I titoli di questi giornali sono una cosa seria. Anzi grave. Mostrano che il blocco sociale meridionale, che vive sprecando denaro pubblico a miliardi, è pronto a tutto contro il Nord, la sua vacca che munge. E’ pronto a commissariare le Regioni che hanno votato il referendum. E’ pronto a mandare la polizia nei palazzi regionali. Stanno gridando infatti che è quella degli italiani che li pagano è “secessione”. Anzi, “indipendenza!”.
Questo dei Parassiti è il gruppo sociale più potente in Italia, avendo in mano gli apparati pubblici di repressione e, come vediamo, i media di telecomunicazione. E’ il più determinato, e sa precisamente cosa vuole:
Per contro, gli elettorati del Nord non hanno né la stessa consapevolezza né la stessa decisione a difendere i loro diritti.
Il risultato del referendum nelle due Regioni è una vittoria moderata, che avrà effetti minimi o nulli. Una sconfitta sarebbe però stata un disastro più enorme e definitivo, seppellendo ogni speranza di perequazione fiscale: il Blocco dei Parassiti se ne sarebbe impadronito come una propria vittoria, e avrebbe stretto le viti della persecuzione fiscale con cui strangola le attività produttive- gli statali hanno verso il Nord l’atteggiamento mentale di essere la forza d’occupazione di un Paese straniero – avrebbe preteso la testa dei governatori, e l’avrebbe chiamata come un trionfo dello “stato unitario”. I Parassiti che difendono lo Stato Unitario, su cui i Napoletani sputano (quando gli fa comodo si risentono Borbonici), e il potere siculo è tanto estraneo da volersi autogovernare con lo “statuto speciale”, è ridicolo. La secessione è una realtà psicologica e spirituale proprio nelle Regioni del Sud: non provano nessuna solidarietà col Nord che paga le loro casette abusive, i loro forestali pregiudicati mafiosi, i loro “governanti regionali” che si ritagliano stipendi milionari ma vogliono la loro Secessione pagata a pié di lista.
La Lombardia s’è confermata espressione geografica, senza storia, incapace di capire la vera posta in gioco. Il Veneto ha mostrato una eccezionale coscienza politica, si vede che ha avuto una Repubblica Serenissima per secoli, una coscienza nazionale, una capitale. La controprova è che in Lombardia la città che ha votato a maggioranza per l’autonomia è Bergamo, che è appartenuta alla Serenissima. E’ bello vedere che la storia conta. I napoletani che quando gli fa comodo vogliono essere borbonici, dovrebbero imparare dai Veneti, chiedere loro come hanno fatto, da zona sottosviluppata e della miseria, senza alcuna Cassa del Mezzogiorno, a diventare una delle Regioni del benessere. Invece, sono già pronti a fare la guerra civile. Come mostra il titolo de El Mattino de Nàpule.
Bisogna che i Veneti ne siano coscienti. Gli faranno pagare e caro la loro identità.