Perché Israele vuole “vietare” a livello globale i droni dell’Iran

Copio e incollo dal twitterologo che si firma  Kaganovic (non fate caso allo pseudo)

A DUE TEMPI, tipo a miscela al 6% (come un Garelli) lanciato da pick-up, che puoi innescare da un peschereccio, e non ne hanno intercettato che una dozzina. Guidabile da smartphone, o mediante GPS su coordinate.  Percorre  2500 km. Il doppio dell’Italia, per capirci.

Sta facendo fare la figura degli stronzi a tutto il comparto industriale militare della Nato. Vediamo di ragionare: immaginate diciamo 5 cargo di medie dimensioni, non portaerei. Ognuno con su una rampetta lunga 10 metri. E ognuno con su 30 di questi.

Immaginate questi 5 cargo in mezzo all’Atlantico alla stessa distanza, che sparano 150 Shahed-136 sulla east coast. 30 su NY, 15 sul Pentagono, e 15 sulla Casa Bianca.

Il Tomahawk USA costa sui 2 milioni  di dollari, il Kalibr russo quasi un milione, il drone iraniano costa 9.800 dollari.

Sembra che nel mondo si stia facendo a gomitate per comprare gli ormai famosi droni kamikaze iraniani, gli Shahed-136 ribattezzati dai russi Geran-2.

Ma sono anche universalmente chiamati “tagliaerba”, e non per la loro letalità. Hanno infatti un semplice motorino a due tempi che fa un rumore da tagliaerba volanti, una tecnologia semplicissima (qualcuno dice che c’è più tecnologia in una macchina usata), e un costo bassissimo rispetto alle loro controparti ipertecnologiche e care come il fuoco.

Ed è proprio questo che li rende appetibili: ne compri a centinaia, ne lanci a centinaia, l’antiaerea del nemico va in tilt e tu vai a bersaglio di sicuro. Chissà che il mondo multipolare non segni anche la fine delle armi fantascientifiche e hollywoodiane?🤔

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