Trump che trova “plausibile” la versione della morte di Kashoggi nel consolato saudita – una scazzottata finita male – mostra quanto sia umiliante la dipendenza dal denaro saudita impero americano. Immane quantità di denaro, e “cosa che molti ignorano, denaro in nero del petrolio venduto al mercato nero”, che Bruno Bertez valuta sui 300 miliardi di dollari. Con questo, i sauditi comprano tutto e tutti, comprano i titoli Usa e comprano i politici e gli agenti, Dopo il massacro Kashoggi, Mike Pompeo, il ministro degli esteri, s’è fatto 15 ore di aereo per andare a Ryad ed ottenere 15 minuti di colloqui col vecchio, e poi l’ha ringraziato “per il suo impegno ad una inchiesta completa e trasparente”. Non è difficile immaginare che abbia ripreso l’aereo con assicurazioni circa gli investimenti sauditi a Wall Street ed altri “mercati” nonché qualche ricordino anche personale, tipo scimitarra d’oro da dieci chili che fu regalata a Donald.
Fox News si affretta a intervistare il ministro degli esteri saudita, il quale dice che quel che è successo al consolato turco “è un orribile sbaglio” e che i colpevoli saranno puniti.
Il sito “the conservative treehouse” ha un commento non del tutto chiaro, ma significativo: “Una teoria sostiene che Kashoggi manteneva una forte relazione con agenti dell’intelligence Usa vicini a John Brennan [l’ex capo della CIA fra il 2013 e il 2017, nemico feroce di Trump e di Putin, vicino ai democratici], da cui la sua collaborazione come giornalista al Washington Post (posseduto di fatto dalla CIA). Kashoggi negoziava coi sauditi un incontro in Turchia perché questi loschi tipi di Brennan, pro-iraniani (sic) hanno una stretta collaborazione con agenti corrotti dei servizi turchi.
“Dopo aver organizzato l’incontro al consolato saudita in Turchia, l’intelligence USA e Turca controllavano da vicino la visita anticipandone l’esito.
“Il principe Alwaleed Talal ostracizzato dal potere saudita, allineato con Brennan, che usa montane di denaro per corrompere politici ed agenti Usa, ha coordinato un’occasione di vendicarsi del principe Mohamed Bin Salman attraverso la morte di Kashoggi”.
Dunque sarebbe colpa di Bin Talal, il miliardario che – come ricorderete – il principe assassino impulsivo Bin Salman fece imprigionare nel gennaio scorso per alcune settimane, si dice anche facendolo “trattare” da torturatori americani, per fargli sputare i miliardi. Quanto credito dare alla notizia ve lo dice un particolare: Brennan e i suoi vengono definiti “pro-Iran”. Indicazione che la fonte è ebraica e neocon (che considera “pro-Iran” tutti quelli che vogliono tenere fede al patto sul nucleare iraniano firmato da Obama).
Ora le due lobby più potenti, la saudita coi suoi miliardi e l’israeliana, sono unite nell’influenza il potere americano. povero, corrotto e vuoto potere imperiale, in queste mani. Incontrollate e incontrollabili.
http: //theconservativetreehouse.com/2018/10/21/sunday-talks-bret-baier-interviews-saudi-minister-adel-al-jubeir-about-death-of-jamal-khashoggi/
In coincidenza con questo, Trump annuncia l’uscita unilaterale degli Stati Uniti dal trattato di non proliferazione sui missili del 1987, accusando la Russia di averlo infranto. Lo scopo è esaurire la Russia con una nuova corsa agli armamenti – ma esso si situa nello stesso solco di inciviltà di un mondo che accetta che si ammazzi qualcuno in una sede diplomatica e lo si seghi a pezzi: “La de-strutturazione della forma e della cornice di scurezza [e di diritto] instaurati e mantenuti agli Usa nella seconda metà del secolo XX per proiettare la protezione e sicurezza con cui imponevano l’ordine del mondo che giudicavano necessario”: così Philippe Grasset, che sottolinea che questo significa “il caos per la sicurezza europea”, come del resto hanno detto i responsabili russi:
“Ora gli alleati degli Usa hanno di fronte una scelta: o accettare la rottura del patto degli Stati Uniti, che può portare una nuova guerra, o stare dalla parte del buonsenso, se non altro per mero istinto di conservazione”.
https://www.rt.com/news/441854-russia-denounces-trump-inf/
Questa guerra infatti avrà luogo in Europa.
In questi giorni un amico lettore, che abita per molti mesi a Kos, mi ha mandato alcuni appunti su un libro che sta leggendo, e riguarda padre Paisios, il monaco dell’Athos morto nel 1994, delle cui stupefacenti profezie abbiamo già parlato. Dà alcuni particolari in più:
Padre Paisios
“Segno iniziale dei cambiamenti nel mondo sarà la distruzione della moschea di Omar. I cambiamenti partiranno da un coinvolgimento bellico tra Russia e Turchia. Questo sarà anche l’inizio della fine, dato che il Medio Oriente si trasformerà in un inferno di guerre.
Da questa guerra tutti torneranno sconfitti. Terreno di battaglia sarà la Palestina, la loro tomba il Mar Morto. Questo sarà anche la prima fase…. Gli altri stati europei, e in particolare Inghilterra, Francia, Italia e altri sei-sette Paesi vedranno che la Russia si accaparra delle regioni, e diranno: “Perché non andiamo là anche noi? Magari riusciamo a prenderne qualche pezzo”. Tutti però cercheranno di prendere la parte migliore. E così entreranno in guerra anche gli Europei.
I Greci non devono preoccuparsi, poiché l’esercito greco non farà a tempo a raggiungere l’Evros [fiume della Tracia che delimita il confine con la Turchia], e resterà spettatore. Accordi internazionali condurranno alla consegna di Costantinopoli ai Greci, e allo smembramento della Turchia. Non abbiamo ancora raggiunto il fondo, c’è ancora strada. Ma quando vi arriveremo, inizieranno allora a sistemarsi le cose”.
Alcuni profughi Ciprioti, venuti a trovarlo nel suo rifugio, gli chiesero: “Cosa ne sarà dei minareti di Costantinopoli? Li distruggeremo? Diverranno campanili?”
“No, diverranno colonne per gli Stiliti, e i Rosari* penderanno fino a terra!” [*gli Ortodossi hanno Rosari un po’ diversi dai nostri, e li chiamano κομποσκοίνια]
“Quando vedrete la Grecia prendere la sua Ambasciata dalla Turchia, e la Turchia prendere la sua Ambasciata dalla Grecia, allora le potenze straniere dovranno dire: “Salva, o Salvatore, le Ambasciate della Theotokos [Madonna]!”. Da soli i Turchi non avrebbero potuto prevalere sui Greci, se i Greci non fossero già stati corrotti di loro. Io non sarò più qui, ma vedrò queste cose dall’alto. La Turchia sarà smembrata in tre o quattro parti. Il conto alla rovescia è già iniziato. Noi prenderemo le nostre terre, gli Armeni le loro e i Curdi le loro. Lo stato curdo è già in via di formazione. Queste cose avverranno non ora, ma presto, quando questa generazione finirà di governare la Turchia e subentrerà un’altra generazione di politici. Allora avverrà lo smembramento della Turchia. Molto presto le preghiere che arrivano da sotto terra, dei criptocristiani Greci di Turchia, si accenderanno sopra la terra, e le candele che si accendono sotto terra si accenderanno sopra”.
Pasios, continua il lettore,
* Aveva visioni di Cristo e di Maria, e incontri con compagni monaci deceduti prima di lui, che andavano a trovarlo e gli davano consigli spirituali.
* Aveva visioni di Santi e Martiri, che gli raccontavano del loro martirio, anche quando egli non sapeva nulla della loro vita (es. S. Eufemia, martirizzata sotto Diocleziano).
* Fatti miracolosi sono stati testimoniati da altri monaci e chierici che hanno trascorso del tempo con lui: ad es. candele che si spostavano girando attorno all’icona della Madonna (di cui Paisios aveva una sconfinata venerazione e affetto), durante le fasi di una lunga preghiera notturna.
* Aveva visioni del diavolo che provava a tentarlo alterando i ritmi di preghiera di Paisios, e le sue risposte erano drastiche e serenamente inappellabili. Ad esempio una notte venne svegliato da una voce che gli disse che era in ritardo per una sessione di preghiere. Lui si alzò, si voltò, vide il diavolo: “Ah, sei tu”, e si girò dall’altra parte riprendendo a dormire.
* “Bisogna essere molto severi con se stessi e molto indulgenti con gli altri”.
* “Gli occhi spirituali dei Santi diventano come microscopi: vedono come grandi peccati anche le loro più piccole mancanze”.
* Nel 1972 sorge una questione nel mondo ortodosso relativa all’opportunità o meno che i sacerdoti ortodossi indossino la talare… una delegazione di preti va da lui, per cercare di ottenere l’approvazione della loro proposta e liberarsi dell’abito. Paisios chiede loro di tornare l’indomani per la risposta, passa tutta la notte in preghiera, e il giorno dopo va da un ulivo e gli toglie tutte le foglie e i rametti, poi porta la delegazione davanti all’ulivo e chiede: “Vi piace com’è? Ecco come appare un sacerdote senza barba né tonaca”. Di lì a poco l’ulivo secca e muore.
* Sempre nel 1972 si reca in Cappadocia, per visitare le terre natìe della sua famiglia e i luoghi dei Padri Cappadoci. Lì viene minacciato e arrestato dalla polizia turca. Dopo essere passato da Ankara arriva a Istanbul e va a visitare Santa Sofia. Istintivamente inizia a pregare sottovoce, e viene subito raggiunto da un custode, che con fare minaccioso gli ricorda che “Kemal ha proibito a cristiani e musulmani di pregare lì dentro”. Lui allora lo afferra e lo trascina quasi fin dietro a una delle grandi colonne, gli mostra per terra della pipì fatta da qualcuno, e gli chiede con aria decisa: “Vi ha detto Kemal di fare queste cose???”.
* La Grazia di Dio lo pervade così tanto da fargli dire: “Basta, Dio mio, non resisto. Sto per morire! Prendimi con Te, o diminuisci la Grazia che mi stai dando. Se me ne dai ora così tanta, immagino come sarà il Paradiso!” [questa esatta cosa la diceva S.Filippo Neri mentre celebrava Messa, al momento della Consacrazione]
* Gli animali dei boschi del Monte Athos venivano a mangiare dalle sue mani. “Gli animali capiscono la disposizione degli uomini. Hanno come loro Dio l’uomo, e per questo l’uomo deve amarli, perché essi non aspettano un altro Paradiso”.
* “Cristo ha sollevato la Croce con le Sue forze umane e non con quelle divine, perché anche noi potessimo fare lo stesso. Solleva le croci di tutti gli uomini. Dio dà a ciascun uomo una croce proporzionale alle sue forze, e non per tormentarci ma perché la Croce è la scala verso il Cielo. Se gli uomini lo capissero, glorificherebbero Dio caricandosi la loro piccola croce, e direbbero ogni volta: Grazie, Dio, perché questo era necessario per la mia salvezza”.
* Nel 1977 va in Australia a trovare alcuni religiosi della locale comunità greco-ortodossa. “L’uomo è tormentato dai molti ragionamenti. Quando viene in mente qualcosa, ad es. da fare domani, ditevi: a questo penserò domani. Quando dovete decidere qualcosa, non tormentatevi pensando alla decisione migliore da prendere, e così rimandandola sempre. Scegliete qualcosa e andate avanti. Lasciate cioè che Dio si occupi del resto. Così affidiamo il futuro e le speranze a Dio”.
* Un pellegrino di poca fede gli chiese: “Tante persone chiedono questo e quello a Dio: Lui magari ne aiuta uno, o due, ma poi? E’ obbligato ad aiutare tutti?”
Paisios rispose con fermezza: “Sì, è obbligato. Così come un genitore che ha fatto un figlio è tenuto a stargli dietro e a prendersi cura di lui, così Dio è obbligato ad ascoltarci per il fatto che Egli ci ha creati”.
* Conosceva i peccati e i problemi delle persone prima che queste gliene parlassero (ma Paisios non era ordinato, pertanto non in confessione come avveniva a Padre Pio). Vedeva eventi futuri e conosceva i cuori delle presone, che tornavano alleggeriti e rinfrancati dall’incontro con lui. Toccava e aiutava la guarigione delle ferite dell’anima, con molta dolcezza e amore.
* In un certo periodo i pellegrini che andavano a trovarlo per i suoi consigli spirituali erano tantissimi, tant’è che avevano dovuto mettere cartelli e altre indicazioni per raggiungere direttamente la sua abitazione, senza che i pellegrini andassero in giro per i monti disturbando gli altri monaci. Lui li accoglieva sempre con pazienza e buon umore, anche quando era stanchissimo o stava lavorando. Diceva: “Sono diventato un programma per gli uomini: non esisto più per me stesso”.
* Durante un inverno pativa molto freddo, a causa delle condizioni precarie della sua abitazione, e dei suoi scarsi abiti e coperte. Andando a fare la Comunione sentiva un gran calore che lo avvolgeva, e gli consentiva di andare avanti per un po’ senza patire più freddo.
* La preghiera era al centro della sua vita. “Occorre prima pregare per sé, in totale umiltà e chiedendo perdono dei propri molti peccati, così se a un certo punto ‘sfugge’ una preghiera per gli altri, essa sarà accolta più facilmente da Dio”.
* “Il diavolo cerca sempre come prima cosa di interrompere il nostro contatto con Dio. Dio non ci chiederà un giorno perché non abbiamo pregato, ma perché non abbiamo mantenuto viva la comunicazione con Lui, e così facendo abbiamo dato diritto al diavolo di tormentarci”.
* Alla domanda sul perché non avesse mai preso gli ordini, rispose: “Lo scopo dell’uomo è salvarsi, e l’ordine non è un mezzo di salvezza personale”.
* In un’occasione di elezione di vescovi nel Patriarcato, un candidato cercava voti a tutti i costi, e alla fine convinse gli altri e fu eletto. A quel punto questo neo-vescovo esclamò: “A che serve lo Spirito Santo? E’ una colomba che prima chiami e poi mandi via”. Paisios: “Così credono molti, che anche i preparativi per le elezioni siano benedetti e ‘garantiti’ dalla Grazia dello Spirito Santo. [dovrebbe forse farci pensare all’ultimo conclave?…]
* Un chierico una volta gli disse: “Entrerò nel monastero e un giorno diventerò diacono”. Paisios: “E poi?”. “Poi forse anche Presbitero”. “E poi?”. “E poi forse anche Patriarca”. “E poi verrà la morte”… [stesso dialogo di S.Filippo Neri con un ambizioso giovane del suo tempo]
* “L’obbedienza è la strada più breve e facile. E’ la chiave del Paradiso. Taglia via le voglie personali, l’egoismo, le passioni, e al loro posto arriva la Grazia e la vita diventa un Paradiso”.
* Era in grado di comandare agli spiriti immondi e liberare ossessi.
* “Lo ‘spirito del mondo’ è il più grande nemico della salvezza dei fedeli”, e lo combatteva fieramente.
L’amico, che si chiama Alessandro, mi regala anche un detto di Sant’Agostino:
A forza di vedere tutto si finisce per sopportare tutto.
A forza di sopportare tutto si finisce per tollerare tutto.
A forza di tollerare tutto si finisce per accettare tutto.
A forza di accettare tutto si finisce per approvare tutto.