Jens Stoltenberg ha nominato Farah Dakhlallah, ex ufficio stampa di AstraZeneca per il Medio Oriente e l’Africa e ex Communications Manager dell’OMS, portavoce della Nato. Laureata a Cambridge, e alla London School of Economics…
Voi direte: cosa c’entra una che ha lavorato per OMS e Industria farmaceutica, con la Nato?
Nulla, a meno di non convincersi a rilevare finalmente, che esistono fili sottili che collegano istituzioni nazionali e sovranazionali, civili e militari, pubbliche e private. E che tutte queste sono a loro volta legate al mondo dell’intelligence.
“Durante la pandemia l’Occidente ha utilizzato più volte un linguaggio bellico. Si è parlato di una ‘guerra’ contro il Covid-19, si è detto che il virus è stato ‘combattuto’, che medici e paramedici fossero come ‘soldati in prima linea’. La metafora cognitiva della guerra ha contribuito a strutturare la percezione della realtà. Ed è proprio grazie ad essa, se lo stato di eccezione è stato normalizzato e si è giunti alla sospensione dei diritti costituzionali.
La pandemia ha offerto il pretesto per realizzare l’operazione psicologica di più vasta portata mai tentata in tempo di pace: ogni manifestazione pubblica di dissenso o di mancato rispetto di regole insensate è stata duramente repressa; i media e i social media sono stati utilizzati come arma per fare il lavaggio del cervello e censurare il pubblico; è stata potenziata la capacità del nuovo esercito di ‘controllori dei fatti’ ed è stato ampliato il campo di applicazione della sorveglianza digitale. La signora Dakhlallah ti convincerà che la Russia rappresenta una minaccia più grande del Covid e che la NATO ti protegge meglio del vaccino AstraZeneca?
Laura Ruggeri
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg: Svezia nella Alleanza
“Questo è un giorno storico che rende la NATO più forte e la Svezia e tutti noi più sicuri. Invia anche un messaggio molto chiaro al Presidente Putin che la porta della NATO è aperta e dobbiamo ricordare che è andato in guerra per chiudere la porta della NATO e sta ottenendo il risultato opposto. La Finlandia è diventata un membro e ha raddoppiato il confine della NATO con la Russia, la Svezia ora diventerà membro e l’Ucraina è più vicina all’adesione di quanto non lo sia mai stata prima”.