Collega 20 paesi
Quando nel 2022 l’Occidente ( e in prima fila la UE con la più grave delle sue sanzioni”) tagliò la Russia da sistema SWIFT – la piattaforma di messaggistica con sede in Belgio che connette migliaia di istituzioni finanziare di tutto il mondo per i trasferimenti di denaro online – contavano di aver inflitto un danno decisivo all’economia russa; le carte di credito russe per esempio non funzionavano…
Un periodo di difficoltà ha dovuto certo essrsi prodotto inizialmente. Ma va ricordato che la Banca di Russia aveva lanciato il sistema SPFS già nel 2014. La decisione è stata presa di fronte alle minacce – già ventilata allora – di disconnettere Mosca dalla rete SWIFT in seguito all’annessione della Crimea, che è stata la risposta russa al colpo di stato orchestrato dagli Stati Uniti (Maidan, ricordate? La sottosegretaria di Satto VictoRia Nuland (Nudelman in Kagan) Spiegò Congresso che aveva speso 4 miliardi di dollari per finanziare il golpe antirusso).
Il sistema di pagamento internazionale SPFS, l’analogo russo di SWIFT, è ora disponibile in venti paesi., dove viene accettato normalmente
L’analogo russo della rete SWIFT conta attualmente 557 partecipanti, secondo il primo vice governatore della banca centrale russa Vladimir Chistyukhin.
In totale sono 557 le banche e le imprese che hanno stabilito collegamenti con il sistema, di cui 159 estere. A parte queste cifre, sono disponibili poche informazioni. La banca centrale russa non comunica i volumi.
Fra i 20, vanno sicuramente annoverati Cina, India, Emirati Arabi Uniti, Turchia e Singapore, bollati dall’Occidente come “paesi lavanderie di demaro” perché improvvisamente hanno aumentato le importazioni di petrolio russo dopo l’invasione dell’Ucraina , contemporaneamente aumentando le esportazioni di prodotti raffinati verso i “paesi con price cap” che hanno sanzionato il petrolio russo, tra cui Unione Europea, Australia, Giappone, Regno Unito, Canada e Stati Uniti. Stranamente, l’UE è stata il maggiore importatore di questi prodotti raffinati, seguita dall’Australia. E la maggior parte dei prodotti riciclati viaggia su navi europee.
Va segnalata la crescita anche dell omologo cinese – il CIPS (China International Payment System) – Il sistema di pagamento internazionale della Cina conta 1.484 banche partecipanti, di cui 139 direttamente, situate in 113 paesi e regioni di tutto il mondo.
Nel 2023, il CIPS ha facilitato transazioni per 123 trilioni di yuan. Ciò equivale a 17,2 trilioni di dollari.
Lo si confronti con la rete SWIFT il cui volume annuale di transazioni è di circa 150.000 miliardi di dollari. Più di 11.000 istituti finanziari in più di 200 paesi e regioni utilizzano SWIFT.
I partecipanti che interagiscono direttamente con l’SFPS russo pagano una commissione fissa di 0,8-1,0 RUB (meno di 0,02 dollari) per messaggio.
Il Ministro degli Affari Esteri ha dichiarato giovedì che “l’ambizione della Russia è chiara: sradicare ogni dipendenza dai meccanismi finanziari, bancari e logistici controllati o influenzati dai nostri colleghi occidentali”.
A dicembre Putin si è rallegrato del fatto che le transazioni internazionali in valute nazionali stessero sempre più sostituendo il dollaro, arrivando al punto di descrivere il sistema finanziario occidentale come “tecnologicamente obsoleto”.
fonte: Azione Transnazionale
Immagine fuori testo (o forse no)
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Ulteriore scelta di politica estera Boomerang di #Meloni e #Tajani e #Salvini
Il nostro coinvolgimento in #Yemen favorisce la #Cina, alle cui navi è consentito safe passage. Al punto che anche altre navi usano i loro stretti rapporti con la Cina come “documento di salvaguardia”… pic.twitter.com/gpTzbK5ZMO
— Prof Michele Geraci, fmr Undersecretary of State (@michele_geraci) January 26, 2024