Mussolini ebbe Avvertimenti – che non ascoltò

Riccardo Galentino Fenti (a cui lascio la  responsabilità di quel che racconta sulla Svizzera)

ITALIA IN SOSPENSIONE PREBELLICA – 1939-1940

Dal giorno 23 agosto 1939, data della firma del Trattato di “non aggressione” Molotov-Ribbentrop tra Reich Tedesco e Unione Sovietica, sino al 10 giugno 1940 intercorrono esattamente 10 mesi e 17 giorni (10 mesi e 10 giorni dal 01 settembre 1939, data d’inizio della Seconda Guerra mondiale). In questo frangente storico di incapacità finanziaria del Regno d’Italia a sostenere un conflitto moderno nell’ambito dell’Alleanza dell’Asse la diplomazia italiana si mosse all’epoca maldestramente nel tentativo di sventare una guerra europea tramite il dispositivo internazionale della Conferenza di pace sperimentato in precedenza a Monaco di Baviera, salvo poi approfittarne in una successiva fase con mire interventiste nel corso dello svolgimento dell’invasione tedesca della Terza Repubblica francese denominata “Sichelschnitt” a firma del Generale Erich von Manstein. Lo scopo politico di Benito Mussolini era palesemente pragmatico ovvero un tentativo tragicomico di acquisire all’ultimo momento diritti di partecipazione al Tavolo delle trattative al fianco della Germania.

In questo frangente storico intercorsero tre avvenimenti che Mussolini non seppe valutare in tutta la loro portata e che avrebbero potuto imprimere una direzione completamente differente degli accadimenti per quanto riguarda l’avvenire del Bel Paese.

(San Nicola di Flue 1417-1487 Patrono della Svizzera)

Il primo fatto storico riguarda l’invasione nazista della Confederazione Elvetica con l’Operazione “Tannenbaum” scattata alle ore 03:00 del 13 maggio 1940, ad opera della Wehrmacht al comando del Generale Ritter von Leeb. il Piano prevedeva l’impiego di 11 Divisioni tedesche a ridosso del fiume Reno supportate dalla Luftwaffe e di 15 Divisioni italiane operative sul fronte meridionale. L’intera Armata tedesca non fu in realtà in grado di muoversi, i mezzi semplicemente non funzionavano in toto, un fatto prodigioso! Dalla Cancelleria di Berlino Adolf Hitler tuonò che se non avessero avviato immediatamente i Panzer e gli aerei, sarebbero stati fucilati i generali e gli alti ufficiali! In quella notte speciale del 13 maggio 1940 era apparsa sul fronte una luce intensa e una figura di uomo con una mano visibile alzata nell’atto di fermare gli invasori stando alle testimonianze innumerevoli sia tedesche che svizzere: era San Nicola di Flue Patrono della Confederazione che era stato invocato a difesa della Patria! Berlino dovette ad un certo punto rinunciare all’intera operazione; al mattino venne infatti diramato l’ordine di ripiegamento e solo allora i mezzi ripresero incredibilmente a funzionare.

Il secondo fatto, questa volta di semplice cronaca quotidiana, riguarda un colloquio che Suor Elena Aiello ebbe con la sorella di Mussolini Donna Edvige il 06 maggio 1940 a Roma, affinché trasmettesse una sua lettera indirizzata a Benito Mussolini redatta a Cosenza il 23 aprile di quello stesso anno. La santa stigmatizzata calabrese esortava dunque il Duce a “mantenere l’Italia fuori dalla guerra… che sarebbe stata favorita da grazie e favori straordinari” altrimenti “sarebbe stato punito (lui e il Paese insieme) dalla Giustizia divina!”. Il dittatore esaminò la lettera, ma esitò, ritenendola  in conclusione non credibile.

Il terzo fatto di carattere diplomatico, riguarda la missiva fatta pervenire da Papa Pio XII a Benito Mussolini il 28 aprile 1940. L’accoglienza da parte del dittatore fu “fredda, scettica, sarcastica” attesta il ministro degli Esteri dell’epoca Galeazzo Ciano nel suo diario.

Se Pio XII fosse riuscito a riunire i Vescovi italiani tra il 1939 e il 1940, come fece il Patriarca di Lisbona con l’intero clero portoghese nel 1931 e nel 1936, per consacrare questa volta l’Italia al Cuore immacolato di Maria con un atto solenne e con la partecipazione di tutto il popolo dei fedeli, avrebbe potuto con forza soprannaturale influire efficacemente da Vicario di Cristo sul corso della storia come fecero gli svizzeri più modestamente tramite un affidamento sincero a Dio e al loro santo patrono Bruder Klaus come lo chiamano affettuosamente?

Mi domando se questa prospettiva soprannaturale sia ancora condivisibile nel 2021, nell’ipotesi di un nuovo conflitto europeo? La Repubblica italiana avrà la possibilità e il coraggio di evitare un’altra guerra, di starsene fuori? La Santa Sede si attiverà tempestivamente per un atto di affidamento o consacrazione del Bel Paese alla Madre di Dio?

Il Patriarca di Lisbona Manuel Josè Macario do Nascimento Clemente ha ripetuto addirittura la terza consacrazione del Portogallo il 25 marzo 2020.

Nell’atto solenne di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria del Portogallo sono state inserite altre 23 Nazioni:

Spagna, Albania, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Cuba, Guatemala, India, Kenya, Messico, Moldavia, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Polonia, Repubblica Dominicana, Slovacchia, Tanzania, Timor Est, Ungheria e Zimbabwe.

Riccardo Galentino Fenti