Almeno, questo è il titolo del Deutsche Wirtschafts Nachrichten. “Sorprendentemente”, continua l’articolo, “mercoledì il governo italiano ha bloccato sul nascere una decisione su una estensione delle sanzioni economiche contro la Russia. ‘Abbiamo chiesto un dibattito sulla questione’, ha detto un portavoce della rappresentanza italiana a Bruxelles. In realtà, era inteso che mercoledì gli ambasciatori dei 28 paesi membri della Ue dovessero prendere una decisione senza ulteriore dibattito, dopo che gli occidentali avevano già approvato una risoluzione il mese scorso a margine del G20 a Istanbul”.
Già: quella riunione a porte chiuse fra Merkel, Hollande e Cameron, che ha preso decisioni per tutti noi.
Se le cose stanno così, tanto di cappello, Matteo Renzi. E grazie anche alla Mogherini. Non solo questa presa di distanza era dovuta alla dignità nazionale, ma lo esige l’evoluzione della situazione.
Germania, Polonia e paesi baltici, insieme con Cameron ed Hollande, fanno dipendere – dicono – la revoca delle sanzioni dai “progressi” che la Russia farà in Ucraina orientale nell’adempimento degli accordi di Minsk. Accordi che è Kiev a violare ogni giorno di più con bombardamenti (intensificati domenica-lunedì e riportati dagli osservatori OCSE) e gravi provocazioni, come l’interruzione dell’elettricità alla Crimea facendo saltare i tralicci. E siccome questo avviene mentre a Kiev c’è il vicepresidente Joe Biden, accompagnato dalla Nuland, accusa Putin di violare gli accordi di Minsk, è chiaro da dove viene la volontà di mantenere aperta la ferita ucraina, per continuare le sanzioni.
Come non bastasse, il Fondo Monetario ha condonato all’Ucraina il debito che ha con la Russia: 3 miliardi di dollari. Violando le sue proprie regole, che ha imposto al mondo dalla fine della seconda guerra mondiale, il Fmi continua a dare prestiti al governo di Kiev nonostante la sua insolvenza. Quando Mosca,che è membro del FMI, ha chiesto che esso agisca secondo le sue regole a favore dei creditori (il Fondo è sempre l’agente pignoratore dei creditori), ha fatto un’eccezione: per Kiev “cambia la sua politica di non tollerare gli arretrati a danno dei creditori”. Il Fondo dunque getta la maschera, e compie un atto di ostilità mai visto prima. Il regime di Kiev vive da mesi su prestiti che l’Occidente
(noi compresi) gli dà – come ora è chiaro – a fondo perduto.
Quanto al governo Merkel, s’è segnalato per ripetere la versione di propaganda che le è stata ordinata: che Assad sostiene l’ISIS perché compra il petrolio dei terroristi….La Merkel ha obbedito e il Time l‘ha scelta come “persona dell’anno” – vuol dire che le stanno preparando il seggio all’Onu.
Matteo Renzi non sarà sulla copertina di Time per qualche tempo ancora. Meglio così. I successi della Russia, dell’armata siriana e dei suoi alleati in Siria hanno pregiudicato il piano segreto tra Erdogan, Hollande e Cameron, oggi svelato da Meyssan: “i tre hanno convenuto nel 2014 di creare uno pseudo Kurdistan in Siria, espellerne la popolazione sunnita e cristiana, e trasferirvi i kurdi di Turchia”: liberando Erdogan del suo problema curdo interno con una sostanziale espulsione e pulizia etnica.
http://www.wikistrike.com/2015/12/l-inavouable-projet-d-un-pseudo-kurdistan.html
Ecco perché Erdogan ha reagito e continua a reagire scompostamente, sostenuto è vero da Bruxelles (i 3 miliardi che Tusk e la Germania gli hanno regalato) nonostante compia atti sempre più innominabili, dall’abbattimento del Sukhoi alla penetrazione di 1200 soldati turchi e una ventina di carri armati nell’Irak del Nord. E’ disperato perché mille sue autobotti sono oggi bloccate alla frontiera (quella siriana è oggi protetta dai S-400), e Mosca sta portando dalla sua parte una parte delle forze kurde – quelle siriane dello YPG – che combattono con successo contro l’ISIS, avendolo spinto a ridosso del confine turco, ma non erano pro-Assad e sono armati dagli americani.
La propaganda americana ci ha fatto sapere che l’ISIS si rafforza nella Sirte; anzi,anche al Bghdadi in persona – il Califfo – è lì, per farsi curare le ferite che ha subito ad ottobre (ci sono ospedali d’eccellenza, nella Sirte…). E non basta: l’ISIS della Sirte cerca piloti (è evidente che vogliono bombardare l’Italia), l’ISIS vuole procurarsi la bomba atomica…Lavrov ci ha detto che capisce noi italiani, che ci teniamo alla Libia e che può “dare aiuto”: intendendo il ragionevole e umano aiuto diplomatico per convincere i due ‘governi’ di Tobruk e di Tripli ad accettare il piano Onu di riunificazione; la Russia getterà il suo peso nella questione in vista della conferenza che si terrà a Roma.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lavrov-pronti-ad-aiutare-litalia-sulla-libia-1202748.html
Nessun partner dell’Unione europea, nessun “alleato” NATO, ha avuto altrettanta comprensione per la nostra difficoltà con la Libia. Ognuno in Europa fa’ quel che gli pare, seguendo i suoi interessi, calpestando i nostri. Che sia la volta di fare lo stesso anche noi? Che Renzi abbia cominciato? Vedremo. Intanto, bravo.