Bene rifugio o un altro sotterfugio?
ANDREA CECCHI – NOV 6
Sono tornato alle Bahamas dopo due settimane in Italia dove ho avuto occasione di presentare la ristampa aggiornata del mio libro e incontrare molti amici anche in occasione degli eventi di Roma e Torino e colgo l’occasione per ringraziare coloro che sono venuti a salutami di persona; è stato molto emozionante. Durante gli ormai numerosi incontri che abbiamo organizzato insieme allo sponsor del libro, MONETA AUREA SPA, c’è una domanda che ricorre sempre, oltre a quella su Bitcoin, ovvero se conviene prendere Franchi Svizzeri.
Per rispondere a questa domanda, faccio una piccola premessa e poi lascio la parola a Egon von Greyerz, ex banchiere svizzero con esperienza pluriennale nell’analisi e gestione del rischio, adesso titolare del più grande caveau di oro fisico al mondo.
Proprio in questi giorni, qui alle Bahamas, ho avuto modo di conoscere e frequentare personalmente Robert Hargrove, uno specialista nel fornire consulenza manageriale ad altissimi livelli, una persona che offre i suoi consigli ai C.E.O. delle massime aziende americane e a importanti figure istituzionali. Ho approfittato subito di questa incredibile oppotunità per chiedere quale fosse adesso la percezione e il sentiment economico di questi illustri imprenditori miliardari con cui parla quotidianamente. Mi ha risposto con un aneddoto: un cliente a cui stava fornendo consulenza gli ha rivelato di aver abbandonato l’idea di investire un miliardo di dollari per sviluppare un nuovo progetto della sua azienda anche di fronte ad un piano di business che era improntato sulla generazione di ulteriori miliardi di cash flow, perché: “c’è troppa incertezza”! I tassi che aumentano, la recessione, la guerra in Ucraina, tutte le politiche relative al cambiamento climatico eccetera, fanno sì che anche molti dei massimi imprenditori globali, in questo momento, preferiscono non investire, ma stare a guardare quel che succede, aspettando. Robert Hargrove ha paragonato questo momento a quello immediatamente successivo allo scoppio della bolla del settore tecnologico della fine degli anni 90, la cosiddetta dotcom bubble. Questa conversazione mi è stata utile per confermare la validità delle mie tesi fino ad ora espresse, perché è importante controllare continuamente da più fonti, per evitare di cadere nella trappola seducente dei bias cognitivi e di ancoraggio.
Procediamo quindi con la risposta alla domanda posta a titolo di questa newsletter, visto che molte persone, terrorizzate dal disastro che si avvicina, cercano una soluzione per salvare i propri risparmi. Innanzitutto, Franchi Svizzeri come? In banconote da tenere a casa o in cassetta di sicurezza? Attenzione, perché le banconote vanno periodicamente FUORI CORSO e non sono più spendibili. Stessa sorte accade a tutte le valute cartacee, compresi i Franchi Svizzeri.
Tutte le banche sono un cartello oligopolistico dinastico con al vertice la BIS di Basilea. Il trucco dei Repo è il chiaro indizio del gioco di sponda che tiene a galla il sistema. Come agitare le ginocchia nella vasca da bagno per smuovere la liquidità avanti e indietro. In ogni caso, tutto il denaro è debito. Anche i Franchi Svizzeri, e dare fiducia al debito, nel lungo periodo, e specialmente durante la fase di un reset economico monetario, è sempre poco prudente. Se 20 anni fa avevi una valigia piena di questa valuta in foto e di tutte le altre banconote europee , eri ricco. Adesso hai dei biglietti colorati che valgono ZERO.
Ascoltiamo, per voce dell’ex banchiere svizzero Egon von Greyerz, per farci un’idea di come sia messo il sistema delle banche svizzere e se può quindi essere prudente o meno dargli fiducia e affidargli i risparmi frutto di anni di lavoro e di sacrifici. Ho trovato questa intervista molto interessante e piena di informazioni utili che penso possano rispondere definitivamente alla domanda e consentire di scegliere con maggiore buon senso e consapevolezza se possa veramente valere la pena di convertire i propri euro in Franchi Svizzeri. Ecco il link all’intervista:
Debito globale: >$300 trilioni. Derivati globali: >$2.5 quadrilioni. P.I.L. globale: 80 trilioni. È Sostenibile?
Secondo EgonVon Greyerz no. Siamo arrivati al punto di non ritorno. Il problema più evidente è l’ammontare complessivo dell’esposizione in derivati, pari a 2.5 quadrilioni ovvero 2.5 milioni di miliardi. È una cifra che potrebbe istantaneamente trasformarsi in debito inesigibile nel caso di insolvenza di una controparte. È un gioco di illusioni. Si tratta di una bolla di debito che si è gonfiata per oltre 50 anni; un periodo molto lungo durante il quale le banche centrali hanno fatto finta che si si potesse stampare soldi all’infinito. Un piccolissimo gruppo di persone ne ha beneficiato moltissimo, ma per tutti gli altri è stato un vero disastro in quanto, dal 1971, il potere d’acquisto di tutte le valute, se misurato ad esempio rispetto al valore dell’oro ha perso fino al 99% e lo vediamo anche adesso con l’aumento verticale del costo della vita. Tutta la schiuma che abbiamo visto dal giorno in cui è stata chiusa la finestra della convertibilità aurea è valuta fasulla destinata a collassare; questa è una certezza assoluta! E adesso le banche centrali stanno diventando sempre più disperate. Ad esempio: il fondo pensione nel Regno Unito è stato salvato dalla Bank Of England con 65 miliardi di aiuti perché tutto il sistema previdenziale stava collassando! E qual’è il motivo per cui stava collassando? Per colpa dei derivati!
TUTTO L’APPARATO FINANZIARIO ADESSO AVVIENE NEL MERCATO DEI DERIVATI E CIÒ OFFRE IL VANTAGGIO DI POTER CREARE STRUMENTI AL DI FUORI DEI BILANCI E DEI DATI UFFICIALI. LA STESSA COSA VALE PER LA SVIZZERA!
Anche la Svizzera, alcune settimane fa, si è trovata di fronte alla necessità di salvare le banche per colpa di 11 miliardi di aiuti per delle operazioni in derivati denominate “dollar swaps”. Vengono chiamati swaps o interest derivatives, come in Inghilterra, ma altro non sono che soldi stampati e inventati con il vantaggio di poter nascondere queste somme al di fuori dei bilanci. Il sistema è in uno stato di disordine assoluto. Il mercato dei bond è illiquido e questo è solo l’inizio. Vedremo il domino collassare già dai prossimi mesi. Abbiamo assistito addirittura ad una “bank run” su Credit Suisse. L’intero sistema bancario europeo è marcio. In Svizzera, il sistema bancario ha un’esposizione di 5 volte il prodotto interno lordo; una cifra troppo grande per la nazione. Forse molti non se ne sono accorti, ma la Banca Centrale Svizzera, che è il più grande hedge fund speculativo al mondo, ha appena annunciato di aver perso 142 miliardi di Franchi Svizzeri. Una cifra pari all’intero suo capitale e addirittura superiore all’intero prodotto interno lordo della Svizzera. Sono ormai molti anni che la Banca Centrale della Svizzera si comporta come un hedge fund, utilizzando le valute straniere, vendendo Franchi Svizzeri e comprando Euro e Dollari, e speculando sul mercato azionario americano. È vero che ha anche oro, ma solo 1000 tonnellate, e non è sufficiente. È stato dilapidato l’intero capitale e non si tratta di un’entità che appartiene allo stato. Questo è un’altro disastro che dimostra che anche il sistema bancario della Svizzera, che è sempre stato considerato come il più solido e sicuro al mondo, è anch’esso totalmente collegato alla bolla dei derivati. Infatti, anche le banche Svizzere hanno adottato il sistema americano di scommesse fatte utilizzando massicciamente l’effetto leva nel mercato altamente speculativo dei derivati ed io sono assolutamente convinto che saranno proprio i derivati a far collassare l’intero sistema. Si tratta di una somma di almeno 2.5 milioni di miliardi di valuta complessiva misurata in dollari che offre il vantaggio alle banche di poter essere nascosta al di fuori dai dati ufficiali; e tutto questo si appoggia su un GDP globale di soli 80 trilioni. Non è vera ricchezza, ma una massa di aria calda che ha gonfiato bolle speculative colossali dappertutto. Non ci vuole molto a capire che finirà in un disastro. Questo è solo l’inizio e non c’è soluzione.
Egon von Greyer ci ha spiegato molto bene che il sistema bancario della Svizzera è totalmente interconnesso alla mostruosa bolla dei derivati che sta esplodendo davanti ai nostri occhi. Il fatto che anche il Franco Svizzero sia legato a doppio filo alle operazioni in derivati altamente rischiose denominate SWAP, ci deve far riflettere su quanto effettivamente possa essere prudente affidare a questa ormai non più solida valuta, i nostri risparmi accumulati con fatica e duro lavoro. Anche dal punto di vista onomatopeico, la parola SWAP, non ha proprio il suono di una moneta preziosa sonante, ma sembra piuttosto il suono di un dito strusciato sul lato interno della guancia, quando si vuole imitare il suono del “pop” ; di una bolla che scoppia. Il suono che senti quando ti hanno fregato.
Egon ha il suo caveau pieno di oro fisico. Le stesse banche stanno comprando tutto l’oro (scarsissimo) che riescono a trovare (Central banks globally have been accumulating gold reserves at a furious pace)!
https://finance.yahoo.com/news/central-banks-buying-gold-fastest-010000783.html
Siamo sull’orlo dell’abisso del più devastante disastro monetario della storia. Le banche si stanno preparando accumulando riserve NON di Franchi Svizzeri, ma riserve di oro. La carta funziona per un po’, ma poi finisce e finisce sempre male. L’oro invece è eterno e alla fine è tutto quello che resta, perché è l’unica forma autentica di moneta solida che esiste.