“La fortuna di Conte è il fatto che i Partiti di maggioranza sono privi di un’agenda costruttiva non solo per il Paese ma anche per i loro interessi più immediati”. Andrea Muratore per Inside Over
Cosa ci dice la nomina di Pietro Benassi ai Servizi Segreti
… amico di John Bolton…..
Il suo nome torna comodo a Conte in una fase in cui il consenso internazionale per il suo operato sembra farsi sempre più farraginoso.
Il “merkeliano” Benassi piace all’Europa
Secondo punto, Benassi è uomo che può fare da pontiere con quello che per Conte è adesso lo scenario chiave di riferimento: l’Unione europea, le cui simpatie il premier vuole tornare ad accattivarsi per rilanciare le sue prospettive politiche e di governo, anche sotto forma del lancio di un movimento politico personale ispirato al centrismo europeista tanto caro alla Cancelliera Angela Merkel.
Una “formula Ursula” che intende espandere la “coalizione di governo” sul modello della maggioranza italiana che ha permesso la convergenza di più formazioni sul nome di Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione Europea nell’estate 2019, laboratorio d’incubazione del Governo Giallorosso.
Chi fu il pontiere che suggerì, nel silenzio dell’anticamera del potere, questa manovra? Benassi, ça va sans dire.
Pd e M5S spiazzati?
Puntando su un diplomatico europeista di prima fascia, Conte rintuzza gli affondi del PD, che mai potrebbe mettere in discussione il nome di una figura legata strettamente all’UE..
La scelta di Benassi ha in un certo senso spiazzato PD e M5S, che ancora ambivano a poter riservare per un loro esponente la delega ai servizi, e rilanciato Conte nel pieno delle trattative per rafforzare la compagine e l’esecutivo.
La fortuna di Conte è il fatto che i Partiti di maggioranza sono privi, sostanzialmente, di un’agenda costruttiva non solo per il Paese ma anche per i loro interessi più immediati e dunque è bastato porre il nome giusto al momento giusto per ottenerne la convergenza.
Ma un conto è nominare, un conto amministrare il Paese. Nelle settimane a venire bisognerà preoccuparsi dell’agenda politica del Governo sul tema del contrasto al Covid-19, della risposta alla crisi economica, della programmazione del Recovery Fund.
Punti su cui la maggioranza brancola nel buio da troppe settimane”.
Italia: debito/PIL al 9,4% nel terzo trimestre. Il Covid impatta sui conti pubblici
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