Il panico a Bruxelles e lo spettro dei dazi: l’UE non può sopravvivere a Donald Trump
Nov 8, 2024
di Cesare Sacchetti
A Bruxelles e a Washington sono ore di grande sconcerto e paura. Si stanno già…
Mentre in questi giorni ancora si respira un’aria di incertezza e paura dalle parti di Bruxelles per il ritorno ufficiale di Donald Trump, arriva dall’Olanda una rivelazione esplosiva forse proprio legata proprio al risultato delle presidenziali americane.
A parlare in una recente sessione del parlamento olandese è stato il ministro della Sanità del governo Fleur Agema, la quale ha affermato, senza pudore alcuno, che la farsa pandemica, chiamata impropriamente “pandemia è stata sin dal principio una operazione militare e che le direttive in merito venivano trasmesse dalla NATO ai vari governi europei.
Secondo quanto riferisce il ministro della Salute, gli ufficiali del Patto Atlantico trasmettevano i loro ordini ad un altro organismo del governo olandese, chiamato NTCV, un ente dedicato alla sicurezza nazionale e all’antiterrorismo, che poi eseguiva tutte le fasi da eseguire della cosiddetta “emergenza Covid”.
il ministro della Salute olandese, Fleur Agema
Questa dichiarazione evoca la famigerata pubblicazione della fondazione Rockefeller intitolata “Operazione Lockstep”, dove il termine “lockstep” sta a significare “a tappe serrate” .
Si tratta di una simulazione di una “pandemia” elaborata dalla fondazione della celebre famiglia di banchieri nella quale si delinea appunto uno scenario pandemico dove si può intravedere chiaramente una sorta di programmazione militare con tutti i successivi passi da intraprendere per far fronte a questa situazione di crisi.
I primi passi di tale operazione a tappe serrate sono quelli delle restrizioni della libertà personale attraverso l’imposizione di mascherine e il rilevamento della temperatura prima di entrare nei luoghi pubblici.
I lettori ricorderanno che proprio dal marzo del 2020 in poi si trovarono sottoposti alle stesse identiche restrizioni che erano evidentemente state già pensate 10 anni prima dagli analisti della fondazione Rockefeller, i quali avevano in mente una società nella quale le libertà personali sparivano del tutto assieme alla progressiva scomparsa dei governi nazionali, sostituiti da una entità sovranazionale che i tecnocrati chiamano “governance globale”.
E’ la crisi “perfetta” della quale parlava nel 1994 davanti ad un consesso delle Nazioni Unite di questa famiglia, David Rockefeller, che senza alcuna remora confessava che tutto era pronto per aprire la strada al Nuovo Ordine Mondiale, e ciò che mancava era soltanto quella crisi artificiale necessaria per far piombare il mondo in uno stato di caos pianificato.
Il caos pianificato è proprio quello che si vide nel marzo del 2020, quando i popoli europei, soprattutto quello italiano, subivano una feroce e aggressiva campagna terroristica tutta volta a far credere che per le strade circolasse un pericoloso virus respiratorio in grado di uccidere molto rapidamente le persone.
La rivelazione del ministro della Salute olandese conferma, ancora una volta, che di reale emergenza sanitaria nel 2020 non ci fu veramente nulla, se non quella che i mezzi di comunicazione stavano creando artificialmente pur di gettare la popolazione in uno stato di paura e caos voluto.
La nascita della falsa crisi pandemica
C’era invece una programmazione ben precisa, meticolosa di tale falsa crisi, stabilita già in anticipo molti anni.
Si è voluto far credere sin dal primo istante che fosse giunto un qualche misterioso e letale agente patogeno dalla Cina, e che a trasmetterlo in Europa sarebbero stati i due misteriosi cinesi giunti a Roma proprio da Wuhan nel gennaio del 2020.
In realtà quei due singolari turisti sembravano avere sin dal principio dei legami con i servizi segreti del partito comunista cinese che almeno in quel periodo sembrava avere tutta l’intenzione di assecondare la farsa pandemica.
Era questo il periodo dove si susseguivano le immagini dei cinesi che svenivano per le strade, e adesso è giunta la conferma che non si trattava altro che di attori pagati per recitare una parte.
Se dunque i cinesi che fingevano di svenire per le strade erano soltanto degli attori, è più che legittimo pensare che anche i due che giunsero a Roma stessero adempiendo ad un ruolo, ad una funzione precisa, e che la loro oltremodo prolungata degenza ospedaliera presso l’ospedale Spallanzani sia stata voluta proprio per instillare nella mente delle persone l’idea, falsa, che il cosiddetto Sars-Cov2 fosse un pericoloso virus respiratorio in grado anche di uccidere.
Nulla di più falso, nulla di più infondato, poiché già in quel periodo i due personaggi che concepirono l’utilizzo dei controversi test PCR, i ricercatori Dorsten e Corman, ammettevano candidamente nel loro studio che non avevano un campione isolato e purificato del Sars-Cov2, ma che invece si erano affidati ad una simulazione al computer per elaborare il loro cosiddetto “studio”.
Vorremo essere ancora più espliciti al riguardo. I due “virologi” hanno elaborato un test diagnostico per individuare la positività ad un virus che non era, e non è stato ancora isolato.
La madre dell’intera frode è proprio questa. Si aprì una caccia alle streghe “pandemica” per un virus che fino a prova contraria non è mai esistito, e dopo 4 anni attendiamo ancora che qualcuno porti un campione del virus isolato e purificato.
A marzo quindi si era entrati già nella seconda fase della farsa pandemica, quella nella quale si iniziava a far credere che le persone stessero morendo per il Sars-Cov2, mentre, anche in base alle rivelazioni di diversi infermieri in Europa, queste morivano probabilmente perché venivano sottoposte ad un micidiale cocktail di barbiturici, quali il Midazolam.
Il governo Conte in quel periodo stava eseguendo le stesse identiche direttive che si potevano riscontrare nella simulazione elaborata dalla fondazione Rockefeller nel 2010, e messe in atto da ogni singolo governo europei in quei drammatici momenti.
Il verbale del CTS: la NATO dava ordini anche al governo Conte
Una delle diverse prove che il governo di Giuseppe Conte si stesse limitando ad eseguire ordini già scritti dall’alto si trova proprio in uno dei verbali del famigerato CTS, il disciolto comitato tecnico-scientifico, che porta la data del 5 marzo del 2020.
Sono i giorni immediatamente precedenti la strage di Bergamo, e in quell’occasione a prendere la parola è il generale dalla NATO, Francesco Bonfiglio, che ordina ai presenti, il ministro Speranza compreso, che da quel momento in poi ogni singola comunicazione e trasmissione di documenti riguardante la cosiddetta “pandemia” avrebbe dovuto avvenire attraverso il Punto Nato UEO del DPC.
Il generale dei CC, Francesco Bonfiglio
A far notare la strana incongruenza sull’ultimo punto in questione è stato, tra gli altri, il sito Presskit che ha osservato correttamente come il Punto Nato UEO de dipartimento della protezione civile sulla carta non dovrebbe più esistere dal 2011, poiché le sue funzioni avrebbero dovuto cessare per essere trasferite invece all’Unione europea, ma invece apprendiamo che da tale verbale tale passaggio di consegne non risulta essere ancora avvenuto.
Ancora più grave è il fatto che un esponente della NATO ordinava al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro della Salute, Roberto Speranza, le modalità di gestione della cosiddetta “emergenza Covid” tanto che il governo italiano si è trovato di fatto ad essere commissariato dagli ufficiali del patto atlantico.
Questo verbale può considerarsi la pistola fumante che Giuseppe Conte e Roberto Speranza stavano eseguendo le istruzioni della NATO, ma tale documento non è stato ancora oggetto di indagine dalla magistratura, impegnata invece a insabbiare le inchieste sui malori improvvisi o piuttosto a rincorrere false piste come la famigerata inchiesta della procura di Bergamo, che non è nemmeno andata ad eseguire le autopsie dei morti negli ospedali bergamaschi, limitandosi piuttosto a tenere in piedi la falsa narrazione dei morti dovuti alle chiusure ritardate.
Le dichiarazioni del ministro della Salute olandese trovano pieno riscontro in questo documento ufficiale del CTS sotto il governo Conte. Erano i generali dell’organizzazione atlantica a trasmettere le direttive da eseguire ai vari governi.
La farsa pandemica è stata sempre, evidentemente, e sin dal principio una operazione concepita sul piano sovranazionale attraverso la manu militari da quegli istituti e think tank affini alla famiglia Rockefeller e al magnate dei vaccini, Bill Gates, per giungere ad uno scopo molto preciso già stabilito, come visto in precedenza, anni prima.
A distanza di soli 14 giorni, si ha un altro esempio pratico della manu militari in questione, quando si vede quella macabra sfilata di camion militari che trasportavano le bare dei morti negli ospedali di Bergamo.
A dirigere tale operazione fu un altro generale, Paolo Figliuolo, al quale nessuno ha mai chiesto conto delle reali motivazioni di far sfilare quei camion per le strade, se non quelle di voler instillare un profondo senso di paura e angoscia nei confronti del popolo italiano, sottoposto sin dal principio a quella incessante e martellante campagna terroristica a sfondo “pandemico”.
La sfilata delle bare di Bergamo
I morti che avrebbero dovuto essere esaminati scrupolosamente vengono invece distrutti, anche se, in diversi casi, sembra che diversi deceduti negli ospedali di Bergamo siano scampati alla smania del governo Conte e del ministro Speranza di voler cremare i corpi, tanto che i due “raccomandavano” in una famigerata circolare di non fare autopsie e di cancellare di fatto le prove dei decessi di quelle persone.
Il governo non voleva condurre alcuna ricerca sul cosiddetto Sars-Cov2, ma aveva fretta di liberarsi dei corpi, un atteggiamento sospetto che avrebbe indotto qualsiasi serio investigatore a mettere sotto inchiesta proprio i governanti che piuttosto che fare le dovute autopsie volevano distruggere le prove dei presunti “contagi”.
La rivelazione del ministro della Salute olandese sul ruolo della NATO nella crisi “pandemica” assieme ai verbali del CTS apre a questo punto uno scenario ancora più inquietante di quelli già considerati in precedenza.
L’operazione terroristica del coronavirus è stata chiaramente concepita molto tempo addietro e ogni governo ha seguito una tabella di marcia specifica, poiché tutti si mossero in contemporanea nel 2020 e tutti agirono per mettere in atto le stesse restrizioni.
I governi erano mossi da fili soltanto in apparenza invisibili, ma ora a distanza di 4 anni si riesce finalmente a vedere la forma e la sostanza di questi fili che sono stati tirati dal Patto Atlantico sempre ovviamente per compiacere a sua volta il piano di quegli istituti di potere mondialisti che alla fine sono i veri padroni delle tanto decantate istituzioni liberal-democratiche Occidentali.
La NATO infatti è lungi dall’essere l’organizzazione militare difensiva che dichiara di essere, e la prova di ciò la si è avuta dopo la caduta del muro di Berlino, quando venne meno la ratio formale della sua esistenza, ovvero l’opposizione all’URSS comunista.
Da quel momento in poi la NATO si è espansa in larga parte dell’Europa Orientale e ha iniziato a bombardare quei Paesi e quei leader, tra i quali ci sono l’ex presidente serbo Milosevic e il colonnello Gheddafi, che venivano giudicati un ostacolo per interessi della governance globale.
Il patto atlantico, in altre parole, non è altro che il braccio armato del Nuovo Ordine Mondiale, e se l’operazione terroristica del coronavirus è stata sin dal principio una operazione militare, non sorprende che il suo coordinamento sia stato affidato alla NATO.
L’ultima fermata di tale processo era ovviamente la società autoritaria del Grande Reset ma soprattutto il trasferimento definitivo delle sovranità dei vari governi europei e mondiali nelle mani di questa super-struttura mondiale.
Il governo Conte ha chiaramente agito per questo fine. Ha agito per mettere fine alla residua sovranità dell’Italia.
Ha agito per eseguire gli ordini della NATO che voleva monitorare ogni fase della farsa pandemica per assicurarsi che si arrivasse allo scopo già prestabilito anni prima, e questo spiega perché Conte lasciò che il generale Figliuolo a Bergamo gestisse quella macabra sfilata di camion che precipitò il popolo italiano in uno stato di paura e di abulia, lo stato d’animo ideale per gli ideatori di questo piano per convincere la popolazione a seguire ciecamente tutte le direttive piovute dall’alto, anche le più assurde e folli, come il coprifuoco al bar alle 6 del pomeriggio oppure come l’infame distanziamento sociale.
Giuseppe Conte e Roberto Speranza dovrebbero dare molte risposte agli italiani e dovrebbero rispondere di quella fase nella quale entrambi, assieme all’inquilino del Quirinale, Mattarella, così amico della commissione Trilaterale dei soliti Rockefeller, si mossero per mettere in atto questa campagna terroristica nel 2020 per poi passare il testimone l’anno successivo al governo Draghi che si adoperò per imporre un vaccino, a base di grafene e nanobot, per un agente patogeno nemmeno isolato.
C’è stato quindi chiaramente un attentato pianificato alla sovranità dell’Italia e alla salute del suo popolo ed è questo il crimine che i governanti del 2020-2022 hanno commesso contro il Paese, ed è questo il crimine per il quale ancora oggi non sono stati chiamati a rispondere.
Le dichiarazioni del ministro della Salute olandese a poca distanza dal trionfo di Trump sembrano lasciar pensare però che forse i tempi per un redde rationem sono finalmente maturi.
Gli italiani hanno diritto di sapere che in quel biennio si consumò un colpo di Stato su ordine della NATO e che a permetterlo furono i governi Conte e Draghi.