…ma non si corregge
Leggo un post di Francesco Amodeo che segnala un Federico Rampini che in TV ha appena fatto autocritica sui propri errori di analisi sulla guerra ucraina. La cosa mi intriga, perché Rampini non sembra molto portato per le auto-correzioni, avendo quell’aria di chi vuole insegnarti da sempre dove abiti. Devo assolutamente vedere.
Eureka! Lo trovo fra le clip di Piazza Pulita. Ahahaha, è fantastico, credetemi! Il bello è che per rimediare ai suoi vecchi errori di analisi, Rampini fa nuove analisi ancora più sbagliate. Riconosce che tutti gli espertoni dell’atlantismo di cui si era fidato – dei colossali cretini con lampi di imbecillità, dalle cui labbra pendeva – avevano preso colossali cantonate e abbagli.
Quindi vuole rimediare, terrorizzato dal fatto che le sanzioni – come noi prevedevamo – sono state un fiasco, nonché dal fatto che 500mila morti dopo e con l’Ucraina in ginocchio forse avevamo ragione noi a dire che puntare sulla guerra totale era un’idiozia. E qual è il suo rimedio? Ma più guerra, perbacco!
Perché? Perché dobbiamo tornare al presupposto falso su cui si fonda l’autopercezione di questa Europa dei nuovi vassalli di Washington e Londra: l’idea che la Russia con le armi voglia mangiarsi il continente come un carciofo, non sazia dell’Ucraina.
Il genio arriva a suggerire di usare finalmente i beni sequestrati (cioè rubati) alla Russia per finanziare la guerra nella sua nuova scala.
[NDR: Per puro caso, è esattammente quello che “suggerisce” il Wall Street Journal nel fondo di venerdì 23 febbraio : è ora di prendere quei soldi russi, è un nostro diritto come democrazie! Anzi un nostro dovere sacro!” – Nessuna Correlazione]
I suoi tanti anni da corrispondente in giro per il mondo non gli hanno insegnato che questo spingerebbe il pianeta intero a non fidarsi più a lasciare un solo dollaro nelle casseforti occidentali. Cioè uno scenario da cui si uscirebbe solo con un cataclisma sociale e politico che in proporzione farebbe apparire la fine dell’Impero Romano come un cambio di giunta a Oristano.
Rampini arriva a falsificare il senso del famoso discorso di Putin alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza del 2007, che fu l’offerta di una gestione unitaria della sicurezza indivisibile continentale. Per Rampini era invece un programma di conquista territoriale: deduco che i famosi cretini con i lampi di imbecillità sono ancora i suoi maestri.
Purtroppo questa è l’ideologia ufficiale dell’Impero occidentale, che del resto aveva fischiettato come se nulla fosse di fronte alla ritirata catastrofica dall’Afghanistan e dal Caos che ha disseminato per decenni impoverendoci e mettendoci tutti più a rischio. Sbagliando s’impera. E non lo dice Lino Banfi.
Rispetto ad Amodeo dissento solo su un punto. Lui suggerisce a Rampini di dedicarsi al giardinaggio o alla storia dell’arte. Io eviterei questo suo cambio di mestiere, avendo colture e cultura già abbastanza guai. Penso semmai che Rampini dovrebbe fare lo sparring partner per allenare i croupier di Las Vegas nel trattare con gli sfigati che avendo già perso una fortuna pensano di rifarsi con scommesse ancora più azzardate. Ha anche le bretelle giuste.
Pino Cabras