Gli ambienti di destra raccontano che il Presidente della Rep avrebbe chiamato la Meloni al telefono (iniziativa sua) dicendo che non avrà alcuna difficoltà a nominarla capo del governo (bontà sua) purché [a condizione che] accetti i nomi di due ministri da lui indicati: insomma vuole essere lui a nominare due ministri. Quali? “il ministro dell’economia e un altro” non meglio specificato. Gli Esteri con un nome che garantisca l’indefettibile servitù atlantica fino alla morte per sanzioni russe dell’ultimo italiano? Non certo l’Agricoltura..
Questo per ricordare agli ignari che poi sono delusi dai politici che hanno votato perché non li vedono partire lancia in resta come il Prode Anselmo per gli interessi dell’Italia, che essi sono soggetti a ingerenze occulte e brutali che ne condizionano l’azione fino a paralizzarla, se avessero avuto mai l’intenzione di sfidare la “democrazia occidentale” su qualche punto in forza del voto.
Mattarella fu quello che nel maggio 2018 pose il veto alla nomina di Paolo Savona al ministero dell’Economia. E siccome Conte – gli sia reso onore – rimise l’incarico a causa del rifiuto, il palermitano figlio e padre di Bernardo usci con un comunicato brutale : “Ho chiesto, per quel ministero, l’indicazione di […] un esponente che non sia visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell’Italia dall’euro”.
E non solo: subito dopo, il Palermitano convoca l’indomani mattina al Quirinale Carlo Cottarelli, al quel vuol dare l’incarico di formare un governo. Un governo che non ha alcun rapporto con il risultato delle elezioni – avevano vinto a man bassa Lega e 5 Stelle, uniti nel governo – dato che Cottarelli era stato ministro (alla spending review) nel governo Letta del 2013; ma era anche l’uomo che al Fondo Monetario vietò che alla Grecia la “ristrutturazione” del debito storico (enorme, contratto con le banche tedesche ben consce della rovina a cui avviavano il paese), che avrebbe permesso al paese di tornare a respirare, evitando il martirio della popolazione che non ha ancora finito di travolgerlo”.
Insomma non importa chi vince le elezioni, per Mattarella il ministro deve essere un PD al servizio degli usurai internazionali e della loro ideologia inumana.
E’ la “democrazia” ammessa nella UE.
Draghi si è dato “poteri speciali” dal 24 settembre. Perché?
Ora magari tale “democrazia” farà un salto di qualità?
“Dal 24 settembre poteri speciali al presidente del Consiglio”.
Non sapendo bene cosa pensarne, lascio la parola all’ ex magistrato e docente di Diritto Augusto Sinagra:
“Nel clima di voluto rincoglionimento per mezzo di organi di informazione servili e venduti, è sfuggita l’apparizione in Gazzetta Ufficiale di un Decreto-legge che conferisce poteri speciali al Presidente del Consiglio dei Ministri sulla base di una legge del 2012 che li prevede in materia societaria per il comparto difesa e sicurezza e in materia di trasporti, comunicazioni e altro.
Il Capo dello Stato che firma tutto, ha firmato anche questo Decreto-Legge.
Il primo motivo di allarme è che, contrariamente alla regola dell’entrata in vigore dei DL il giorno dopo della pubblicazione in GU, per questo DL si dispone la entrata in vigore per il giorno 24 settembre prossimo, fermo restando che il Decreto-Legge datato agosto 2022 deve essere convertito in legge nei primi giorni del mese di ottobre.
È inspiegabile la data di entrata in vigore il giorno prima delle votazioni politiche e ancor più è inspiegabile in che modo verranno esercitati i poteri speciali che non sono definiti in alcun modo.
La situazione è di gravissimo allarme politico ed è di una gravità assoluta.
In più i poteri speciali, riguardanti anche il settore energetico, vengono attribuiti in via di necessità e urgenza (come è richiesto per i DL) ad un Presidente del Consiglio dimissionario che, per obbligo costituzionale, dovrebbe occuparsi solo degli affari correnti; e tali indefiniti poteri speciali vengono conferiti in un momento in cui non vi è un Parlamento eletto ma un Parlamento disciolto e cioè nel pieno di un vuoto politico e istituzionale.
Può capitare di tutto. Si possono fare le più fosche previsioni ed ipotizzare le peggiori cose.
E questa sarebbe la democrazia e il rispetto della Costituzione. Nel frattempo, i vertici delle FFAA guardano le stelle.
Di quel che accadrà si renderà conto il Popolo italiano che, spero, vorrà uscire presto dal suo torpore e reagire con ogni mezzo possibile.
Augusto Sinagra.