Ultime notizie dal disfacimento della NATO:
Da Reuters:
“La Turchia si rifiuta di appoggiare un piano della NATO per la difesa dei Paesi baltici e la Polonia fino a quando l’alleanza non offrirà ad Ankara un maggiore sostegno politico per la sua lotta contro la milizia curda YPG nella Siria settentrionale.
“Ankara ha detto al suo inviato presso la NATO di non approvare il piano e sta prendendo una linea dura nelle riunioni e nelle conversazioni private, chiedendo all’alleanza di riconoscere l’YPG come terrorista nella formulazione formale.
I diplomatici della NATO stanno cercando di ottenere l’approvazione formale da parte di tutti i 29 stati membri per un piano militare per difendere Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia in caso di attacco russo.
Senza l’approvazione della Turchia, potrebbe essere più difficile per la NATO intensificare rapidamente le sue difese nei Paesi Baltici e in Polonia.
“Loro (i turchi) stanno prendendo in ostaggio gli europei dell’Est, bloccando l’approvazione di questa pianificazione militare fino a quando non ottengono concessioni”, ha detto a Reuters una delle fonti diplomatiche.
“Una seconda fonte ha definito il comportamento della Turchia “dirompente” mentre la NATO cerca di dimostrare che è unita dopo gli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha espresso scetticismo sull’alleanza e il presidente francese Emmanuel Macron ha suggerito che stava vivendo una “morte cerebrale”.
“Alla domanda sul problema, la portavoce della NATO Oana Lungescu ha dichiarato: “La NATO ha in programma di difendere tutti gli alleati. L’impegno della NATO per la sicurezza di tutti gli alleati è incrollabile“.
(LA NATO è Incrollabile, l’euro è irreversibile, l’Unione Europea è infrangibile…)
“Il piano per gli Stati baltici e la Polonia, elaborato su loro richiesta dopo l’annessione della Crimea dall’Ucraina nel 2014, non ha alcun rapporto diretto con la strategia della Turchia in Siria, ma solleva problemi di sicurezza su tutte le frontiere della NATO.
“In base al trattato trovato dall’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico del 1949, un attacco a un alleato è un attacco a tutti e l’alleanza ha strategie militari per la difesa collettiva su tutto il suo territorio.
“La Turchia ha avanzato le sue richieste prima dell’offensiva nel nord della Siria, ma la questione è arrivata al culmine a causa del vertice della prossima settimana, in cui saranno approvati i documenti di sicurezza. Il piano per gli Stati baltici e la Polonia, elaborato su loro richiesta dopo l’annessione della Russia La Crimea dall’Ucraina nel 2014 non ha ripercussioni dirette sulla strategia della Turchia in Siria, ma solleva problemi di sicurezza su tutte le frontiere della NATO.
“Macron, il presidente turco Tayyip Erdogan, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il primo ministro britannico Boris Johnson si incontreranno a margine del vertice per discutere dell’operazione ad Ankara in Siria.
Le fondamentali critiche francesi
Così si capisce meglio l’esasperazione di Mutti verso Macron e la sua accusa di “morte cerebrale” alla NATO; “Sono stanca di dover raccogliere i pezzi…”. La formidabile alleanza è una tazzina di porcellana, apparentemente già più volte incollata.
C’è persino chi comincia a sospettare che Macron abbia fatto il lavoro prescrittogli da Trump, che ha più volte espresso la sua rabbia perché i protetti europei non pagano abbastanza la protezione Usa. Giustappunto in questi giorni, la ministra della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer, CDU, ha annunciato un fortissimo aumento delle spese militari per la NATO: “Devono aumentare del 17% in due anni”, ha ordinato. Anche a noi, s’intende.
In realtà come spiegano gli ambienti militari francesi (generale Delawarde) ciò che ha mosso Macron è il contrario di un favore a Trump. Lui è esasperato dal fatto che, di fronte alla volontà di disimpegno dall’Europa più volte evocata da The Donald, “la maggior parte dei partner hanno reagito con aggrappandosi alle ginocchia americane”, un riflesso condizionato atlantista, invece di uno slancio “autonomista”.
L’analista tedesco Jan Techau (che però è addetto agli affari europei nel Carnegie Endowment, think tank americano storico) ha detto che “autonomia europea è un villaggio Potemkin”, un fondale di cartone, e che conviene “aumentare l’adesione al legame transatlantico”. Parigi vede che nel tragicomico tentativo di rabbonire Trump, gli europei cedono troppo su temi strategici come “la designazione della Cina come nuovo nemico comune, l’inclusione dello spazio come teatro d’operazione e l’intrusione degli Stati Uniti nei programmi d’armamento UE finanziati dai contribuenti europei”, più in generale, obietta alla scelta americana, alla fine della guerra fredda (quando la NATO avrebbe dovuto essere chiusa, come il Patto di Varsavia) di al contrario “globalizzare l’Alleanza”, grazie alla quale ci troviamo con truppe in Irak, Afghanistan, Siria, e Libia – e soprattutto, tutte le più importanti questioni dei rapporti con l’estero, vedi Cina ed Iran, da commerciali ed economiche diventano militari, con sanzioni che sono atti bellici.
Potremmo aggiungere la quasi-fusione e confusione della UE con la NATO e i suoi scopi, accentuata dalle pretese belliciste baltico-polacche (i nuovi alleati), e diventata parossistica con l’inglobamento nella UE di Montenegro del Nord e Albania, a soli fini di provocazione della Russia – a cui Macron ha posto il veto.
E adesso, arriva Edogan… La riunione della NATO a dicembre sarà un gran rumore di tazzine rotta e da incollare.