di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«La guerra di informazione durante una crisi, in combinazione con attacchi informatici e azioni sovversive, potrebbe avere effetti destabilizzanti e paralizzanti significativi sulle società occidentali e sulle forze alleate. Pertanto, promuovere la resilienza dello stato e della società contro tutte le forme di guerra ibrida, comprese le attività informatiche dannose e la disinformazione, è la prima linea di deterrenza e difesa della NATO e una precondizione per la capacità dell’UE di agire con successo. Le autorità civili e militari delle nazioni ospitanti, insieme ai comandanti delle forze in transito e dispiegate, dovrebbero coordinarsi strettamente per sviluppare un approccio comune alla lotta alla disinformazione se vogliono rispondere in modo rapido ed efficace».
Il resto qui: