Il “diktat” di Salvini e Di Maio è sacrosanto
Con un comunicato ufficioso il Quirinale ha fatto sapere di non accettare diktat sul ministero dell’Economia da parte di Matteo Salvini e Luigi Maio, di fatto sbarrando la porta al professore Paolo Savona. Verto che la Costituzione prevede un confronto fra il premier incaricato (il professore Giuseppe Conte) e il capo dello Stato (Sergio Mattarella) sulla squadra ministeriale. E per i compiti del presidente della Repubblica è naturale che lui consigli su ministerto degli Esteri e ministero della Difesa, temi che gli competono. Ma il ministero dell’Economia è il più politico che c’è. Più decisivo del premier. E tocca giustamente ai partiti di maggioranza scegliere la persona che applica il cuore del programma. Se quella casella fosse scelta da Mattarella, il voto degli italiani sarebbe inutile, e il programma di governo carta straccia. Meglio per loro allora non fare partire questo esecutivo…