Il 6 dicembre scorso, alcuni media hanno riportato questa notizia:
“Cristina Fernandez de Kirchner, ex presidente dell’Argentina e ora senatrice, è stata incriminata da un giudice federale che ne ha chiesto l’arresto preventivo. L’inchiesta in cui è coinvolta riguarda un memorandum d’intesa firmato fra il suo governo e l’Iran nel 2013: l’accordo era stato fatto nell’ambito delle indagini di Buenos Aires sull’attentato contro l’associazione ebraica Amia del 1994, in cui morirono 85 persone.
Due anni dopo, il procuratore che indagava sull’attentato, Alberto Nisman, denunciò Kirchner e i suoi collaboratori di aver “deciso, negoziato e organizzato l’impunità dei ricercati iraniani nella causa Amia, con l’intenzione di fabbricare l’innocenza dell’Iran”. Fu trovato morto quattro giorni dopo in casa sua”.
L’AMIA di cui si parla è l’Associazione Mutualità Israelita Argentina, l’ente di previdenza della comunità ebraica (la più numerosa del Sudamerica) : lì’ il 18 luglio 1994 un furgone carico di tritolo esplose nel parcheggio seminterrato dell’edificio, facendo 85 morti e 300 feriti. Il procuratore Nisman di cui parla il trafiletto era ebreo.
Come fu terminato il missile Condor
Di questa sporca faccenda nulla si può capire, se non si ricorda che essa avvenne perché l’Argentina stava sviluppando il missile balistico Condor insieme ad Egitto e Irak. Il progetto non piacque ad Israele e allarmava la CIA. Ragion per cui nell’agosto 1989, nelle vicinanze di Baghdad, la fabbrica irachena del Condor 2 (che in Irak si chiamava “Badr-2000”) esplose uccidendo 700 persone e ferendone 1800 . Un mega-attentato concepito per decapitare l’intera generazione di tecnici missilistici di Saddam. E’ probabile che gli esecutori siano stati terroristi curdi anti-Saddam, non a caso molto aiutati da Israele a costituire il loro stato indipendente; sui mandanti, il lettore faccia le sue ipotesi.
Fatto sta che a Buenos Aires, il 17 marzo 1992, un’auto-bomba fa esplodere l’ambasciata israeliana “mentre i capi dei servizi israeliani in America Latina stanno lasciando l’edificio”: 22 morti, sicuramente del Mossad. Due anni dopo, il 1994, ecco l’attentato all’AMIA ebraica, anche quello per fare tanti tanti morti – quasi una risposta alla strage di Baghdad.
Meyssan ha ricordato pochi giorni fa che questo attentato “avviene nel contesto delle ricerche congiunte egizio-argentine per il missile balistico Condor”, e mentre “i figli dei presidenti Carlos Menem [argentino] e di Hafez el Assad [il dittatore siriano] decedono accidentalmente”.
Già, che coincidenze tristi. Il figlio maggiore di Assad padre, che doveva succedergli, era Basil el-Assad: ingegnere, colonnello, paracadutista, morì alle prime luci dell’alba mentre guidava la sua Mercedes. Andava a prendere un aereo per la Germania. La sua auto sbatté contro una rotonda nella superstrada deserta. Aveva 33 anni.
Il figlio di Carlos Menem , che si chiamava come il padre, è morto in un incidente di elicottero il 15 marzo 1995. Solo vent’anni dopo, nel 2016, suo padre ha dichiarato:
“Non fu un incidente ma un attentato criminale. So chi, come e perché lo ha assassinato”. Aggiungendo subito: non rivelerò i particolari “perché è segreto di Stato”.
Insomma avete capito,spero: si tratta di una lotta internazionale senza esclusione di colpi, assassini mirati e rappresaglie sanguinose, fra servizi segreti. Perché non si creda che Cristina Kirchner ordini l’esecuzione di un giudice che l’accusa, come hanno fatto intendere i media. Che riescono a trasformare anche notizie vere i “fake news”, in questo caso per omissione dei precedenti.
Il punto è che, per loro motivi, il Mossad (e quindi la “giustizia americana”) hanno accusato dell’attentato prima Hezbollah, poi gli iraniani. E quindi anche il procuratore J Alberto Nisman, che dapprima aveva indicato la Siria, ha raccolto “prove” che incastrano l’Iran e la Kirchner.
Questa guerra segreta contro l’Argentina, colpevole di vicinanza con certi paesi medio orientali, ha ancor oggi sviluppi, rivelati da Thierry Meyssan (che, ricordiamolo, vive tra Damasco e Beirut ed ha entrature nei rispettivi servizi).
http://www.voltairenet.org/article198963.html
Un privato insedia Tsahal in Patagonia
Il miliardario inglese ebreo Joe Lewis, che fa affari con l’amico George Soros ed è il padrone della squadra di calcio Tottenham, comincia “ad acquistare immensi territori nel Sud argentino, ed anche nel vicino Cile. Le sue proprietà coprono più volte l’estensione dello stato d’Israele. Sono situate in Tierra del Fuego, all’estremo meridione, zona che dà accesso alle ricchezze minerarie del continente antartico”.
Il miliardario può farlo in base al trattato di pace che Londra impose all’Argentina sconfitta nella guerra della Falkland (o Malvinas): lo spazio aereo del territorio meridionale è stato tolto a Buenos Aires. E’ alla Royal Air Force che oggi le linee aeree argentine devono chiedere il permesso di sorvolo sulla loro patria.
Le terre di Lewis fra l’altro “circondano il Lago Escondido [proprietà demaniale] impedendo ad esso l’accesso, nonostante una sentenza di giustizia. Un aeroporto privato con pista di 2 chilometri gestito dal miliardario accoglie aerei civili e militari”.
Militari? “Dalla guerra delle Malvine, l’esercito israeliano organizza “campi di vacanza” (sic) per i suoi soldati in Patagonia. Ogni anno, 8-10 mila vengono a passare due settimane nelle terre di Joe Lewis.
Sono stati costruiti là “migliaia di edifici” , ma “è impossibile constatare lo stato dei lavori, perché essendo quei territori privati, Gooogle Earth oscura le foto satellitari dell’area, come fa per le istallazioni militari dell’Alleanza Atlantica. Il vicino Cile ha ceduto ad Israele una base per sottomarini. Vi si sono scavati tunnel per sopravvivere all’inverno polare.
“Gli indiani Mapuche, che popolano la Patagonia argentina come quella cilena, hanno avuto la sorpresa di apprendere che a Londra si è riattivata l’organizzazione Resistencia Ancestral Mapuche (RAM), misteriosa organizzazione indipendentista. Un tempo ritenuta una organizzazione strumentalizzata dai servizi segreti argentini, adesso la sinistra la considera un legittimo movimento secessionista; ma i capi Mapuche la considerano un iniziativa finanziata da Soros”. Anche per l’affondamento, il 17 novembre scorso, del sottomarino San Juan, in una missione segreta (ma di cui Londra era stata avvertita) nel mare antistante ai territori dell’ebreo, “la stampa argentina è convinta che abbia urtato una mina oppure sia stata distrutta da un siluro nemico”.
Strana paranoia complottista quella che coglie i capi Mapuche e i giornali argentini. Ed è una paranoia ricorrente:
“Dopo il colpo di stato militare contro il generale Juan Domingo Peròn [1955] , presidente democraticamente eletto, si sviluppò in [certi settori dell] armata una corrente antisemita. Essa diffuse un opuscolo che accusava il nuovo Stato di Israele di preparare l’invasione della Patagonia, il Plan Andinia”.
Torna il Plan Andinia
Ora sembra proprio che i complottisti dell’esercito (o meglio: ci fu una parte dell’esercito, quella che cacciò Peròn anche bombardano le folle peroniste in Plaza de Mayo provocando centinaia di vittime, che era filo-britannica) avessero ragione. Già allora avevano notato i primi acquisti della numerosa comunità ebraica in quelle terre inospitali.
L’accusa viene ripetuta e attualizzata da un osservatore argentino nel 2013: “La comunità ebraica internazionale ha comprato la Patagonia argentina e cilena per costruire un secondo Israele”.
Il testo accusa la Kirchner di aver ceduto la Patagonia “a Eduardo Elztain, presidente della comunità ebraica mondiale” in cambio della “cancellazione del debito argentino con la Banca Mondiale”. La base sottomarina ceduta dal Cile sarebbe “la Base Rockefeller”, un reticolo sofisticato di tunnel che hanno la qualità di rifugi antiatomici , ma anche di vere colonie-rifugio in caso di guerra atomica che distruggesse la vita civile nel resto del mondo; qui migliaia di eletti potrebbero vivere sottoterra, alimentandosi di colture cui diversi di questi sotterranei sarebbero destinati, anzi dove già crescono piante e raccolti…
Il citato Eduardo Elztain, miliardario, proprietario fra l’altro della catena locale di grandi magazzini DOT, è anche il maggior azionista della mineraria Australia Gold, che insieme alla canadese Goldrocks Mines sta estraendo l’oro nella zona di Salta, nord dell’Argentina (non estraggono Bitcoin, loro…); nel aprile del 2017, lo stesso Elzstain ha acquisito la Falkland Island Holdin Group Plc, una finanziaria “nel paradiso fiscale stabilito dagli inglesi nelle Malvine per riciclare i capitali argentini .
Qualunque sia il progetto che Israele ha in Argentina – o una base militare, o colonia di ripopolamento o un “secondo Israele” dopo la guerra atomica, è evidente che tenere sotto schiaffo la senatrice Cristina Kirchner è utile, ed educativo per chi possa essere tentato di reclamare la sovranità sulla Patagonia.