Binah, The Global Review
Che cosa sa l’uomo di se stesso? Da dove viene e dove va?
Per la gran parte degli individui il “valore” dell’esistenza è giudicato in rapporto al possesso dei beni materiali. Nulla essi sanno del domani, né sono interessati all’esplorazione dell’invisibile navigando con la mente astratta nell’oceano del “potenzialmente conoscibile”, che Platone definiva “il mondo delle idee”.
La scienza ufficiale non guarda oltre il proprio naso, prigioniera di due fattori:
- l’approccio di analisi tipico del “metodo galileiano”,
- l’interesse personale del ricercatore sin troppo spesso accondiscendente verso i potenti di turno.
Ne sono un chiaro esempio la scienza medica e la connessa farmacologia che rifiutano con spregio l’approccio olistico alla salute del corpo mentre i due metodi di ricerca potrebbero procedere in simbiosi con inevitabile successo; o la scienza economica, la quale sovente elabora teorie del tutto infondate al solo scopo di “propagandare” verità di comodo utili alle strategie politiche dei dominatori di turno.
La stessa nozione di “Stato di diritto” è vuota di contenuto poiché oggi le Nazioni sono organizzate secondo gli interessi prevalenti del regime, con il risultato che cio’ che in un Paese è considerato delitto punibile persino con la morte in altre legislazioni e culture è fonte di plauso! La Legge degli uomini non è in relazione con il Diritto naturale inscritto nella propria coscienza ma è fonte di arbitrio.
Nella società moderna prevale la regola del “piu furbo” e del “piu’ forte”, in un mal compreso concetto di competitività che cosi’ come concepita riconduce l’uomo nella condizione animale, superata da eoni di tempo lungo il cammino evolutivo.
L’umanità procede alla deriva come una nave senza radar e timone, seguendo il flusso delle correnti e tentando di opporsi non per correggere la direzione verso un nuovo consapevole orizzonte bensi’ per conquistare un maggiore benessere economico, una più ampia libertà nell’indulgere nella lussuria ed in ogni sorta di piacere, ed un maggiore dominio sugli altri, con lo scopo di negare cio’ che per se stessi è ritenuto indispensabile ed irrinunciabile. Sino a che qualcuno piu’ abile e scaltro non che violento e crudele assume la supremazia, schiacciando i potenti di turno in una condizione di miseria ed indigenza nella quale si occupavano di opprimere gli altri.
Nulla di diverso dalla società animale, in cui il predominio sul branco è caratterizzato da continue lotte mortali sino alla prevalenza dell’individuo che assume il ruolo del capo.
Uomo dove vai? Nella tomba non scenderanno con te i tuoi beni bensi’ solo i crimini e le prevaricazioni commesse contro i tuoi simili!!!
Per la gran parte dell’umanità si mostra vano ogni monito seppur lanciato in un impeto di sincera pietà!
L’ignoranza dell’uomo lo rende piu’ sciocco dell’animale, il quale conserva una memoria di gruppo seppur all’interno di una vita “istintuale” non guidata dalla logica.
La naturale intelligenza dell’essere umano, vero fattore di distinzione dalla bestia, è regolarmente annichilita e mortificata in un atto di perpetua ed incorreggibile superbia.
Ne è una chiara prova l’approccio verso i Sacri Testi: il pensiero dominante li considera al pari di fiabe e racconti per bambini ed allocchi, adatti per un’umanità non evoluta ed arcaica; si afferma che i fatti in essi narrati non hanno alcun fondamento storico né alcuna validità filosofica. Ma forse qualcuno puo’ testimoniare di aver personalmente conosciuto Cesare, Ottaviano o la stessa Cleopatra? Vi sono reperti fotografici che testimoniano le guerre puniche? E quali prove a dimostrazione della verità dei fatti storici narrati da Plinio? Dunque, per quale illuminato motivo i Sacri Testi ci racconterebbero “frottole”?
L’ignoranza che si trasforma in follia!
Il fatto è che l’uomo si mostra uguale a se stesso da lunghi eoni di tempo, con le dovute eccezioni per i Santi ed i Geni.
Ed ecco allora che si rideterminano le medesime catastrofi distruttive delle civiltà pervertite e piegate su se stesse, azzerando l’opera umana e riconducendo ogni cosa all’inizio:
- fu cosi’ con il diluvio, narrato nella Sacra Bibbia con il personaggio di Noé;
- e vi sarà di nuovo una fase distruttiva delle società, seppur secondo modalità diverse, se gli umani non si mostreranno capaci di auto correggersi e di mutare indirizzo.
Le società contemporanee ci ricordano l’avventura della piu’ grande nave da crociera costruita dall’uomo sino ai primi anni del novecento, il Titanic: viaggiava a velocità sostenuta, e con sicurezza e decisione si è schiantata contro l’iceberg celato nelle fredde e scure acque dell’oceano.
Ecco, cio’ attende l’uomo dietro l’angolo; e non per uno scherzo del destino o per un gioco sfavorevole delle “leggi del caso”, no! Per decisione del Dio Unico ed Eterno, Creatore dei Cieli e della Terra, Re dei re, Padre Onnipotente e d’Infinita Misericordia ma dal Giudizio Infallibile.
Qualcuno ci aveva ammoniti 2.000 anni or sono ed i profeti ancor prima ed in ogni epoca.
“ … chi ha orecchie per intendere intenda …” (Vangeli).