I due francesi che nomina Bagnai:
Shahin Vallée, prima di essere fra i consiglieri di Macron, è stato Consigliere economico del Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Dal 2015 ha anbbandonato Macron, ed è assunto, come macroeconomista, nel Gruppo Finanziario Soros. Quindi non sospettabile di anti-europeismo o leghismo. Ha scritto:
“La riforma del trattato ESM nella sua forma attuale non vale la carta su cui è scritta. L’Eurogruppo (4 dicembre) e l’Euro dovrebbero rinviare l’accordo e definire (con la nuova commissione) un più ampio, più equilibrato e più ambizioso […] ”
Perchè fra l’altro “la linea di credito in caso di crisi è accessibile solo a paesi che adempiono a criteri molto stretti ex ante, al punto da escludere oggi Francia, Italia, Spagna e persino la Finlandia” dal preteso soccorso MES
[…] Dunque l’Italia ha ragione ad obiettare, ma è tardi e concentra la sua critica su due elementi secondari , 1) Italy is therefore right to object, but it is late and focuses its criticism on two secondary elements: (i) the introduction of single limb CACs, (ii) the expansion of the role of the ESM in PSI agreed in the Dec 2018 EUCO, which together would make debt restructuring more likely
Dopo aver elencato i cambiamenti che il MES dovrebbe avere per poter fare quello che asserisce di fare, spiegazioni molto tecniche, Shahin Vallé conclude:
“Senza questi elementi, la riforma MES non è un progresso è un regresso. L’Europa è fatta do questi picocli, graduali passi: ma devono essere passi nella giusta direzione. A volte è preferibile tornare l tavolo di disegno a rifare il progetto invece di essere intrappolati in un progresso f into”.
(Qui il resto:
Without these elements, the ESM reform is not a progress, it is a regression. Europe is built in small, gradual steps, but they have to be steps in the right direction. It is sometimes preferable to return to the drawing board rather than get trapped in fictitious progress.
— Shahin Vallée (@Shahinvallee) November 30, 2019
In un successivo tweet, rispondendo al giornalista Jean Quatremer , il corrispondente da Bruxelles di Libé, che gli rimprovera di averscritto in inglese, risponde: “Avete ragione, devo scrivere in francese perché il senso del mio messaggio è che c’è qualcosa di vigliacco nel sostenere pubblicamente un accordo sperando segretamente che siano gli italiani a bloccarlo”.
Quanto a Jean Pisani-Ferry, che è stato commissaire général de France Stratégie, il commissariato generale alla strategia dal 2013 al 2017 ( Wikipédia) la sua opposizione al MES è di lunga data. Ne ha parlato 24 ore:
Il trilemma impossibile che pesa sulla riforma dell’Eurozona