“E’ stato Putin”-il primo a buttarla lì è stato il noto Edward Luttwak, “ interpellato da Affari Italiani: “Tutto è possibile, incluso il fatto che si tratti di strategia della tensione. Si moltiplicano le dimostrazioni contro il presidente Putin e le bombe potrebbero servire a ricordare alla gente e all’opinione pubblica russa quanto sia importante l’ordine pubblico. Questa non è la mia tesi ma è certamente una possibile spiegazione di quanto accaduto oggi in Russia. Siamo alla pura speculazione, ma le possibili spiegazioni sono tre: un pazzo (o un gruppo di pazzi), il solito islamico o una mossa del regime di Mosca per contrastare l’ondata crescente di dimostrazioni anti-Putin””.
In serata, tale Emanuela Falcetti su Rai 1 già diffondeva il noto dubbio: “E’ stato Putin”. Ora dopo ora, sta diventando il mainstream. E’ stato Putin perché preoccupato del rivale Navalny. Il rivale del 5%.
Ha ragione Mauro Bottarelli: “Miracolo a San Pietroburgo! Se le bombe sono per Putin, il complottismo va in onda tra gli applausi”.
Miracolo a San Pietroburgo! Se le bombe sono per Putin, il complottismo va in onda tra gli applausi
Lo riprendo: “Sette ore prima dell’attentato, su un profilo Instagram registrato da un utente a nome “Sdegno” compariva la fotografia di un involucro di cartone e la seguente scritta: “Da tempo qui non accade un attentato, oggi accadrà. Aspettatevelo”.
Mentre su Telegram da qualche giorno campeggiava questa immagine:
Che vi ricorda questa immagine? A me ricorda “Dabiq”, la celebre rivista dell’ISIS, patinata, hollywoodiana, introvabile nelle edicole ( meno male che Rita Katz viene in possesso di una copia e la diffonde sul web). Stessa grafica sapiente. Stesso stile. Stessi retorici slogan in inglese. Perché la rivista dello Stato Islamico è in inglese?
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Vediamo alcune notizie di questi giorni che possono dare una mano:
Katar: 200 milioni per ammazzare Al Sissi
L’emiro del Katar ha stanziato 200 milioni di dollari per far assassinare il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sissi: lo ha rivelato il giornale libanese Ad-Diyar, che fornisce i particolari. I servizi del Katar avrebbero mobilitato per la bisogna un gruppo di Fratelli Musulmani, incaricandoli di dinamitare la vettura del presidente egiziano.
Messo in allarme dopo la neutralizzazione di un gruppo di terroristi katari ed egiziani, Al Sissi ha lanciato un ultimatum, minacciando di bombardare Doha. L’emiro del Katar, Tamim ben Hamad, ha ricevuto l’ultimatum “attraverso un paese terzo”.
Effettivamente si è notato che al 28 mo vertice della Lega Araba, tenutosi in Giordania dal 29 marzo scorso, al-Sissi ha abbandonato la sala quando l’emiro Tamim ben Hamad ha presola parola.
Secondo il giornale libanese, i servizi Usa avrebbero ingiunto al Katar di tagliar corto con questa iniziativa, senza essere obbediti. Dal luglio 2013, quando Al Sissi ha detronizzato in Egitto Mohammed Morsi, capo dei Fratelli Musulmani, i rapporti col Katar – che sostiene apertamente i Fratelli e le loro iniziative terroristiche anche in Siria – si sono degradate al punto, che autorità dei due paesi spesso litigano in pubblico su temi apparentemente secondari.
Mosca ed Ankara di nuovo ai ferri corti.
“I turchi si ostinano a ostacolare il regolare svolgimento dell’esportazione dei nostri convogli di grano e cereali”, ha dichiarato sabato Arkady Dvorkovich, vice primo ministro russo, “potrebbe seguire una reazione da parte nostra ad ogni momento. Tuttavia si spera in un ritorno alla ragione da parte turca. Del resto dovrebbero cominciare colloqui per la soluzione dei problemi e noi lavoriamo perché un incontro abbia luogo”. Il fatto paradossale è che la Turchia è il primo importatore di cereali russi (l’Egitto è il secondo) , le cui esportazioni sono vitali per la Russia.
Alcune ore dopo, nella notte di domenica, raid russi hanno colpito in Siria, ad Idlib, i terroristi Jaïsh al-Islam et Ahrar al-Cham nella località di Babasqa, tanto vicine al confine turco che alcuni osservatori ritengono i caccia russi abbiano sconfinato. Quelli sono i terroristi su cui Ankara contava per ritagliarsi un pezzo di Siria da smembrare. Erdogan, sconfitto nel suo doppio gioco, sta di nuovo cambiando cavallo, facendo il nemico di Mosca e avvicinandosi al Pentagono.
Come si sa, il generale Mattis ha mandato silenziosamente 400 Marines in Siria a metà gennaio, senza chiedere permesso al governo di Damasco, pretesamente per assistere con l’artiglieria le milizie siriane che “combattono l’ISIS”, ovviamente con l’accordo con Erdogan, perché le truppe sono passate dalla Turchia. Poi, il 30 marzo, un portavoce del Pentagono ha annunciato: manderemo altre truppe, ma d’ora in poi senza rivelare il dove e il quanto, per mantenere “la sorpresa tattica”.
http://www.latimes.com/politics/la-na-trump-deployment-20170330-story.html
“Washington si serve delle opearzioni di Rakka per smembrare la Siria”, ha denunciato a Sputnik News Halaf al Miftah, membro del direttivo del partito Baas siriano: “Lo scopo non è la lotta contro i terroristi, ma di modificare le frontiere in Medio Oriente, annientare lo stato siriano e creare entità federali”. Il Progetto Kivunim.
D’altra parte il 22-23 marzo, durante la riunione a Washington della cosiddetta “Coalizione anti-Daesh”, i 68 stati riuniti dagli Usa per questa finzione, gli europei si sono opposti alla idea di Tillerson (il segretario di Stato di Trump), una volta liberata Rakka, di restituirla alla sua popolazione oggi sfollata e fuggiasca: siccome quella popolazione è massicciamente pro-Assad, la cocnlusione è che la città verrebbe restituita al governo di Damasco. Come?, s’è indignato a nome degli europei,il ministro degli esteri del Portogallo Augusto Santos Silva: L’Europa “ha il dovere morale di proseguire il suo sforzo di protezione dei rifugiati che sono fuggiti “dalla dittatura sanguinaria”, non possono permette che Rakka sia liberata per poi cadere nelle mani dell’esercito siriano, che è peggio di Daesh. Insomma la stessa posizione da cinque anni. La scelta di far parlare il portoghese non è casuale, secondo Meyssan: Santos Silva è stato ministro di Antonio Gutierrez, il socialcomunista che oggi – per volontà di Obama – è segretario generale delle Nazioni Unite.
Sempre secondo Meyssan, i britannici e i francesi sono dietro a questa uscita; e sul campo avrebbero coordinato i recenti attacchi a Damasco e Hama per indebolire la forza siriana attorno a Rakka: “Gli europei sperano di organizzare la fuga dei jihadisti verso la frontiera russa”. I loro jihadisti. Quelli che “sul terreno fanno un buon lavoro” , come disse a suo tempo Laurent Fabius, il ministro di Hollande.
http://www.voltairenet.org/article195783.html
E’ appena il caso di ricordare gli attacchi aerei israeliani in violazione di ogni diritto in Siria, secondo Damasco sarebbero un “tentativo disperato”, da parte di Tel Aviv, di “sollevare il morale” di Daesh, “distogliendo l’attenzione dalle vittorie che l’Esercito Arabo Siriano sta ottenendo contro le organizzazioni terroristiche”, si legge in un comunicato ripreso da Press TV. Sembra che un caccia israeliano sia stato abbattuto dureante queste operazioni; cosa che Sion nega. Ricordiamo anche il recente colloquio voluto da Netanyahu con Putin, pieno di coperte minacce.
“Abbiamo creato un Frankenstein”
Lo disse – ricordo ancora una volta – il generale Wesley Clark – l’ex comandante supremo NATO in Europa, quello che guidò la guerra alla Serbia ai tempi di Clinton . Alla CNN il 21 febbraio 2015, disse: “..Abbiamo reclutato Zeloti e estremisti takfiri”, creato “un Frankenstein”; in quell’intervista spiegò anche: “L’ISIS è stato creato dai nostri alleati per battere fino alla morte Hezbollah”. Intendeva: creato dalla monarchia Saudita per debellare la componente sciita che vive in Libano, Hezbollah. Intendeva anche lo stato sionista. https://www.youtube.com/watch?v=QHLqaSZPe98
Chi sia stato a mettere le bombe per uccidere inermi nella metropolitana di San Pietroburgo, non so. Ma sui mandanti ho qualche sospetto. Cercate uno Stato, o un superstato, che ha l’abitudine di ammazzare all’estero. Che da vent’anni destabilizza, sovverte, arma terroristi. Che anche in questi giorni fa strage di civili in Yemen. Che infrange e calpesta il diritto internazionale, e non riconosce la legittimità di Stati che, a a suo arbitrio, definisce nemici. Cercate uno stato o un superstato che compie false flags, che impone sanzioni alla Russia, che ha creato il Frankenstein e l’IS; che ha dato l’esempio malvagio, spingendo altri stati alla certezza che si può violare il diritto internazionale impunemente.
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Per quanto mi sforzi non riesco a capire quale sia questo superstato che fa tutte quelle brutte cosa compreso l’attentato alla metropolitana di San Pietroburgo.
Un dubbio vero mi arrovella il cervello: Trump sapeva o è stato baypassato.?
Trump ha mandato i marines in Siria oppure nella circostanza si trova innanzi a fatti compiuti?
In attesa di risposte attendibili si spera comunque di non rimpiangere la Clinton e l’abbronzato.
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La pagherano cara, i soliti Katz e Luftwaffe…
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… la Falcetti la facevo più intelligente; evidentemente mi sbagliavo.
Il coro è lo stesso, cambiano solo i nomi: è colpa di Mussolini, è colpa di Andreotti, è colpa di Berlusconi, è colpa del Vaticano e adesso è (sempre) colpa di Putin …
Tra l’altro notare come, quelli che dicevano anche che è (sempre) colpa degli USA (yankee go home, scritto su ogni muro di ogni città negli anni 70) adesso siano i loro fedelissimi e scodinzolanti, ascari …
saluti
Piero e famiglia
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ascari no, gli fa un complimento! erano ben altro, questi sono sgherri.
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Secondo me, è estremamente significativa la metodica che stanno adoperando i media mainstream riguardo a tale notizia.
Ebbene, ieri sera sono incappata per caso sull’apertura di un noto “telegiornale” mainstream, la prima notizia data era quella dell’attentato. Tempistiche per il servizio d’apertura (quindi più importante), massimo 1 minuto e mezzo!
Ora quando un pazzo su un treno in Germania aggredisce qualcuno dichiarandosi jihadista, ci martellano i cosidetti fino al vomito, mentre un attentato di questa portata ma con protagonista la Russia, non merita altro che la sola menzione del fatto.
È abbastanza evidente che i russi che muoiono in un attentato per loro hanno un peso diverso.
A questo punto mi chiedo se questi (che si dichiarano) giornalisti hanno ancora qualche micromolecola di coscienza o gli è evaporata del tutto tra i vapori solforosi?
In ogni caso se il mainstream da queste dimostrazioni di “imparzialità”, è facile desumere da dove questo attacco possa trovare origine.
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Si, è quello che ho notato anch’io. Charlie Hebdo, Bataclan Nizza Berlino Londra e bla bla bla ci hanno rotto in tv i cosiddetti per mesi interi, per l’attentato di ieri a San Pietroburgo niente “Je Suis San Pietroburgo”, niente manifestazioni in piazza con candele, gessetti colorati, bandiere arcobaleno con scritto “pace”, fiaccolate/veglie notturne o collettivi studenteschi vari per Kobane!
Apertura dei servizi su tutti i tg mainstream riguardo l’attentato di ieri era veramente di, dicesi, 1 minuto e mezzo! Già oggi quasi non ne parlavano più.
A proposito, qualcuno ha visto per caso in tv la Botteri o la Goracci piangere o dedicare un servizio sull’accaduto??? Fatemelo sapere. Io non ne ho visto l’ombra. Mah, forse è la mia impressione di persona sbadata.
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In Russia è stato Putin?
Bene, allora applichiamo la stessa logica alle torri gemelle + una terza, pentagono, ecc, alla Spagna con la stazione ferrioviaria a inizio guerra, all’Inghilterra, alla Francia e Germania. …. e ci obbligano a pagare il canone!!!
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A proposito della lista del terrore che chiude l’articolo, vorrei aggiungere un pezzo (come sempre magistrale) di Federico Dezzani il quale attribuisce ai medesimi anche tutte le sciagure aeree capitate due o tre anni fa con una insolita frequenza. Qui già sapevamo della probabile mano degli USA sui voli della Malaysia Airlines, ma il bravo Dezzani si spinge fino a ipotizzare la medesima manina anche per il disastro della germanwings.
https://comedonchisciotte.org/germanwings-malaysia-airlines-e-la-politica-dei-disastri-aerei/
Cos’altro aggiungere? Putin certamente sa chi sono stati e li stanerà ovunque…ovvero fin dentro i cessi del pentagono. Non c’era bisogno di questo attentato per capirlo: io credo che sia più a uso e consumo del pubblico decerebrato occidentale che vogliono sempre più preparato ad una costosa guerra alla Russia. Siamo in democrazia e come ho tante altre volte detto, il plagio del popolo, la recita sotto cupi colori e la scenografia da paura fanno parte del gioco. Sono l’altra faccia della medaglia.
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Non so se è una cosa che mi sfugge, ma la Cina dovrebbe essere più presente con la Russia, come pure l’Iran dovrebbe essere più integrato. Non so se la Cina pensa di starsene seduta sul bordo del fiume ed aspettare che passano i cadaveri di Russia e America. Dovrebbe aver capito che poi arriverà il suo turno. Se non mettono un freno alla più “grande bomba atomica democratica” del pianeta, saranno guai seri per tutti. Non solo, portando l’America a più miti pretese, si prenderebbero due piccioni con una fava: anche Israele verrebbe ridimensionata. Sogno anche il crac di qualche ultramiliardario USA.
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Più dell’attentato a San Pietroburgo, che è un avvertimento orchestrato apposta durante una visita dello Zar in città, mi preoccupano i movimenti di truppe in Siria.
E’ da molto che penso che, stando così le cose, un grosso contingente di militari russi in Siria, su invito del presidente Assad, sia inevitabile, costi quel che costi in termini di immagine e rubli.
Mi rassicura tuttavia un fatto: il tempo lavora sempre a favore di chi possiede un pensiero e un agire strategico di lungo respiro, una capacità di analisi profonda dei fatti e dei popoli e la facoltà di proiettare queste analisi nel futuro; sicuramente tutto questo appartiene al pensiero di Putin.
Voi che ne pensate?
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Che la Siria è ancora terreno di provocazioni. I TG ci stanno invadendo con la notizia di un bombardamento con gas da parte dell’esercito siriano su Idlib. Una sessantina di morti e la Mogherini subito ad accusare la Siria. Dopo tutte le batoste che ci hanno preso i loro mercenari ancora non mollano l’osso..
E sempre con le stesse scuse: che noia!
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Buona sera, direttore. Mi sto domandando dove sono i vari “je suis Charlie”. Non ho sentito nessuno dire “je suis S. Pietroburgo”.
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Un bell’articolo di Gian Micalesssin:
“Aver arrestato lo scivolamento dell’Ucraina verso Nato e Unione Europea, aver rimesso piede in un Medio Oriente dove l’influenza degli Usa di Obama era al lumicino, aver gettato le basi per la rinascita della potenza russa e aver ipotizzato un’intesa con Donald Trump ha sicuramente un costo.
In quest’ottica il sangue di Pietroburgo e le dimostrazioni di Mosca sono i corrispettivi, da una parte, dell’intervento in Siria e dall’altra della battaglia mediatico propagandistica condotta per inchiodare Putin allo stereotipo di leader autoritario e antidemocratico.”
http://www.ilgiornale.it/news/politica/colpe-dello-zar-non-aver-fallito-colpo-e-tanti-sognano-lenin-1382257.html
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Se continua così non resterà neanche uno. Annichilimento totale del genere umano esattamente come vuole l’Omicida fin da principio.
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Emanuela Falcetti ! Ah, queste galline pseudo-giornaliste. Come quell’altra, come si chiama?, Selvaggia Lucarelli che, giorni fa, si è riferita al presidente siriano definendolo “Assad il genocida”. I padroni di queste donne di servizio -gli statunitensi- invece no, sono dei filantropi (a cominciare dalle cortesie riservate agli Indiani d’America, per finire agli eserciti di criminali che hanno allestito in Siria).
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..solo una piccola precisazione…per il futuro…la Lucarelli NON è una giornalista…è solo una Blogger…:-) 🙂
è autorizzata a scrivere su il fatto quotidiano solamente perché si è fatta “trombare da Scanzi …:-)
non sono sicuro se prima se l’è fatta Cruciani….ma sicuramente se la sono fatta tutti e due…
questa tizia, secondo me, è solo un’ ornitologa…
ecco le sue scoperte scientifiche:
-Learte Pappalardo;
– Max Giusti ;
-Giuseppe Cruciani;
-Andrea Scanzi;
-Davide di Noi ( responsabile della comunicazione del Pd a Bologna)
-Luigi Datome;
e, per ultimo questo tale:
– Lorenzo Biagiarelli
in futuro, se è possibile, non chiamatela giornalista..
queste cose gliele ho scritte anche nel suo profilo……
ma non sono stato querelato ( perché sono cose vere)
solo rimosso 🙂
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Non facciamoci illusioni: la demonizzazione dell’avversario ‘Putin’, quando questi si e’ sempre detto amico degli occidentali, lascia presagire tempi di guerra, di vera guerra. Intanto, sui Tiggi’ di stasera, le accuse ad Assad ed a Putin si fanno ulteriormente pesanti, visto il massacro di innocenti gasati in Siria: notate che l’accusa non e’ suffragata, come spesso accade, da uno straccio di prova o almeno di indicazione di quale composto venefico si tratti. E’ la preparazione psicologica ad un attacco in piena regola a chi si sta opponendo all’Occidente. Lo stesso fu fatto per Saddam, per Milosevic, e per tanti altri.
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San Pietroburgo quasi sparito dai telegiornali. Solo Idbil e le armi chimiche di Assad.
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Non bastassero le armi chimiche di Assad, i nostri tiggi ci informano che l’assassino del barista di Budrio è un Russo. Uno dell’Armata Rossa. Beh uno “istruito” lì.
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Notato anch’io la correlazione subdola del soprannominato Rambo russo… Comincio ad avere brutti presentimenti e concordo con Oriundo2006.
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Più che guardare i tiggi per informarmi di cosa succede, mi piace (in senso masochistico) guardarli (finché non mi arriva il conato di vomito) per scoprire quante bugie e quanto grosse le sparano…
Secondo voi all’esame da giornalista c’è la “specializzazione” a giornalista bugiardo mainstream?
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Sous le manteau, per citare un articolo di qualche giorno fa , la ggente sa che gli americani fanno guerre sporche ed infami. La ggente è veramente inc…. e se si verificasse un escalation con spargimento di sangue innocente i risultati non credo siano favorevoli ai boia assassini e genocidi.I giornalisti e giornali(che vendono meno dei materassi di Mastrota ) hanno il credito ridotto al lumicino. Sous le Manteau!
Dimenticavo : sempre più gente chiede dove fosssro le armi chimiche di Sddam Hussein e, non trovandole , questi americani si sono rivelati pure maleducati perchè non chiedono neanche scusa. E’ troppo!