Trump ha vantato: sotto la sua presidenza, l’America ha il più basso livello di disoccupazione della storia, anche fra i neri e gli ispanici. Tutto verissimo, immagino, se non si tiene conto del fatto che , su una popolazione di 323 milioni, 100 milioni di adulti appaiono “inattivi”: una percentuale di non-occupazione mai vista in USA, e non compaiono nelle statistiche. Un altro dato inquietante è rilevato da Mazzalai: nel 2017, la spesa per i consumi è aumentata ancora del 2,7%, ma il reddito personale reale disponibile è cresciuto solo dell’1,9%. Leggendari consumatori americani: come hanno fatto, avendo solo disponibile l’1,9 in più, acquistare per 2,7? Ovviamente indebitandosi ancora un po’. Ma soprattutto, dando fondo ai già magrissimi risparmi: “Il tasso di risparmio per i consumatori è sceso dal 3,7% di un anno fa al 2,9% di novembre, un minimo di 10 anni”.
Trump: “Non c’è mai stato momento migliore per iniziare a vivere il sogno americano”. La prima causa di bancarotta personale delle famiglie – oltre il 61% – sono le spese mediche che non riescono a pagare, come ha rilevato uno studio di Daniel Austin, della Northeastern University (Boston).
I fallimenti personali contemplano il sequestro dei beni (immobili) del malato o il prelievo coatto di quote dal salario, se lo ha.
Gare di cancerosi per raccogliere fondi
La pseudo riforma di Obama, Obamacare, che doveva dare una copertura malattia aperta a tutti, è palesemente fallita. Internet ha creato un fenomeno nuovo: i malati gravi, spesso di cancro, che ricorrono al crowdfunding, sollecitano finanziamento dal pubblico della Rete, per raccogliere il denaro necessario per le cure. Via web, presentano la loro malattia e chiedono aiuto alla gente. Esistono appositi siti per il crowfunding sanitario, come YouCaring e GoFundMe, che sono imprese a scopo di lucro e si finanziano con un modesto prelievo sul denaro raccolto. “Con la loro gara competitiva per le donazioni, queste aziende combinano il vecchio spirito della carità americana con le moderne dinamiche della tech-economy del 21mo secolo”, ha scritto Mother Jones. Che tuttavia riconosce come ciò diventa un concorso di popolarità tra i malati, magari cancerosi al quarto stadio, che cercano drammaticamente di suscitare l’attenzione e la compassione dei frequentatori della Rete. I malati si presentano e si affacciano a queste finestre per mesi, raccontando in video i progressi della loro malattia e delle loro terapie. Alla fine, “le risorse di queste campagne sono largamente distribuite secondo la simpatia personale, il sensazionalismo, la posizione sociale…l’articolatezza del linguaggio… i casi cronici funzionano meno bene…”.
Una gara di simpatia nel dolore che, nel 90% dei casi, non riesce a levare i fondi necessari per cure sempre più costose; fatto prevedibile, nella recessione che morde i redditi del ceto medio socialmente consapevole.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28274601
In tutto ciò, Trump si sforza di annullare anche il poco che l’Obamacare ha ottenuto, ciò che colpisce quel che resta di piccola borghesia. Le ineguaglianze già patologiche sono aggravate, a danno delle minoranze.
Il 23 % degli edifici scolastici risalgono al 1946
Istruzione: dopo che sui social media sono apparse foto di scolari di Baltimora imbacuccati in aula perché non funzionava il riscaldamento – e fuori c’erano 6° – una commissione ha appurato, dopo ispezioni, che i due terzi degli edifici scolastici della città sono in condizioni pessime (very poor), che il 23 per cento sono stati costruiti al 1946, i più nuovi risalgono al 1984; che il 34 per cento degli spazi è “inutilizzabile” – in pratica gli scolari sono accampati fra macerie – e una minima riabilitazione richiederebbe 2,5 miliardi di dollari.
Che il sistema educativo non vedrà mai; Trump ha aumentato invece la dotazione del Pentagono – non del 5%, ma di un mostruoso 13%, per la fabbricazione delle “nuove bombe nucleari tattiche” da usare in guerre locali. I genitori di Baltimora hanno lanciato fra loro – indovinate? – una campagna di crowdfunding per aggiustare gli impianti di riscaldamento.
https://www.gofundme.com/we-need-heat-in-our-public-schools
Le scuole pubbliche del paese sono ancora più in rovina di quelle di Baltimora o Detroit. Il loro stato pietoso era stato riconosciuto dal governo federale fin dal 1995, dopo di che detto governo ha tagliato fondi su fondi al settore istruzione pubblica, anche perché infestato da insegnanti fanaticamente (e irrealisticamente) “di sinistra”. Ovviamente i ricchi iscrivono i figli in ben altre scuole private, magari indebitandosi per pagare le rette; sono soprattutto le minoranze di colore e i poveri ad essere confinate nelle pubbliche.
Donald Trump ha promesso un investimento “di più di mille miliardi di dollari” per le infrastrutture prioritarie. Ovviamente le scuole non verranno al primo posto. Ci sono interventi più urgenti.
Pompieri privati delle assicurazioni per salvare le ville di lusso
Infrastrutture: Il ministero federale dei trasporti denuncia sul suo sito ufficiale la assoluta mancanza di investimenti pubblici per ponti e strade. Nel Massachusetts e Rhode Island, un ponte su due è pericolante o da ricostruire (i metodi costruttivi americani non sono fatti per durare secoli, presuppongono un rinnovamento trentennale o meno). Il Colorado non ha fondi per la manutenzione. Lo stato delle reti stradali, e la sua insufficienza, ha un costo per le famiglie , in ritardi e guasti dei mezzi, che è stato valutato in 3400 dollari annui.
La diga del Lago Oroville in California, nel febbraio dell’anno passato, pericolante, ha richiesto l’evacuazione di 200 mila abitanti.
Lo stato già degradato di simili infrastrutture è messo ad ancor più dura prova dagli eventi climatologici estremi che colpiscono il territorio con sempre maggior frequenza. Il costo delle catastrofi “naturali” è stato valutato nel 2017 in 306 miliardi di dollari; e le distruzioni sono cento volte più costose di quel che erano negli anni ’80.
Il Wall Street Journal ha raccontato che, di fronte a sempre più numerosi incendi in California (ma non solo), le imprese di assicurazione impiegano loro propri pompieri privati per preservare le case più costose. Un’altra privatizzazione di successo: anche davanti al fuoco, i ricchi e poveri sono diseguali.
La siccità crescente minaccia l’approvvigionamento idrico il Sud-Ovest; il fiume Colorado è calato del 19% dal 1990. Nei prossimi anni, l’acqua dovrà essere razionata nelle zone che diventano sub-desertiche, il che colpirà l’agricoltura. Las Vegas, la capitale del gioco in pieno deserto, sta spendendo sempre di più in energia per pompare l’acqua da riserve sempre più lontane. Per il momento, la decisione di chiudere per impossibilità di far funzionare l’aria condizionata dei mega-hotel e i verdi campi da golf di Las Vegas, manifestazione suprema di hubrys, è stata rimandata dalle piogge torrenziali dei mesi scorsi. Ma uno dei prossimi anni Las Vegas diverrà una delle città-fantasma degli Usa.
La desertificazione sociale – e dello shopping
Un nuovo devastante fenomeno colpisce il tessuto economico, sociale e rurale, in vaste zone: la “apocalisse del dettaglio”; ossia la chiusura di centinaia di centri commerciali, i “mall”, che nella zone agricole sono anche il solo luogo di socializzazione rimasto. Lì un contadino può incontrare il “vicino di casa” che sta a 50 miglia da casa sua, perché entrambi vanno a fare shopping. Ma i “mall” sono diventati anti-economici per l’assottigliamento del potere d’acquisto dei clienti, e per la concorrenza di Amazon. Business Insider ha valutato che nel 2016 ne sono stati chiusi 9 mila, e che nel 2018 ne chiuderanno altri 12 mila. Un occasionale servizio giornalistico ha illustrato quel che è successo nella contea di McDowell, West Virginia, nel 2016,quando ha chiuso il mall di Walmart: questo grande magazzino economico era il maggior datore di lavoro della provincia, trecento salari di figli e figlie dei contadini locali, assunti come commessi, anche nell’indotto, sono scomparsi da un giorno all’altro. Il punto è che la presenza di Walmart aveva fatto sparire da un decennio botteghe locali, anche per comprare il cibo i contadini dipendevano dal supermercato del “mall”; non solo: l’intero legame sociale della comunità gravitava attorno alla piazza e i parcheggi di Walmart. “Adesso non c’è più un posto dove restare e parlarsi”, dice un insegnante. Il peggio è che alla contea mancando le imposte di Walmart, ha dovuto tagliare i finanziamento alle scuole del 10% ed aumentare le tasse agli abitanti. La contea di McDowell ha un solo primato: è l’ultima, sulle 3142 contee degli Usa, come aspettativa di vita. Che è di 64 anni per gli uomini. Come la Namibia, come ha sottolineato Bernie Sanders.
https://www.theguardian.com/us-news/2017/jul/09/what-happened-when-walmart-left
In tutti gli Usa, da novembre 2016 a novembre 2017, la chiusura dei mall e shopping center ha portato al licenziamento di 129 mila donne – occupavano soprattutto donne – che sono andate ad aggiungersi ai cento milioni di adulti “Inattivi”
Un gruppo delle Nazioni Unite che si occupa di “privazioni estreme”, guidato da Philip Alston, un giurista australiano, ha visitato le zone di povertà assoluta del paese più ricco del mondo, dove tre signori, Bill Gates, Jeff Bezos e Warren Buffet possiedono quanto hanno la metà degli altri americani, 160 milioni di persone, e i poveri sono ufficialmente 41 milioni; Alston ha dichiarato di avervi visto “il fallimento di una società”: senzatetto che una chiesa cattolica di San Francisco lascia dormire dalle 6 del mattino alle 3 del pomeriggio sui suoi banchi, https://www.thegubbioproject.org/
Senzatetto nelle tende a Los Angeles, perseguitati da 500 leggi anti-homeless varate dai municipi della California; cumuli di spazzatura, zone prive di fognature, che diffondono malattie: dall’epatite virale alla anchilostomosi, tipica malattia parassitaria (il verme anchilostoma) dell’Africa più abbandonata, come la Toxocariasis dovuta all’ingestione delle uova di un platelminta che si trova nelle feci di cane, o la cistercosis (da verme solitario), la Toxoplasmosi e il Trichomonas: uno studio universitario, dal titolo
Neglected Parasitic Infections and Poverty in the United States
http://journals.plos.org/plosntds/article?id=10.1371/journal.pntd.0003012
calcola che ne soffrano 12 milioni di americani. Soprattutto negri del Sud. Nell’Est più civilizzato, è comparsa la malattia di Lyme, dovuta al morso delle zecche.
Il declassamento sociale di massa – che si concretizza in figli che scendono di livello sociale, culturale e reddituale rispetto ai genitori – è stato studiato da un’’indagine, ” The Decline in Intergenerational Mobility After 1980” che ha segnalato ”Un declino verticale dell’ascensore sociale tra i nati tra il 1957-64 rispetto ai nati tra il 1942-53”.
Declassamento di tutte le classi, deliquescenza della società
Hanno perfino fatto un film (“The Florida Project”, con Daniel Defoe), sulla esistenza tipica di una madre giovane e single di questa generazione, che vive alle porte di Disneyland: senza diploma, senza lavoro stabile, senza contatto con la famiglia di origine, insomma in piena rottura sociale (il solo contatto con l’amministrazione pubblica è quella che cerca di portargli via la custodia della figlia).
Gli agricoltori? Abbiamo già parlato in un altro articolo dell’ondata di sucidi che sta devastando questa categoria schiacciata dai debiti bancari e dai prezzi agricoli in calo, dalla necessità di “produrre” nonostante salute declinante e dalla “disintegrazione della comunità” attorno a loro. Nel 1982, anno di una grave crisi produttiva,il numero dei suicidi toccò un primo record. Nel 2016, il record è stato superato del 50%. Il tasso dei sucidi fra i contadini supera di due volte quello dei “veterani”, i reduci delle guerre americane, tornati per essere abbandonati ai loro incubi e alla miseria di semi-invalidi mentali.
I morti per oppiacei sono sestuplicati tra il 2013 e il 2016; il numero di overdoses è cresciuto del 21% tra il 2015 e il 2016. Giovani adulti e bianchi per la maggior parte scompaiono in questo modo. Il New Yorker ha dedicato un servizio alla famiglia miliardaria Sackler, produttrice dell’Oxicontin, l’oppiaceo in questione. “Una dinastia che ha creato un impero sul dolore – il suo marketing scatenato ha generato miliardi di dollari – e milioni di tossico-dipendenti”.
I Sackler, 13 miliardi di dollari di capitale (più dei Rockefeller) sono noti come mecenati di artisti d’avanguardia, hanno aperto musei dell’Arte Femminista e simili. Si considerano e sono considerati filantropi e imprenditori sociali.
Il Rapporto Mondiale sulle Diseguaglianze, coordinato da Thomas Picketty, mostra che se nel 1980 l’1% più ricco accaparrava l’11 per cento della ricchezza nazionale, oggi se ne accaparra il 20; all’inverso, la popolazione più povera nel 1980 aveva il 21% delle ricchezze nazionali, e ne ha solo 13% oggi.
Oltre ai cento milioni di adulti “inattivi”, gli Usa dovrebbero contare anche i 6 milioni di lavoratori a tempo parziale, che desiderano lavorare a tempo pieno – anche perché col tempo parziale hanno perso la copertura sanitaria. Un segno paradossale di rinascita arriva da Detroit, devastata dall’abbandono dell’industria dell’auto – dove le famiglie di disoccupati di lunga durata, per lo più afro, hanno imparato a far vivere una “agricoltura urbana” che dà loro parte del cibo fresco che non possono più comprare. Una vera fioritura di orticelli sui tetti e nei marciapiedi.
In Italia, quando li consigliò il regime fascista, si chiamavano orticelli di guerra. Ma era in piena guerra a vigeva il tesseramento.
Non abbiamo fornito questi dati per smascherare specificamente la narrativa degli Stati Uniti; ma per denunciare la rovina che la plutocrazia insensata, anti-umana e mortale, imponendo la disuguaglianza estrema come modello sociale, in tutto l’Occidente, rovina anche l’economia . Per avvertire che, come sempre, le tendenze che nascono negli Stati Uniti arrivano da noi. Anzi sono già qui.
https://medium.com/@olivierraguenes/la-d%C3%A9liquescence-sociale-des-%C3%A9tats-unis-e3b0549be879