MACRON HA PRESO UNO SPUTO IN FACCIA. DA BERLINO.

“Insuccessi”  del governo italiano? Dilettantismo? Grossolani errori in politica estera?  Figure di m…?  I nostri media ne stano parlano nelle stesse ore in  cui , se c’è  una figura di m.  da registrare, è  quella di Macron. Ha appena ricevuto uno sputo in faccia dalla vice-Merkel,  e quasi certamente futura cancelliera,   la signora  Annegret Kramp-Karrenbauer  (d’ora in poi AKK).

Il 5 marzo, Macron ha reso pubblica una napoleonica Lettera agli Europei dove ha lanciato “un appello  urgente” per una Europa più forte e unita .  Contro i “populisti”. Qui i punti salienti:

https://www.lettera43.it/it/articoli/mondo/2019/03/04/macron-emmanuel-lettera-europei-elezioni-europee-2019/229772/

Ebbene:   la  signora AKK, in una lettera sul Welt am Sontag, ha risposto picche a tutte le richieste  del piccolo Eliogabalo dell’Eliseo.  Egli  proponeva passi avanti verso gli Stati Uniti d’Europa,  la centralizzazione più spinta. Lei risponde:

No a “centralismo-statismo europeo,  no  alla  messa in comune dei debiti,  no  all’europeizzazione dei sistemi di protezione sociale e  del salario minimo” europeo:   “Sono la strada sbagliata”.

Alla proposte di unire le forze contro i nazionalismi, la AKK risponde da nazionalista-sovranista: “Una nuova fondazione dell’Europa non può funzionare senza gli stati nazionali: forniscono legittimità e identificazione democratica”  –   “Sono gli stati membri che formulano e riuniscono i propri interessi a livello europeo. Questo è ciò che dà agli europei il loro peso internazionale “.

La “strada giusta” invece è questa : la Francia metta a disposizione il seggio  al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per la UE (ossia alla Germania) e la smetta di pretendere che l’europarlamento si riunisca un po a Bruxelles e un po’ a Strasburgo  –  misura  che ha imposto  la Francia  per non si  sa quale senso di grandeur: si   riunisca solo a Bruxelles  e la si faccia finita.

“Niente mutualizzazioni de debiti , ma mutualizzazione del seggio all’ONU”, commenta Coralie Delaume, giornalista e politologa: “…La Germania è attualmente nel trip ‘ciò che è mio è mio, ciò che è tuo è mio”.

L’economista David Cayla parla di “umiliazione”.  Anche la  giornalista tedesca Franziska Brantner scrive  che la proposta di AKK di cancellare la sede di Starsburgo per l’europarlaento è  “una provocazione”.  Per Le Point,  la risposta della vice-Merkel “fa cascare le braccia”.

La umiliazione e la provocazione  servono a mandare il messaggio: non sei tu che guidi la  Unione Europea, siamo “noi”.   E un così calcolato sputo in faccia non ha altro senso che indicare che Berlino non ha bisogno di Parigi – e men che meno di Macron.

Dopo una simile risposta,   Manu dovrebbe  unire le sue forze  ai “populisti” che ha insultato e  che vuole debellare con l’aiuto di Berlino, per unirli in un fronte anti-tedesco. Altrimenti   togliersi di torno e dare  le dimissioni: contestato nelle strade dai GJ, non ha il minimo appoggio in Germania. Il suo progetto di centralismo europeo è  fallito.     Cosa resta a  fare all’Eliseo, se non i balletti verdi?

Ma invece, Antonio Tajani dice che la lettera  di Conte che rilancia   sulla TAV ai francesi e alla UE è “comica”; Chiamparino, che è da repubblica dlle banane. Per Renzi, una supercazzola,  fuffa.   E alla lettera napoleonica di Macron,  hanno risposto con servile ammirazione: quanto è bravo lei! Più   Europa!  Noi ci mettiamo al Suo servizio!

Se Conte   ottiene  sulla TAV una revisione  dei costi a carico della Francia e della UE,   si dovrà riconoscere   che ha avuto successo. Con tutti i suoi difetti e pericolose improvvisazioni  in politica estera,   il governo Conte e Salvini-Di Maio sa   anche usare verso l’Eurocrazia toni cui non avevano l’abitudine.

 

Dagli Stati Uniti, una minaccia…

 

Questo è un tweet firmato dal National Security Council, Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. Organo che dipende direttamente dal presidente.  Contiene un chiara minaccia.

“...appoggiare la Via della Seta significa legittimare l’approccio predatorio della Cina all’investimento e non porterà beneficio al popolo italiano.

 

Clamoroso: gli USA stanno togliendo supporto all’Italia a causa dello spostamento dell’asse economico verso la China (sulla via della seta)