Quando questa mattina ho aperto la connessione Internet e ho visto come prima cosa il titolo di Repubblica ” E’ iniziata l’invasione russa. Città bombardate. Centinaia di vittime “, devo dire che ho avuto un attimo di profondo smarrimento e ho pensato che Putin doveva essere impazzito.
Poi, con il passare dei minuti, e con le notizie in arrivo da altre fonti indipendenti, dalla tv russa e dai tg moldavi, la situazione si è fatta più chiara. E’ apparso evidente che venivano colpiti esclusivamente obiettivi militari e che venivano aperti dagli stessi russi corridoi umanitari per consentire alla popolazione civile di evacuare in sicurezza. Molti degli stessi militari ucraini abbandonavano le posizioni e disertavano.

Emblematico il servizio in diretta del tg di LA7 la cui corrispondente dal Donbass indossava elmetto e giubbotto antiproiettile e descriveva una situazione drammatica per la popolazione, mentre dietro di lei le persone passeggiavano tranquillamente per la strada. A Kharkiv, uno dei principali centri russofoni del Donbass che già nel 2014 tentò di proclamarsi indipendente come Donetsk e Lugansk prima di essere soffocata dalla repressione dell’ esercito ucraino, la bandiera russa veniva innalzata sul palazzo comunale nel tripudio della popolazione [….]

e Putin non aveva altra scelta e che a questa reazione egli era stato letteralmente costretto dall’ottusa classe dirigente ucraina e dall’ arroganza espansionista verso est degli USA e della NATO.
Se c’è qualcuno che ha fermato l’orologio della storia alla guerra fredda è solo l’ Occidente.

L’alto, nobile e veritiero giornalismo italiano:

https://twitter.com/LInvestigativa/status/1498702123885867014

(PS – Anche se la farse di Dostojevski è probabilmente apocrifa, è troppo bella per cancellarla)