Non possono farne a meno…

… gli Stati Uniti hanno appena deciso di collocare le forze speciali dell’esercito americano “a lungo termine” proprio lì, letteralmente a poche centinaia di metri dalla terraferma cinese, il che è incredibilmente provocatorio. E poi gasare il mondo intero “mettendo in guardia la Cina dal cambiare lo status quo a Taiwan, che è vitale per il mantenimento della pace”.

https://twitter.com/RnaudBertrand/status/1755433789474623987

Questa è la visione di Kinmen dalla città cinese continentale di Xiamen. Lì saranno di stanza le forze speciali americane. Cosa farebbero gli Stati Uniti in una situazione simile, con le truppe dell’Esecito Cinese su un’isola così vicina a una delle loro principali città?

Questo non dà nemmeno alcun vantaggio tattico sul piano militare; è evidente che in caso di guerra i berretti verdi sarebbero eliminati in duie minuti. “Poveri mentecatti”

Circa un miliardo e ottocento milioni per portare i porti italiani a pieno servizio della Nato. Da Taranto a La Spezia ad Augusta, passando per quelli di Brindisi, Cagliari, Messina, Ancona, Venezia, Livorno e Napoli.

Bisogna sistemare questi porti affinché le navi dei padroni a stelle e strisce possano sguazzare e muovere guerra dal territorio italiano senza alcun intralcio.

559 milioni sono già stati stanziati dal governo e 203 arriveranno dall’UE che quando c’è da spendere per fare la guerra non bada a spese. Quindi per servire la Nato bisogna trovare un altro miliardo. Miliardo di euro che dovrà uscire dal bilancio dello Stato di conseguenza dalle tasche di noi cittadini.

L’ambasciatore russo attacca l’Italia: “Con la guida del G7 siete nemici”

Il nuovo capo della missione, la “colomba” Paramonov, si scaglia contro Roma: “Le vostre autorità sono sgarbate, relazioni come nel 1941-1943”

https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/08/news/alexey_paramonov_ambasciatore_russo_contro_italia-422081233/

“Sempre più americani in un mondo dove non riescono neppure a controllare il mar rosso. Che miserabili mentecatti (cit.)”

Non avranno parte del mondo a venire