Quando il nostro ministro degli Esteri Moavero ha convocato l’ambasciatore francese, l’ambasciatore non si è presentato. S’è presentata una funzionaria di terzo livello. Ciò su ordine di Emmanuel Macron. Insulto unito all’offesa.
Il motivo lo ha spiegato lo stesso Macron poco dopo, con un comunicato:
“Chi cerca la provocazione? Chi è che dice ‘io sono più forte dei democratici e una nave che vedo arrivare davanti alle mie coste la caccio via’? Se gli do ragione, aiuto la democrazia?”. Quindi affonda: “Non dimentichiamo chi ci sta parlando e chi si rivolge a noi. Non lo dimentichiamo perché anche noi abbiamo a che fare con gli stessi…”.
Sta insomma insinuando che “chi ci sta parlano e si rivolge a noi”, non merita risposta perché non è democratico. Non lo considera legittimo, nemmeno lo nomina. Esattamente come le sinistre italiane.
Perché lui è “democratico”: Esattamente come le nostre sinistre, ha appena diffuso un suo video dove dice “che i minimi sociali costano un sacco di soldi” (un pognon de dingue) e sono inutili. Di conseguenza, ha abbassato di 5 euro l’Aiuto Personale all’Alloggio Personale (APL), un sussidio all’affitto di 60 euro, abolito 100 mila contratti di lavoro assistiti (emploi aidé: un sussidio al datore di lavoro che assume un lavoratore sfavorito), cancellato 120 mila posti di dipendente pubblico.
La disoccupazione è di nuovo aumentata.. Frattanto, Emmanuel ha ordinato alle Manifatture di Sévres un servizio di 1200 piatti per l’Eliseo, di cui ha cercato di nascondere il prezzo: non 50 mila euro (come ha fatto credere l’ufficio stampa), bensì 500 mila – come ha scoperto il Canard Enchainé: ossia 400 euro per piatto. Inoltre ha assegnato alla consorte Brigitte un aumento del 20% dell’emolumento, pari a 538 mila euro.
E’ il nuovo re di Francia? Si torna all’Ancien Régime. Presto vedrà gli Stati Generali.
Del resto la rabbia si capisce. Si erano abituati agli italiani servi.