Nella seconda metà di gennaio 2020 è venuta fuori sul Fatto Quotidiano la pubblicazione – a quasi trent’anni di distanza – del discorso di Mario Draghi nella famosa crociera sul panfilo Britannia, nel 1992, dove si decise la privatizzazione (o meglio, il saccheggio) dell’immenso apparato produttivo e finanziario dello Stato italiano.
Draghi sul Britannia: il discorso dell’inizio della fine dell’Italia
Giuseppe Masala
“Nel merito del discorso tenuto nella sempre negata crociera, si tratta di un documento dall’eccezionale valore storico e politico. Attesta – anche senza voler dare un’interpretazione maligna delle parole di Draghi – lo spirito dei tempi segnati dall’errata convinzione delle virtù taumaturgiche del mercato. La privatizzazione avrebbe – secondo Draghi – portato maggior efficienza e maggior crescita e maggiori profitti rispetto a quanto avrebbero fatto i tanto vituperati boiardi di Stato.
Così erano chiamati all’epoca i manager pubblici dai corifei del libero mercato, in particolare l’ultraliberista Scalfari che con una incredibile operazione di mimetizzazione si spacciava per uomo di sinistra. Dunque in definitiva avrebbero aiutato a risolvere l’annoso problema dell’alto debito pubblico in rapporto al PIL.
Arrivarono inefficenza, mancati investimenti, mancata innovazione, spregiudicate operazioni di pirateria finanziaria e infine licenziamenti e chiusure di stabilimenti produttivi fino al completo spappolamento di quell’eccezionale apparato produttivo.
Un danno incalcolabile che ha distrutto una nazione.
Una crociera prima negata additando come paranoici complottisti coloro che ne parlavano e poi disvelata dal Presidente Cossiga in TV e da quel punto derubricata a banale cocktail tra amici. Ora, a quasi trenta anni la prova inoppugnabile che non si trattò di una scampagnata a spese della Corona Britannica, ma di un vero e proprio atto eversivo ai danni del popolo italiano.
— Bruno Santurbano (@BSanturbano) February 2, 2021
Uomo di singolare doppiezza, senza scrupoli, sempre d’accordo con l’ideologia vigente dei miliardari, attuerà il Grand Reset del World Economic Forum, che è l’ortodossia del momento?
Ed anche nel caso improbabile che volesse, potrebbe sottrarvisi?