Generale Vincenzo Santo*
Sono preoccupato. Sono giorni che non si sente parlare di gente che sbarca sulle nostre coste o di poveri disgraziati che vengono portati nei nostri porti. Non ci sono più immigrati. Forse perché tutti quelli che partono dal Nord Africa sono affogati e nessuna questa volta se n’è accorto? Non lo credo. Forse perché fa troppo freddo? Non credo neanche in questo: è un business, non può fermarsi per così poco. E poi sono tante le navi al largo che aspettano con una coperta e un tè caldo.
Forse perché siamo a ridosso delle elezioni ed è meglio che la gente non perda l’attenzione sulle belle cose che escono dalla bocca dei nostri politicanti? Be’, su questo mi viene qualche dubbio. Non sarà mai che qualcuno da qui riesca a dirigere quel traffico e dopo il 4 marzo farà riprendere quei viaggi della speranza? Mai dire mai.
Così comincia il commento del generale di corpo d’armata (A riposo) Vincenzo Santo . Leggete il resto sul sito Report Difesa (che si è riservato la riproduzione), avvertendovi che il generale evoca il Piano Kalergi.
Immigrazione, niente barconi in questi giorni in attesa, parafrasando Sieferle
Certo, dice il generale, “L’ Italia non fa più figli e invecchia. Ma invece di pensare a politiche serie per la famiglia e per la terza età spendiamo cinque miliardi di euro all’ anno per ospitare i clandestini. «L’ Italia non ha una strategia» dice il generale «si parla di integrazione come scorciatoia alternativa all’ assimilazione e c’ è il forte sospetto che anche da noi qualcuno auspichi la realizzazione del famigerato piano Kalergi, quella lucida follia che vuole un futuro a sangue misto, una razza euroasiatica-negroide per sostituire la molteplicità dei popoli».
Nel luglio scorso, il generale Santo aveva lanciato: