- Eliminazione totale di decenni di garanzie sociali e occupazionali
- Fine di sussidi statali, abbassare salari regioni depresse come le regioni siderurgiche -svendita imprese statali per consentire razionalizzazione da parte dei privati
da L’Antidiplomatico
di Antonio di Siena
Mario Draghi ha dato incarico alla McKinsey Company, una società di consulenza statunitense di matrice ultraliberale, di scrivere il recovery plan. Il piano di investimenti da attuare coi fondi recovery.
Ebbene, al netto del fatto che una scelta simile è la definitiva capitolazione della funzione della politica (e della sua dignità), quello che preoccupa maggiormente è la visione stessa di questo gruppo di Esperti.
La McKinsey Company, infatti, è la stessa società che, ad inizio anni ‘60, ha dato inizio al lento ed inesorabile smantellamento del sistema produttivo USA nato con il New Deal. Un programma di “riforme” che, in meno di tre decenni, ha raso al suolo la middle class americana.
Se non ci credete, questo è il “Concept 1992” redatto nel 1988 dalla stessa società e avente ad oggetto l’Unione europea:
- abolizione degli ammortizzatori sociali e sussidi statali;
- taglio dei salari nelle regioni economicamente depresse come le regioni siderurgiche (Taranto su tutte);
- privatizzazione delle imprese statali (modello Thatcher) per consentire la “razionalizzazione” da parte del mercato e dei privati.
Ora, se pensate che questa roba qua sia vecchia di trent’anni sbagliate di grosso. Il liberismo è sempre lo stesso. Identica la sua concezione del mondo e dell’economia che, al massimo, verrà adattata alla nostra “modernità” con una bella colorata “green”.
Ma la merda resta sempre merda. Anche se la dipingi di verde.
Auguri.
Antonio Di Siena
Avvocato, blogger e autore di “Memorandum. Una moderna tragedia greca” (Gruppo L.A.D.)
McKinsey, Marta Fana: “Questa scelta grida vendetta, una vendetta attiva, partecipata e organizzata. Ora.”
Questa esternalizzazione è affidata a una società di consulenza come McKinsey fedele all’ortodossia di mercato e che si nutre del sostegno a una precisa linea politica: quella della macelleria sociale e allo stesso tempo quella che accetta di pagare 600 milioni di dollari per porre fine alle indagini che la vedono accusata di aver spinto la somministrazione di farmaci alla base della crisi degli oppiacei: causa di morte di oltre 450mila persone negli USA negli ultimi due decenni, giusto per fermarci all’ultimo scandalo.
A parte che a gente così non affidereste il gatto quando partite per il week-end, io vi vorrei fare una domanda: l’avete mai letto un rapporto di McKinsey?
Io sì, diversi. Sono prodotti di scarsa qualità: dove il livello di approfondimento non supererebbe una tesina triennale e manco una discussione mediamente seria, dove la metodologia è spesso imbarazzante, dove ciò che emerge e si afferma sono le infografiche.
Il governo dei migliori. Il governo dei migliori. Il governo dei migliori è quello a cui non gliene può fregare un cazzo di niente delle questioni che attanagliano al nostra quotidianità: il lavoro, la scuola, la sanità, i mezzi pubblici, la casa, il welfare, l’industria.
Questa scelta grida vendetta, una vendetta attiva, partecipata e organizzata. Ora.
*Post Facebook del 6 marzo 2021
Cabras (L’Alternativa c’è): Il Recovery Plan alla multinazionale McKinsey. Draghi privatizza la ricostruzione
di Pino Cabras
McKinsey è una grande agenzia di consulenza internazionale. È un soggetto privato internazionale che tratta informazioni molto preziose e che cerca di estrarre il massimo valore possibile in favore dei grandi manager. Anche se questo significa la distruzione delle aziende stesse e del ceto medio, come avvenuto negli anni ’90.
Questo è il segno tipico delle scelte che una figura come Mario Draghi può fare. È dagli anni 90 che Mario Draghi fa scelte tecnocratiche che non guardano al tessuto reale dell’economia. Scelte che rispondono alle logiche di pochi.
È la tipica scelta di un governo di tecnocrati, dove c’è gente che strizza l’occhio alle multinazionali e alle grandi banche d’affari. O che ci ha lavorato, come lo stesso Draghi. Un governo influenzato da politici che prendono soldi da strutture che sono diretta emanazione di governi stranieri (vedi Renzi con l’Arabia saudita).
Vogliamo davvero affidarci a questi manager?
No, su questa scelta eserciteremo tutta la nostra opposizione, perché un’azienda di questo tipo non ha la capacità di risolvere i problemi dell’uguaglianza né l’attenzione politica ai problemi politici dell’Italia contemporanea.
Chiederemo conto a Draghi della scelta di McKinsey con cui ha deciso di privatizzare un pezzo del bilancio dello Sato e di consegnarlo nelle mani di una multinazionale.
Noi crediamo che invece il bilancio dello Stato sia una cosa pubblica, da sottoporre a un dibattito pubblico e dove devono prevalere gli interessi pubblici.