Anzitutto leggere La Verità di oggi:
Che la UE giochi sporco, se n’è accorto persino 24 Ore. In ritardo di 4 anni. “Giuslit” è il Liturri che scrive su La Verità.
Il Sole pubblica 3 articoli in prima sulla vicenda #nordLB.
Apprezzabile.
Avrei voluto leggerli 4 anni fa, quando la #UE terremotava il nostro sistema bancario, temendo distorsioni della concorrenza per due spicci dati a 4 banchette.
Eravamo in pochi a denunciare queste cose. pic.twitter.com/peQRNtHixI— Ora Basta (@giuslit) November 14, 2019
Adesso con la “riforma del MES” (il preteso fondo salva-stati) che Bruxelles sta attuando alle nostre spalle, il pericolo diventa estremo. Come spiega Borghi qui:
Il nostro “governo” PD+Crescita Zero” non solo obbedirà a Bruxelles perché è servile verso la UE (anzi come accusa Borghi, Conte e Tria hanno già “firmato” a nostra insaputa già nel governo precedente) , ma è anche troppo distratto dalle sue spaccature interne su Ilva e altro, per essere presente in Europa con l’energia e la competenza necessaria a sventare il pericolo.
Il guaio è che la oppoisizione “sovranista” e”populista” non è cosciente nè in grado di capire il rischio, per le sue insuficienze culturali. Sul web circolano asserzioni della Meloni che rivelano la sua sprovvedutezza, ignoranza dei meccanismo UE e della malevolenza di Bruxelles nei nostri confronti: .
#ArcelorMittal, Meloni: "Coinvolgere Ue nella trattativa" pic.twitter.com/QelE8Ks9eP
— Agenzia VISTA (@AgenziaVISTA) November 13, 2019
Qui sopra, l’ingenua sta sognando che la UE ci aiuterebbe contro Arcelor Mittal a risolvere il problema dell’ILVA – problema che ci siamo procurati noi, col “governo grillino”. Subito dopo che Bruxelles ha consentito gli aiuti di stato alla banca tedesca, che invece rifiutò alla italiana (costringendo i depositanti a coprire le perdite), è una ingenuità imperdonabile. Anzi peggio: rivela che anche la Meloni è soggetta al riflesso condizionato tipico degli “europeisti”, di una classe “dirigente” italiana che si è spogliata di ogni competenza e necessità di studio e capacità di analisim “perché ci pensa l’Europa”. E continua a dirlo dopo aver visto come “L’Europa ci ha pensato” sull’invasione dei clandestini.
Agevolo pic.twitter.com/58L0XCLFmG
— av__1974 (@av__1974) November 11, 2019
Qui sopra, la Meloni dice che il debito pubblico è un problema perché “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità”. Quello che può dire una “economista” piddina come la Veronica de Romanis (autrice dell’immortale “L’Austerità fa crescere”) “La destra populista è la stessa media borghesia stupida che aveva accettato il pareggio di bilancio e l’euro”, commenta uno su twitter.
Purtroppo è vero. La Meloni non capisce nulla di economia, non sa come il debito pubblico sia stato creato dopo e a causa del “divorzio Tesoro-Bankitalia”, né alcuna nozione sulle alternative economiche possibili, né la capacità di esporle. In fondo non è da stupire – questi politici sanno “fare campagna elettorale” , ma non altro, se non ci fosse oggi il rischio incombente.
E il collasso generale del capitalismo terminale, che è in corso nel mondo – crollano le esportazioni di Germania, Cina – e le popolazioni si rivoltano – dal Cile alla Francia dal Libano al Sud Europa – alla cieca , contro una “austerità” e tagli di salari e di provvidenze sociale, impoverimentoe miseria che – nella complessità e varietà delle situazioni nazionali – sono dovute ad una causa sola:
l’eccessivo prelievo del capitale finanziario sull’economia reale
(altresì detta Usura)
Su ogni salario, su ogni merce, su ogni Stato – al quale “presta” i soldi avendo vietato che li creasse da sé – la finanza globale prelieva un interesse. Basta pensare che il debito globale è 250 per cento del Prodotto lordo globale, per capirlo: l’Usura ha indebitato il mondo per 2 volte e mezzo quel che il mondo riesce a produrre, e da questo debito colossale ricava, e pretende, interessi. Per di più, avendo usato i titoli di debtio pubblici e privati come “moneta che rende interesse” nei loro scambi fra usurai internazionali – il sistema regge su montagne di debiti l’uno sull’altro in equilibrio instabile (come denunciò trent’anni fa, Maurice Allais). Le banche centrali hanno creato trilioni (dal nulla, Meloni!) per prestarlo a tasso zero o sottozero – ma l’economia reale non ha bisogno di altro denaro, non riesce a incamerare altro debito né a pagare altri interesse , sia pure sottozero
E’ già accaduto in passato, molte volte: nel 1929, quando la Borsa di NewYork saliva così trionfalmente, che la banche prestarono i soldi a dattilografe e fattorini – ovviamenet ad interesse – perché anche loro diventassero ricchi comprando azioni; poi le avrebbero rivendute con profitto – non vedete come sale Wall Street? – e avrebbero chiuso il debito con le banche. Era ancora una volta un prelievo sull’economia rerale, che superava le capacità dell’economia reale di ripagarlo, ad interessi. Alla prima flessione dei corsi, le banche chiesero a dattilografe e fattorini – e peggio, agli artigiani, ai piccoli ìimprenditori e ai grandi – di “rientare” dal debito. E fu la Grande Depressione da cui il sistema usurario uscì con la guerra mondiale.
“Il valore richiesto alle imprese è ormai irreale: il sistema economico mondiale non è in grado di generare un tasso di profitto del 15 %. Gli investitori [leggi: speculatori] si si concentrano su alcuni settori molto lucrosi ed esigono dagli altri le stesse prestazioni. Questo è impossibile”, protestava già un ventennio fa (Le Monde, 26 novembre 1999) Francis Meir, amministratore delegato della multinazionale francese USINOR.. Inascoltato, ovviamente. Abbiamo visto i capitali roventi gettarsi a finanziare Google, Amazon, Facebook) e far mancare i crediti agli artigiani.
Oggi l’usura , per durare, ha tirato il gioco anche più oltre: è riuscita a imporre salari bassi mondiali -le paghe da 450 euro a cui tende l’Europa del Sud legata all’euro, quelle da 200 vigenti in Cile, da cui le rivolte popolari e il crescere dei “partiti di estrema destra” – ma naturalmente con ciò non ha fatto che segare il proverbiale ramo: rendendo il suo prelievo anche più insostenbile sull’economia reale, i salariati-consumatori impoveriti.
Se la Meloni non si sbriga a capire, è inutile votarla. E lo dico con simpatia.