https://twitter.com/QLexPipiens/status/1783601422812004581
Una scena che lascia basiti. Ancora più grave perché riguarda la TV pubblica, quella che dovrebbe dare voce alla società nel suo pluralismo. Se a certi gruppi di pressione resta solo questa prepotenza hanno già preso, ma nel frattempo siamo tutti in pericolo. (Via @lindipende) pic.twitter.com/9pxdZccLyx
— Paolo Mossetti (@paolomossetti) April 25, 2024
CRONACA
“Pestati da una banda al ghetto ebraico di Roma”. Pacifici: “Qui non ci sono ronde”
Sono finalmente al sicuro e sanno che poteva andare molto peggio, rimane lo spavento e una serie di interrogativi. Primo su tutti l’identità degli aggressori: “Non avevano simboli politici, ma barbe folte e alcuni di loro indossavano la kippah (tradizionale copricapo ebraico, ndr)”, ricostruisce Vladimiro che continua: “La cosa che più ci ha colpito, a parte la violenza, è il fatto che sembrava un’azione coordinata e premeditata, come se ci stessero aspettando. Il capobanda a un certo punto ha intimato ai suoi sgherri di andare a prendere altre spranghe nascoste in un’auto posteggiata lì vicino”.
A differenza del pestaggio di novembre 2012, le vittime non sono riuscite a filmare l’aggressione e, in assenza di immagini, le uniche prove sono i loro ricordi. Infatti per il numero uno della comunità ebraica sono “episodi tutti da verificare, sarà stata una rissa da sabato sera”. Poi Pacifici si lancia in un paragone quanto mai azzardato: “Se qualcuno va a togliere una bandiera sotto Casa Pound, secondo lei cosa succede? La provocazione viene fatta passare indenne?”. Come se la sede dei fascisti del terzo millennio e le vie di un rione di Roma fossero la stessa cosa, luoghi in cui all’occorrenza si può anche fare valere la legge del taglione.
“Non avrei dovuto strappare quel manifesto e mi assumo la responsabilità del mio gesto”, ammette Vladimiro che però non riesce a capacitarsi “come nel 2014 certa gente possa considerare parte della città ‘roba loro’ tanto da auto-organizzare gang di delinquenti”. In attesa delle indagini dei Carabinieri, ai quali le vittime hanno sporto denuncia, la risposta la fornisce sempre Pacifici: “Questa è una comunità che in qualche maniera si deve tutelare. Conosciamo bene i gruppi neonazisti di Roma. Se vengono qui trovano qualcuno che li aspetta, fa parte del gioco”. Ma non chiamatele
Recuperati 392 cadaveri di palestinesi di Gaza sepolti in una fossa comune presso l’ospedale Nasser. Dal primo esame di un buon numero di salme emergono dettagli agghiaccianti che fanno propendere per fondati sospetti che siano stati sepolti vivi. Tra le salme rinvenute anche molte di bambini (pericolosi terroristi!). Ed anche molti uccisi con un colpo in testa, una esecuzione sommaria. ANCORA UNA PROVA CHE ISRAELE STA PROCEDENDO NEL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE
In Occidente nasce un nuovo crimine: la critica sionista.
La presidente del dipartimento di filosofia della Emory University di Atlanta, Noelle McAfee, è stata ammanettata e arrestata per il suo sostegno agli studenti che mostravano solidarietà per la Palestina e contro il genocidio.
Un nouveau délit est né en Occident: La critique sioniste.
La directrice du département de philosophie de l’Université Emory d’Atlanta, Noelle McAfee, a été menottée et arrêtée pour son soutien aux étudiants, manifestant leur solidarité pour la Palestine et contre le génocide.