Da una sua dichiarazione abbiamo saputo che anche la signora Bellanova vuole “Il green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro; nessun passo indietro” – con la seguente giustificazione: “Altrimenti bisognerebbe spiegare a 43 milioni di vaccinati che hanno sbagliato a fidarsi della scienza”.
L’inconseguenza logica dello pseudo-ragionamento non stupirà, da momento che – siamo costretti a ricordarlo – la signora ha il diploma di terza media. Con quel titolo di studio, bisognerebbe astenersi d al nominare in qualunque contesto “la scienza” : non se ne può avere che un’idea sommaria e mitica, ossia magico-primitiva, fideistica. Della scienza non “ci si fida”: se ne studiano le affermazioni per confermarle o confutarle. La “fede nella scienza” è una contraddizione in termini – concetto (la “contradictio in terminis”) che fa parte di un mondo di pensiero di cui un’alunna di terza è del tutto ignara.
Mettiamoci nei panni di una persona che prende 15 mila euro mensili ed ha la terza media, e che ha il potere di contribuire a prendere decisioni di governo: come potete credere che non si sia montata la testa e sia pericolosa? Pericolosa per la sua mancanza di istruzione – nemmeno si osa dire di “cultura generale” – e la sua volontà, nonostante ciò, di “dire la sua” e “decidere” su cose, mRNA Pfizer, Spike e simili – che stanno danneggiando – o uccidendo – vite umane e che stanno completamente al disopra della sua anche più vaga comprensione.
Questa mancanza di istruzione è un carattere di quasi tutti i politici giovani, compresi quelli che hanno insegnato come professori alla Sorbocììna: non possiamo dimenticare che Enrico Letta non si trattenne dall’esclamare in un twitter che CXlaudio imperatore romano era “Un immigrato”, perché aveva scoperto che era nato in Gallia. Del tutto privo della minima nozione che “Claudio” evoca la “gens Claudia”, ossia una famiglia della più antica nobiltà romana, e se nacque in Gallia fu perché suo padre Druso, generale, vi stava conducendo una campagna militare.
Questa ignoranza e incultura, anzi non-istruzione abissale coniugata – come si vede – dall’incapacità di trattenersi dal dire castronerie che non stanno in cielo né in terra, imprudenti al massimo (una tendenza, io credo, creata dal 15 mila al mese e dall’euforia e presunzione permanente in cui fa vivere gli immeritevoli privilegiati, i “ricchi di Stato”) spiega le enormità di questa totalitarismo collettivo e la sua specificità: la dittatura degli Ignoranti.
Voglio dire: anche fatta salva la buonafede di Bellanova, Letta, Fico, temo che costoro nemmeno si rendano conto della enormità delle violazioni dei diritti costituzionali ed umani che hanno attuato in pochi mesi, dell’arbitrio irrazionale che impongono come atti d i governo.
Roberto Fico, che ha la carica cruciale di presidente della Camera, ha una laurea in “scienze della comunicazione” (scienze che non esistono: si tratta di un corso col trucco, invenzione delle mediocrissime università italiote per dare “il foglio di carta” ai furbi ), per di più con una tesi su “ Identità sociale e linguistica della musica neomelodica napoletana.
Ora, la neomelodica Napoli insegnerà tante cose, ma non la nozione che un deputato eletto è (in democrazia) “persona inviolabile” e vietarle l’accesso a votare è un atto dittatoriale, ossia anti-democratico. Ma l’ha fatto senza saperlo: Fico ignora le nozioni più elementari di diritto, figurarsi di quello costituzionale; non le ha imparate né ha palesemente ha voglia di impararle.
Ora, è proprio questo il punto più grave: che questi sono al disotto della capacità di imparare. Non hanno, ripeto, non si dice la cultura generale per vivere nella post-modernità con decenza, che si imparava un tempo al liceo classico; ma nemmeno l’istruzione elementare. Ora, è proprio la loro ignoranza che li rende invulnerabili.
Come un usbergo di acciaio (o di cemento), li rende inattaccabili a qualsivoglia obiezione o ragionamento dialetticamente contrario alle loro sommarie, magiche convinzioni cementizie. Per loro la vita non ha problematicità (basta “fidarsi della scienza”, Fidarsi di Draghi, fidarsi dell’Europa…Claudio era un immigrato, Sara Cunial “No-Vax” dunque senza diritti)), e i 15 mila euro mensili li confermano: non c’è bisogno di ascoltare argomentazioni e ragioni altrui, che del resto non si capirebbero. La loro stessa povertà di linguaggio li protegge dagli argomenti contrari, che hanno a essere un pochino sofisticati: sono come dei sordi, anzi dei macigni inamovibili che occupano il governo . Commettono violazioni enormi dei diritti delle minoranze senza capirlo, perché hanno imparato una volta per tutte che le “minoranze” di cui devono rispettare i diritti sono i sodomiti, negri e immigrati; l’idea Sarta Cunial sia “una minoranza”, che quei milioni che non s i vogliono vaccinare rappresentino una minoranze da ascoltare proprio perché minoranza, nemmeno li sfiora. Né c’è modo di farglielo capire, a gente con la terza media o la neomelodica.
Mettete nel novero degli ignoranti abissali quasi tutti i giudici. Aggiungeteci i giornalisti , i Mughini, i Feltri, i Parenzo…
La “classe dirigente” al potere realizza integralmente lo slogan orwelliano
L’IGNORANZA è FORZA
Sono fortissimi. Sono invincibili. Invulnerabili per ignoranza. La sola consolazione – se così si può dire – è la certezza che questo hanno gli anni contati. Stanno distruggendo la civiltà, millenaria, e con essa distruggeranno se stessi (e noi).
Sono il tipo d’uomo “che non sa reggere il processo della civiltà. Processo e non progresso: il semplice processo di manutenzione della civiltà attuale è superlativamente complesso e richiede sottigliezze incalcolabili. E male può governarlo questo uomo che fruisce degli strumenti della civiltà, ma si caratterizza per l’assoluta ignoranza dei principi della civiltà”. Ossia della cultura, perché essere “europeo” significa(va) essere colto.
Così scrive Ortega y Gsset dell’uomo-massa, di cui questi rappresentano l’ultima e più bassa incarnazione. Se domandate quali siano i principi della civiltà che ignorano, ecco l’elenco:
“Non c’è cultura dove non ci siano norme a cui il nostro prossimo possa ricorrere”
“Non c’è cultura dove non ci siano principi di legalità civile a cui appellarsi”
“Non c ‘è cultura dove non ci sia un profondo rispetto per certe estreme posizioni intellettuali a cui riferirsi nella disputa”,
“Non c’è cultura quando non presieda alle relazioni economiche in un regime di traffico sotto cui garantirsi […] Allorché mancano queste cose non c’è cultura. C’è, nel senso più rigoroso, barbarie…La barbarie è assenza di norme e del loro possibile appello”.
Qui sotto il futuro (già prese4nte) che ci preparano.
https://twitter.com/italiadeidolori/status/1105728260535656449