PADRE PAOLO SIANO: PADRE MANELLI E I FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA SONO SPAZZATURA NELLA NUOVA CHIESA DI FRANCESCO?

MARCO TOSATTI

Padre Paolo Siano, dei Frati Francescani dell’Immacolata, ci ha inviato un articolo che ricostruisce alcune fasi del commissariamento dell’ordine, un argomento di cui San Pietro e Dintorni prima, e Stilum Curiae poi si sono occupati a più riprese. Sempre mettendo in evidenza alcuni aspetti “critici” dell’operazione, peraltro rilevati anche da altri commentatori, e in particolare la scarsa chiarezza nelle accuse, e quelli che sembravano tentativi di decostruire la spiritualità particolare dei FFI. Padre Siano nei giorni scorsi aveva scritto un articolo di denuncia pubblicato da Corrispondenza Romana. Stilum Curiae si è occupato dell’evento in questo articolo, e con un commento di Pezzo Grosso. Quello che pubblichiamo oggi può rappresentare un seguito e un completamento del primo intervento.

Noi FFI di P. Manelli:

«spazzatura» (1Cor 4,13) nella “nuova chiesa”?

 A quasi 5 anni dal commissariamento di noi Frati Francescani dell’Immacolata (FFI) e a circa 2 anni da quello delle Suore Francescane dell’Immacolata (SFI), possiamo dire che da quando è cominciato il Pontificato di Francesco, noi frati e suore in linea con i fondatori P. Manelli e P. Pellettieri, e i fondatori stessi, siamo visti come «spazzatura» (1Cor 4,13) dagli ambienti vaticani più influenti sulla Vita Consacrata. Si pensi ai veleni e al fango scaricati come in una cloaca addosso ai Fondatori, e a noi Frati e Suore loro difensori. Il limite di 8.000 battute mi costringe a sintesi con rare citazioni di fonti.

Tra il 2011 e il 2013 un gruppo di frati, per vari motivi (presunzione, ambizione, ideologia), attua un golpe contro il Governo dei Fondatori attraverso una strategia mediatica ad intra e ad extra della Famiglia FI. In Vaticano i golpisti sono appoggiati da alcuni che forse attendevano da tempo qualche pretesto per commissariare e bloccare l’attività e la crescita di noi frati e suore di P. Manelli, noi, ritenuti troppo filo-tridentini, troppo “restaurazionisti”, troppo avversi alla “nouvelle théologie” dei Rahner, Martini, Von Balthasar, Bianchi, Bello, e dei vari teo-liberazionisti sudamericani. Arriva la Visita Apostolica ai Frati. Il Visitatore distribuisce un questionario ambiguo e capzioso che riflette in pieno i pregiudizi dei golpisti e che di fatto, nei frati più sprovveduti, istilla dubbi nei confronti dei fondatori.

Arriva il Commissariamento e i frati golpisti più accaniti, con i loro alleati ecclesiastici e laici, scatenano anche una guerra giudiziaria e mediatica per spazzare il fondatore P. Manelli e la sua opera, e impossessarsi di tutto (Istituto, governo, formazione, apostolato, media, casa editrice, beni).

Alcuni FFI del Commissario Volpi, in Italia e all’estero, seminano nei nostri conventi la “damnatio memoriae” dei Fondatori e del loro Governo pre-commissariamento. I Fondatori e noi loro frati siamo calunniati di: non sentire con la Chiesa, lefebvrismo, governo personalista, oppressivo e anticollegiale, abusi di obbedienza col Voto Mariano, truffa sui beni…

È davvero un golpe ideologico avallato da “pezzi” della CIVCSVA. Il caso di Maciel Degollado favorisce la “sindrome anti-fondatori” che sembra far molto comodo ad alcuni in Vaticano.

Un FFI golpista ed esperto di media interviene sulla rivista Testimoni (diretta da P. Lorenzo Prezzi), dove nel numero 3/2014, lo stesso “mediafighter” F.I. contrappone furbescamente San Massimiliano Kolbe a P. Manelli: “Kolbe, non Lefebvre” (pp. 39-41) è il titolo dell’articolo che è un duro affondo contro Fondatori, frati, suore, laici FI.

Testimoni predilige tutto ciò che sa di “aggiornato”, e disprezza tutto ciò che sa di “tradizionale” e che non è in sintonia con il partito ecclesiale dominante.

Su Testimoni n° 10/2014 il Card. Braz de Aviz, Prefetto CIVCSVA e teo-liberazionista, accusa noi FFI (e le SFI) di negare il Concilio (p. 3)… Falsità!

Su Testimoni n° 10/2014, P. Prezzi annuncia con piacere l’inizio della Visita Apostolica per le Suore FI, attaccandole (p. 28).

Nel novembre 2014 il Superiore d’Italia dei FFI (nominato dal Commissario Volpi il 12-09-2013), forte della sua autorità, attacca su Facebook fondatori, frati e suore. Nel 2015 parte contro di lui una petizione di laici indignati, indirizzata alla CIVCSVA, ma costui è ben protetto da Commissari & CIVCSVA. Nel 2016, detto Superiore, viene addirittura confermato in carica per un altro triennio.

Tra il 2015 e il 2016, si susseguono forti e frequenti attacchi (penso di conoscerne mandanti e registi) di giornali e tv contro P. Manelli.

Tra gennaio-luglio 2017 Testimoni non parla dei FI, ma vi riscontriamo impliciti riferimenti accusatori:

– Testimoni n° 3/2017, p. 4: Braz de Aviz accenna a 70 Istituti e 15 fondatori indagati dal suo Dicastero, fondatori «padroni delle coscienze», «fenomeni di plagio», «forte condizionamento psicologico dei membri»… Pare che a Braz de Aviz stia più simpatico Lutero: «Stiamo senza dubbio conoscendo meglio e comprendendo di più Lutero. […] Sappiamo bene che nella storia della Chiesa cattolica abbiamo fatto errori grandi. E abbiamo chiesto perdono» (p. 6).

-Testimoni n° 12/2016 predilige celebrare Lutero & il 5° centenario della Riforma (pp. 38-43), piuttosto che fare un servizio elogiativo verso il mondo dei Consacrati pro-Vetus Ordo.

– Testimoni n° 3/2017, pp. 7-9: si mostra condivisione alla reazione anti-Trump delle suore LCWR. È noto che la LCWR è stata “graziata” dalla CIVCSVA e da Papa Francesco nonostante gravissimi problemi dottrinali. Testimoni n° 10/2016 dà spazio alla LCWR (pp. 24-26).

– Testimoni n° 4/2017, pp. 7-8: Prezzi accenna alle indagini su 15 fondatori e l’intervento della CIVCSVA in circa 70 Istituti. Nel documento della CIVCSVA “Per vino nuovo otri nuovi” (2017) si accusano alcuni superiori-fondatori di autoritarismo, di aver instaurato obbedienza infantile, dipendenza scrupolosa… Insomma, ancora la sindrome antifondatori ! I fondatori andranno sostituiti con… i post-fondatori, individui o comunità?

– Ibidem, pp. 20-21: circa le NFVC, Amedeo Cencini disprezza «vecchi ascetismi», «rigori e regole d’un tempo», «modelli liturgici ante conciliari…», poi ritorna sul caso di «problemi» creati «dalla personalità dei fondatori»… Cencini sembra postulare una “globalizzazione” della VC tacciando i “tradizionali” di troppa indipendenza dalla Chiesa locale e da altre forme di VC… Sarà l’addio alla propria identità e sana autonomia?

– Testimoni n° 6/2017, p. 4: Prezzi parla di «Casi gravi e recenti hanno sollevato il tema dei fondatori, la confusione fra radicalità e ritorno al passato (tradizionalismo e anticoncilio)»;

– Ibidem, p. 29: P. Cozza accenna ai commissariamenti operati dalla CIVCSVA dal 2003 al 2013 e afferma che occorre accettare la propria crisi di identità come occasione di crescita, conversione, ricominciamento…

Eppure sono proprio i nostri avversari ad esigere da noi un’obbedienza assolutista e infantilista, la stessa addebitata a noi, con un commissariamento auto-rivelantesi sempre più ideologico nelle motivazioni (non sempre ben “confessate”), nelle modalità e nelle finalità. Ormai è noto che nemmeno la Segnatura Apostolica (post-Burke) è riuscita a difendere i F.I. che hanno fatto ricorso contro abusi del governo commissariale. In almeno un caso (SFI), la CIVCSVA ha scavalcato la Segnatura rivolgendosi direttamente al Papa che ha bloccato il corso della giustizia…

Chi ci riabiliterà? Qualche Prelato che ha difeso o accolto frati o ex frati FI è stato: o deposto prima del raggiungimento dei limiti di età, o commissariato, o trasferito…

Pontificato della “misericordia” con le suore progressiste LCWR, ma non con i FI “tradizionali” e i loro amici e difensori.

Frati e suore che rifiutano la “rieducazione” e la “damnatio memoriae” dei Fondatori, pur uscendo dai rispettivi Istituti rischiano di esser inseguiti dalle calunnie e dagli avversari del Manelli, chierici e laici.

Nel nome dell’ “obbedienza” si cerca di falsificare e manipolare passato, presente e futuro dei Francescani dell’Immacolata di P. Manelli. Invece i frati della linea commissariale la ritengono forse divina senza comprendere che è una linea ideologica costruita appunto su un ideologico golpe anti-fondatori. Le nuove poche vocazioni FI sono in gran parte africane e asiatiche. Italiani e europei hanno più fiuto e non vi entrano.

Noi frati di P. Manelli continuiamo ad essere sudditi dei nostri accusatori. Non possiamo costituirci in “provincia” autonoma o separarci. Così vogliono in Vaticano? Così vuole Colui che non risponde ai “dubia” dei 4 Cardinali (su Amoris laetitia) e che è stato lodato almeno 62 volte da massoni di tutto il mondo? (cf.https://www.marcotosatti.com/2017/04/09/lamore-straordinario-della-massoneria-per-il-pontefice-uno-studio-documenta-una-storica-prima-volta/ ). Anzi, 63.