ALDO Maria Valli è una delle poche voci intelligentemente libere del panorama mediatico, dominato dalle notizie di regime da una parte, e da narrazione alternativa dall’altra parte che tuttavia spesso si fa prendere dall’ansia del sensazionalismo, in particolare per quanto riguarda i temi legati a quel grande esperimento in corso di ingegneria sociale che è l’epidemia da Covid-19.
Valli invece ci fornisce con questo breve ma acutissimo saggio, “Virus e Leviatano” (Editrice Liberilibri, Macerata, 2020.Pag.100 Euro 11), gli strumenti culturali per formarci un preciso giudizio su quello che sta accadendo. Come sottolinea l’autore stesso, non ci sono solo le tante deprecate Fake News, voce sotto le quali si mettono anche le informazioni alternative alla vulgata ufficiale, ma anche Fake Judgements, dei giudizi fasulli, manipolati, ingannevoli. É probabile che il saggio di Valli finisca per ricevere il marchio d’infamia del complottismo, ma in realtà ogni singolo concetto di questo libro è attentamente soppesato e documentato, e ne fa uno dei più lucidi testi usciti sulla epidemia.
Sappiamo bene che tutta l’attenzione dei cittadini italiani ed europei – se ancora si possono chiamare cittadini, mentre si dovrebbe ormai dire “sudditi”- è concentrata sul virus, descritto come una minaccia spaventosa, inarrestabile, verso la quale siamo impotenti, mentre nessuno si accorge cosa sta facendo il vero nemico, che è il Leviatano, il vero autentico mostro.
Valli non entra in questioni strettamente mediche, tecniche, appannaggio di quella casta che sono i virologi, ma analizza e descrive in modo estremamente attento i fenomeni sociali, culturali, politici, legati a questa autentica rivoluzione deflagrata nel 2020, la rivoluzione pandemica che vuole dare una brusca accelerata ai meccanismi della globalizzazione in corso da anni, e che hanno anche riportato in auge lo Statalismo, dandogli una nuova veste.
Valli si fa così difensore del valore della libertà, oltre che della verità. D’altra parte c’è proprio Chi 2000 anni fa ha detto che “la verità vi farà liberi”.
Oggi siamo in profonda sofferenza per mancanza di verità e di libertà.
Il nuovo Leviatano che sta utilizzando il virus come occasione e pretesto per realizzare un grande reset della socità, è un micidiale ibrido (come il virus) tra vecchi concetti statalisti di derivazione marxista, sogni (o meglio incubi) distopici su base gnostica, paternalismo sociale che vuole addomesticare le masse. Valli lo chiama “dispotismo condiviso”. Un regime oppressivo che riesce ad ottenere il consenso della maggioranza della popolazione, disposta a cedere quasi tutte le libertà in cambio di una “protezione” offerta dallo Stato nei confronti della minaccia microbica. Un ruolo dello Stato e dei poteri forti che va a realizzare un’antica ambizione.
Valli evoca opportunamente il Toqueville di “La democrazia in America” che descriveva il “potere immenso e tutelare” che negli Stati Uniti da lui osservati nel primo Ottocento si incaricava di guidare i cittadini e di vegliare sulla loro sorte. Per descrivere questo potere, Toqueville utilizzava cinque aggettivi: assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Aggettivi che possono calzare perfettamente per un Macron, un Biden, un Conte, un Mattarella. Ma anche per qualche esponente del Deep State, come Bill Gates.
Il dispotismo “condiviso” si afferma con queste caratteristiche: quelle di uno Stato che vuole “curare” i cittadini, togliendoli progressivamente tutte le libertà in nome della “salute pubblica”. Anziché indignarsi, protestare, ribellarsi, il popolo si fa gregge obbediente e viene rinchiuso in gabbia.
Per Valli, si sta addirittura realizzando una rivoluzione antropologica, con la nascita dell’”Homo timorosus”, una creatura impaurita, terrorizzata dall’idea di morire, e addirittura di ammalarsi. Se quello in corso è un esperimento messo in atto dal nuovo Leviatano, il cui volto composito, cosmopolita, dispotico viene rivelato da Valli pagina dopo pagina, analisi dopo analisi, al fine di verificare fino a punto ci si possa spingere nel togliere la libertà e imporre attraverso giacobini comitati di salute pubblica nuove regole e nuovi stili di vita, il risultato che è sotto i nostri occhi mostra che i rivoluzionari, o se volete i termini un po’ più soft, i resettatori, possono dirsi assolutamente soddisfatti. La loro guerra-lampo ha incontrato deboli resistenze. E qualcuno che avrebbe potuto e dovuto essere una diga contro questa aggressione, è passato tranquillamente e proditoriamente dalla parte del nemico, e si parla di quella realtà che Valli conosce a fondo che sono i vertici vaticani.
Nessuna opposizione al Leviatano è venuta dai Sacri Palazzi: anzi, si è vista una piena, totale, incondizionata adesione. Una scelta della quale la Chiesa Cattolica sarà chiamata a rispondere davanti a Dio e davanti agli uomini.
C’è speranza in uno scenario del genere? Aldo Maria Valli con queste pagine ci aiuta a sostenerci in una battaglia che si annuncia difficilissima.
Paolo Gulisano