Pezzo di copia incolla (per un po’ questo sito sarà soprattutto di copia-incolla)
I dettagli dello scandalo, secondo The Telegraph (britannico pro Brexit) , sono i seguenti:
Questa settimana il gruppo di lobbying Environmental Action Germany (DUH – Lobby green pro-USA, gestione CIA, traditori) ha pubblicato una lettera trapelata di Olaf Scholz, il ministro delle finanze tedesco, a Steve Mnuchin, l’allora segretario al tesoro degli Stati Uniti, datata agosto scorso.
In esso, Scholz ha offerto di investire $ 1 miliardo in nuove infrastrutture per importare gas naturale liquefatto (GNL) americano nei porti tedeschi se gli Stati Uniti avessero abbandonato le sanzioni previste .
E ora gettato nel mix e che si aggiunge allo scandalo c’è l’affare Alexei Navalny . Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno utilizzato l’arresto da parte della Russia dell’attivista dell’opposizione russa che sarebbe stato avvelenato da un agente nervino lo scorso agosto per fare pressione sulla Merkel sul progetto Nord Stream 2.
Futuri aerei da combattimento: tensioni di Francia con la Germania: vuole l’accesso alle tecnologie Dassault
Francia e Germania intendono convalidare “entro la primavera” l’accordo industriale che porterà nel 2026 alla costruzione di un dimostratore di volo dell’Air Combat System of the Future (SCAF).
Ma fino ad allora, le nuove controversie dovranno essere risolte. In primo luogo, la Germania vorrebbe mettere le mani su alcune tecnologie sviluppate da Dassault per l’utilizzo in altri programmi. Per Dassault Aviation e Airbus, questo è fuori discussione.
Il capo di stato maggiore dell’aeronautica militare tedesca Ingo Gerhartz è giunto a evocare il rifiuto di Berlino di avere a che fare con “scatole nere” tecnologiche sulle quali non poteva avere il controllo per mancanza di proprietà intellettuale.”Sappiamo che è un progetto sotto la direzione francese ma deve essere un progetto in cui i due paesi giocano su un piano di parità e ci sono ancora molte questioni da chiarire”, ha dichiarato il cancelliere in videoconferenza con Emmanuel Macron durante il franco-tedesco Consiglio della Difesa la scorsa settimana.
Navalny – il governo Biden fa pressioni sull’Europa perché adotti sanzioni contro la Russia
…Le relazioni russo-europee si deteriorano di giorno in giorno con l’arrivo dei Democratici alla Casa Bianca, poiché hanno bisogno di spingere i paesi europei, soggetti all’UE, a consumare il divorzio con la Russia, al fine di controllare completamente il territorio e le risorse.
La visita del (semi)ministro degli esteri UE Borrell in Russia dal 4 al 6 febbraio è stata un disastro per l’UE: il tizio – che esigeva da Lavrov il rilascio di Navalny – è stato aspramente criticato in Europarlamento per “l’umiliazione” subita. “Dai russi nessuna intenzione di avviare un percorso costruttivo con l’Unione, siamo a un bivio”, Così, l’8 febbraio, è stata organizzata una videoconferenza tra rappresentanti dei paesi dell’UE, rappresentanti dell’UE, Ucraina (per l’atmosfera), Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada (per la pressione) e due rappresentanti di Navalny, Volkov e Achurkov, che risiede all’estero e “guida la battaglia”, dalle coste inglesi. Durante questo incontro, i nostri cari amici hanno invitato i paesi europei ad adottare sanzioni contro varie persone in Russia, come avevano già fatto con la nuova amministrazione americana. Banchieri, produttori, giornalisti, alti funzionari e persino il capo della Commissione federale d’inchiesta o dell’FSB. Secondo Achurkov..
Israele chiede ai social media di etichettare i contenuti antisemiti
11 Febbraio 2021
di Ilaria Ester Ramazzotti
Il governo israeliano ha invitato le società di social media, come Facebook, Twitter, YouTube e altre, a etichettare i contenuti antisemiti pubblicati sui loro siti per combattere l’incitamento online all’odio antiebraico, adottando la definizione di antisemitismo dell’IHRA, l’International Holocaust Remembrance Alliance. Le raccomandazioni sono state redatte da una commissione governativa in un documento voluto dal ministero degli Affari strategici e dal ministero degli Affari della diaspora pubblicato questo mese. Ne parla il Jerusalem Post.
Il documento stilato dalla commissione invita i social media a seguire la definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA per stabilire se un contenuto è antisemita, anche nei casi in cui quel contenuto non violasse le regole aziendali contro l’odio già predisposte delle società. La commissione ha tuttavia riconosciuto i passi avanti compiuti da Facebook e Twitter nel vietare e nel cancellare testi e materiali negazionisti della Shoah. Ha inoltre messo in rilievo “l’importanza di raggiungere il delicato equilibrio tra il difendere la libertà di parola e il rimuovere l’incitamento all’odio”.
La commissione interministeriale ha anche chiesto ai social network di “essere più trasparenti su come i loro algoritmi rallentano la viralità dell’incitamento all’odio”, al fine di “chiarire agli utenti che tali contenuti non diventeranno virali”. Infine, ha raccomandato alle aziende di formare i moderatori dei loro siti affinché contrastino l’odio antisemita.
“Un elemento importante nella corretta applicazione delle politiche contro l’incitamento all’odio online è la formazione [professionale] dei moderatori [sul tema] dell’incitamento all’odio, in particolare l’antisemitismo – ha sottolineato la commissione -, [una formazione da attuarsi] con la collaborazione di organizzazioni della società civile, indipendenti e esperti, che comprendano le sfumature e le sottigliezze del discorso antisemita”. “Un recente colloquio con i funzionari di Facebook – ha aggiunto il rapporto -, rileva che al momento non esiste alcun dipendente dell’azienda, o un moderatore di contenuti, che sia specializzato in antisemitismo”.
E subito, ecco apparire…
Un volantino antisemita su tram tedesco accusa gli ebrei della pandemia COVID
…Il volantino, trovato su un tram di Colonia, in bianco e nero recita: “Abbiamo davvero un problema di Corona? O abbiamo un problema ebraico? ” con una stella di David sullo sfondo accanto ai nomi di tre eminenti politici tedeschi – il cancelliere Angela Merkel, il ministro della Salute Jens Spahn, il ministro degli Affari esteri Heiko Maas – e il virologo Christian Drosten.
Nessuno di loro è ebreo, ma il volantino afferma che lo sono. “Più ebrei in politica e nei media, le cose peggiori sono!” si legge.
Diverse proteste tedesche contro le restrizioni del coronavirus hanno caratterizzato la retorica antisemita e confronti delle restrizioni con ciò che gli ebrei hanno attraversato durante l’Olocausto.
I volantini sono stati trovati da Omas Gegen Rechts (Nonne contro la destra), un’iniziativa democratica guidata dai cittadini che è stata riconosciuta dal Consiglio centrale degli ebrei in Germania per il suo attivismo.
Grave episodio antisemita in una farmacia di Milano
da Mosaico, sito ufficiale della comunità ebraica di Milano:
A poche settimane dall’uscita del libro L’ebreo inventato che spiega come controbattere ai preconcetti, ai luoghi comuni e alle calunnie millenarie, un episodio accaduto in una farmacia di Milano dimostra una volta di più quanto sia necessaria un’opera di “civilizzazione” e informazione diffusa.
Una cliente al banco, un commento su un sonnifero dal nome inconsueto, Laila, una farmacista che alla parola “Israele” reagisce con una violenza verbale agghiacciante, lanciando accuse a tutto campo, dal “furto della terra palestinese” al “meglio morta che ebrea”; ecco gli elementi di una vicenda che ha avuto, al momento, seguito in una segnalazione all’Osservatorio antisemitismo del CDEC e in un confronto tra il presidente della Comunità milanese, Milo Hasbani, e il titolare della Farmacia dove si è svolto il fatto.
Questa la lettera di scuse inviata alla Comunità: “La farmacia Vesuvio ringrazia sentitamente il Presidente della Comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani, per averci dato la possibilità di scusarci pubblicamente per le gravi e improvvide affermazioni della nostra dipendente, che non esprimono in alcun modo il sentire della Farmacia e dalle quali la stessa si dissocia fermamente. Ci dispiace se tale episodio ha causato offesa o disagio alla cliente che ha denunciato l’accaduto e a qualsiasi altro membro della Comunità. Confidiamo che simili episodi non si ripeteranno in futuro e garantiamo che la Farmacia sarà, in piena coerenza con la sua storia, un luogo aperto a tutti. Dott. Achille Bonandrini”.
Rimbalzata sui social network, la vicenda tuttavia ha rivelato un aspetto non meno increscioso: “Di fronte a simili episodi – ha detto Hasbani – sarebbe necessaria l’unità tra tutti gli ebrei. Invece, spesso, legittime differenze di opinione, anche sulle strategie da adottare per rispondere ad atti di antisemitismo, si trasformano in attacchi personali e commenti dai toni estremamente aggressivi che non fanno bene alla Comunità. Per l’odio gratuito tra ebrei – dicono i nostri Maestri – è stato distrutto il Tempio di Gerusalemme”.