“Gli appelli dell’Occidente affinché si infligga una sconfitta strategica alla Russia [lo ha fatto Ursula von der Leyen, ndr], Paese che è in possesso del più grande arsenale nucleare al mondo, mostrano l’entità dell’avventurismo dei politici occidentali, che ormai sta superando ogni limite. O almeno, dell’avventurismo di alcuni politici occidentali.
Tale fede cieca nella propria impunità e nel proprio eccezionalismo potrebbe dare luogo a un disastro di portata mondiale. Eppure, coloro che in passato sono stati egemoni, e che sono abituati ancora oggi, sin dai tempi del colonialismo, a dominare il mondo, sempre più spesso si rendono conto con stupore che gli altri non gli obbediscono più come prima”.
Lo ha detto Vladimir Putin nella a sessione plenaria del XXI incontro annuale del Club Internazionale di Discussione “Valdai” (7 novembre 2024)
Altre sue considerazioni, che indicano come egli veda chiaramente il carattere apocalittico e spirituale della sfida:
“Sta arrivando, per certi versi, il momento della verità.
Il vecchio ordine mondiale si sta inesorabilmente allontanando, e forse possiamo dire che se n’è già andato; mentre, nel frattempo, infuria una pericolosa e inesorabile battaglia per la creazione di quello nuovo. Inesorabile, in primo luogo, per una ragione che non è neppure quella dello scontro per il potere o per l’influenza nella sfera geopolitica, ma che è da attribuirsi a uno scontro tra i principi stessi sui quali si verranno a costruire i rapporti tra popoli e Paesi nella prossima fase storica. E dal suo esito dipenderà la nostra capacità di lavorare o meno tutti insieme, di impegnarci insieme per costruire un ordinamento mondiale che permetta a tutti noi di poter accedere allo sviluppo, di risolvere le nascenti controversie sulla base del rispetto reciproco tra diverse culture e civiltà, senza alcuna coercizione e senza fare uso della forza.
Alla fine, riuscirà la società dell’uomo a rimanere “società”, con tutti i suoi fondamenti di natura umana ed etica, e l’uomo a rimanere uomo?
“ Verrebbe da pensare che a questo non ci siano alternative, almeno a un primo sguardo. Ma purtroppo, le alternative ci sono: alternative che vedono una discesa dell’umanità negli abissi dell’anarchia aggressiva, delle spaccature sia interne che esterne, della perdita dei valori tradizionali, delle nuove forme di tirannia, del rifiuto fattuale dei principi classici che sono propri della democrazia, così come dei diritti e delle libertà fondamentali.
Ultimamente, sempre più spesso la democrazia viene interpretata come il potere non delle maggioranze, ma bensì delle minoranze, mentre addirittura si arriva a contrapporre la democrazia tradizionale e la sovranità popolare a un qualche tipo di libertà astratta, in nome della quale è concesso, come ritengono alcuni, trascurare o anche sacrificare i processi democratici, le elezioni, l’opinione della maggioranza, la libertà di parola e l’imparzialità dei media.
Rappresenta una minaccia la volontà di imporre che certe ideologie, che per loro stessa natura sono totalitarie, diventino la norma: cosa che vediamo nell’esempio del liberalismo occidentale, nel liberalismo occidentale odierno, che è degenerato, mi sembra, nell’intolleranza estrema e nell’aggressività nei confronti di qualunque alternativa, di qualunque tipo di opinione indipendente e sovrana, e che oggi arriva a giustificare anche il neonazismo, il terrorismo, il razzismo, finanche al genocidio di massa della popolazione civile.
In ultimo, si tratta di conflitti, di scontri a livello internazionale che sono forieri di distruzione reciproca. Dopotutto, le armi in grado di provocare distruzione esistono e vengono costantemente perfezionate, andando ad assumere forme sempre nuove mano a mano che il progresso tecnologico avanza. Nel frattempo, il “club” di coloro che ne sono in possesso si espande, e nessuno è in grado di garantire che queste armi non verranno dispiegate nel caso in cui l’acutizzarsi delle minacce in corso sfoci in un’escalation e le norme giuridiche e morali vengano definitivamente smantellate. Ci siamo avvicinati a un confine pericoloso.
Su Donald Trump appena eletto presidente:
“All’inizio tutti, dal momento del suo primo mandato presidenziale, dicevano che lui era un uomo d’affari, che di politica ne capiva ben poco, che avrebbe potuto commettere degli errori.
Ma innanzitutto, posso dirLe che io sono rimasto colpito dal comportamento tenuto [da Donald Trump] nel momento in cui hanno attentato alla sua vita. Ha dimostrato di essere un uomo coraggioso. […]
È nelle situazioni straordinarie che una persona dà prova di ciò che è veramente. E lui, a mio parere, si è mostrato nella maniera giusta, dando prova di grande coraggio.
Per quanto riguarda la politica, durante il suo primo mandato, e lo dico sinceramente, ho avuto la sensazione che abbiano fatto di tutto per attaccarlo su ogni fronte, che non gli abbiano dato modo di muoversi. Aveva paura di fare un passo falso in una direzione o nell’altra, di dire qualcosa di troppo.
E ciò che è stato detto pubblicamente da lui finora, nel corso del confronto elettorale, non intendo commentarlo adesso. Ma quello che lui ha detto in merito all’intenzione di ripristinare i rapporti con la Russia, riguardo al cercare di promuovere una risoluzione della crisi ucraina, mi sembra che meriti attenzione, come minimo. Con l’occasione, desidero congratularmi con lui per la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America.
Ho già detto che noi avremmo collaborato con chiunque fosse il capo di Stato al quale il popolo americano avrebbe deciso di dare fiducia. Ed è così che sarà anche nei fatti”.
Un esempio di discesa di umanità negli abissi l’abbiamo sotto gli occhi:
https://twitter.com/intuslegens/status/1855272001788596596
Un giorno si parlerà dei peni tagliati e dei seni asportati a persone psicologicamente confuse, come oggi si parla dei roghi dell’Inquisizione. La superstizione dell’anima in corpo sbagliato (ieri quella del maleficio) armano la mano di boia ligi al sistema e assetati di dominio.
E che dire della famosa Baerbock:
La ministra degli esteri tedesca spiega che i soldi inviati all’Ucraina sono stati tagliati dalle SCUOLE E DAGLI ASILI NIDO e che anche le FERROVIE tedesche, per esempio, non sono state modernizzate! -> Ora Zelensky ha ottenuto i soldi per niente e i bambini e le infrastrutture tedesche non vengono finanziati.