Nemmeno lascia passare la notte sulle sue (giuste) critiche per il sopruso del ministro, che Matteo Salvini si affretta a dettare alle agenzie il suo voltafaccia:
Salvini: “Il ministro Speranza ha vissuto un anno sotto pressione. Va sostenuto da tutti i punti di vista.”
Salvini: cercheremo di sostenere Speranza da tutti punti di vista – ItaliaOggi.it
“DA tutti i punti divista”. Senza nemmeno dare ai suoi elettori, e a noi, uno straccio di spiegazione plausibile per la sua svolta a U. Per quanto debole di mente, Salvini non può non sapere che ha perso la faccia e troncato per sempre il suo stesso futuro come capo di una qualunque opposizione. Che non abbia grandi coglioni, si sa; ma qui – come facevano i sacerdoti di Cibele – il Nutella si è tagliato i testicoli per offrirli sanguinanti sull’altare del colpevole più degno di rigetto della dittatura terapeutica coi suoi morti e non curati per lockdown, i suoi soprusi e arbitri devastanti per l’economia e per le menti.
Mi sembra chiaro che qualche Cibele del nostro tempo abbia chiesto e comandato una simile auto-castrazione del leghista. La forza di Roberto Speranza non può dipendere dal partitino di cui fa parte, una scheggia del PD creata da Bersani forse apposta per piazzare il suo ometto-chiave come “gestore pandemico”, ed è già strano che l’esponente di una cosa con l’1,8 dei voti abbia avuto quella posizione, la più cruciale e operativa in questi mesi, e che per giunta sia inamovibile, insostituibile e nemmeno criticabile, sennò bisogna coccolarlo, “ha avuto un anno sotto pressione”.., Sessanta milioni di italiani, no.
Sul web c’è uno che da mesi sostiene che Roberto Speranza è “un sionista”, un ebreo militante, un sayan o (favoleggia qualcuno) un attivo del Mossad: con dati del tutto campati in aria. Una breve ricerca mostra, al contrario, che due noti siti ebraici, InformazioneCorretta e Mosaico (Comunità ebraica di Milano) lo hanno criticato perché a Gerusalemme s ‘è fatto unire in matrimonio da a Padre Ibrahim Faltas, un francescano palestinese “dai profondi legami con i terroristi di Hamas” a cui lo unisce grande amicizia.
Per contro, ho trovato – inquietante – che due personalità ebraiche note e rilevanti nell’agorà, dirigenti mediatici, signori del discorso, hanno costantemente elogiato Speranza , ne hanno promosso la figura di politico con toni che superano l’adulazione.
Uno è Gad Lerner, intervistatore seriale di Speranza, e suo slinguazzatore indefesso (lo descrive «Un profilo distaccato, laborioso ma umile», che “ha sulle spalle il peso della crisi sanitaria eppure si vede poco in tv e meno sui social. Va invece forte nei sondaggi”).
Ancor più indicativo, il 20 marzo, sul Venerdì di Repubblica, Gad Lerner pubblica il trafiletto che potete vedere
Dove spreca aggettivi amorosi (“raro, ammirevole”) poco familiari sulla bocca del linguacciuto Gad. Ma attenzione all’incipit: “Questa è una rubrica di riparazione. La devo al ministro Roberto Speranza…”.
Ora, dalla mia esperienza di 50 anni di mestieraccio, un simile esordio suggerisce che quella “riparazione” è stata richiesta. Pretesa a qualcuno a cui non si può rifiutare nulla. E prontamente eseguita. Si noti il tono insolito: di rispetto, anzi più, di deferenza verso il personaggetto. Quasi che Gad Lerner riconosca nel ragazzotto un qualche tipo imprecisato di superiore – del tutto inspiegabile oggettivamente dalla caratura di Speranza – rispetto al quale si esprime da subalterno, con toni di rispetto e venerazione.
L’altro, anche più indicativo, è Paolo Mieli. Più inquietante perché Paolo Mieli, molto più intelligente di Gad Lerner, molto più accorto a non apparire di parte e coprire la narrativa ufficiale come “moderato” e di centro, è un vero sperimentato uomo di potere, dalla cabina del Corriere è stato uno dei registi di Mani Pulite e che ai compagni diede il segnale della fine dell’ “impegno” e che era di moda il “ritorno al privato”; insomma uno capace davvero di conformare gli etat d’esprit. Fra i signori del discorso un pezzo da novanta, che alla sua età non si spreca per piccole cause.
Ebbene: prima ancora che Mario Draghi nominasse i membri del suo governo, Paolo Mieli ha detto e ripetuto in varie accorte interviste televisive e salotti mediatici che contano, che Draghi avrebbe dovuto fare un ministero di soli tecnici, cambiare tutti i ministri, “tranne uno: Roberto Speranza, che ha fatto molto bene”.
Era un’asserzione così menzognera, che poche ore dopo, in altra intervista, Paolo Mieli ha corretto la motivazione:
“Un ministro da confermare in un eventuale Conte ter o in un governo di larghe intese?
«Roberto Speranza. Non perché non abbia fatto i suoi errori ma perché è una persona perbene alle prese con un’emergenza planetaria e adesso non possiamo permetterci un “cambio di generale” al dicastero della Salute. Lui andrà valutato alla fine».
Menzogna ancora più oltraggiosa per uno che sa di storia e quindi sa che dopo la disfatta di Caporetto, in piena emergenza, il generale fu cambiato eccome: Cadorna fu sostituito da Diaz, e fu la vittoria.
Alle due voci s’è unita (poteva mancare?) quella de Il Foglio, che nella comunità dei signori del discorso copre la frenesia delirante, l’estremismo chutzpah : esige “Più potere ad Arcuri”, #lockdown bestiale e vaccini a tutto spiano, prima che sia troppo tardi!”
Dunque non solo Salvini oggi praticamente si scusa con Speranza contro ogni giustizia ed evidenza, su prescrizione della stessa entità per la quale operano Lerner e Mieli. Verrebbe quasi da augurarsi: magari fosse solo il Mossad
Perché in Israele preziose vite ebraiche vengono sacrificate senza esitare agli effetti avversi dai “vaccini a tutto spiano prima che sia troppo tardi” attuate a tappeto;
quasi l’intera popolazione è stata vaccinata e il covid colpisce proprio molti vaccinati prima sani; e titola Haaretz,
Netanyahu bolla gli israeliani non vaccinati il Nuovo Nemico
Netanyahu ha legato il suo destino nelle elezioni alle vaccinazioni COVID e sorge il sospetto che le sue proposte siano influenzate da considerazioni personali. Nel frattempo, la divulgazione di nomi di israeliani che devono ancora essere vaccinati apre la strada a gravi violazioni della privacy
La vaccinazione totalitaria e obbligatoria è diventata una demonia a cui tutti i potenti obbediscono, e a cui nessuna opposizione è ammessa. Roberto Speranza è inamovibile, e chi lo critica e ostacola il progetto è il Nuovo Nemico, anche nella comunità giudaica. E il Times of Israel ci informa:
Il dottor Anthony Fauci vince il prestigioso premio israeliano da 1 milione di dollari. Premio Dan David per il 2021
per “contributo straordinario all’umanità”
Non ci resta che condividere questa osservazioneQuesti non sono “ebrei”, ma sono dei criminali di origine ebraica che stanno con i loro prodotti della morte (i vaccini) ad esempio per uccidere milioni di ebrei di Israele, paese con la più alta % di vaccinazione covid ad oggi e con una pressione mediatica e governativa terrificante per costringere tutti, ma proprio tutti – bambini compresi – a fare il vaccino. Quindi, il nuovo genocidio viene da questa elite di “ebrei” contro il loro stesso popolo.
Pregare che vadano in malora le loro macchinazioni.