Qualche idea discutibile su un’idea discutibile

Capita che nello stesso giorno uno sia contento del 37 per cento guadagnato dalla Raggi a Roma, e del quasi 77 per cento con cui  la Svizzera ha respinto per   volontà popolare il cosiddetto reddito di cittadinanza.  Si può sempre contare sul buonsenso degli svizzeri;  che è la solida costanza con cui rigettano per referendum ogni proposta che abbia  odore di ideologia, ossia di totalitarismo.

Il Partito Kasaleggio & Associati   mostra il suo lato  totalitario (un totalitarismo ‘vorrei-non-posso’, per ora) in molti modi, ma palesemente nella sua proposta di “reddito di cittadinanza”.  Un’idea discutibile  – nel senso che vale la pena di discuterla sulla piazza pubblica,   con l’apporto  più vasto possibile di tutti i settori e gli interessi legittimi nella società –   vogliono invece che sia accettata così come l’hanno pensata loro –  ossia  da quella che loro chiamano ”La Rete”, le poche centinaia di adepti registrati   dall’azienda-partito  per decretare online la “Linea”  – perché la Rete (ossia quelli) essendo gli Onesti (gli Illuminati), hanno la scienza infusa garantita dalla loro purezza; e chi obietta è un Disonesto che dissente per ragioni sporche e oscure;  in pratica è il Nemico. Con cui non bisogna  mai allearsi, ma  nemmeno interloquire, perché  il minimo contatto con esso macchierebbe  i Puri.

pil su salari giù

Ora l’Economist uscito il 4 giugno ha pubblicato una vasta indagine sullo “stipendio per tutti”,  mostrando  quanto se ne discuta nel  mondo occidentale,  proprio oggi  che l’automazione  ultimo-tipo minaccia il 50%  dei posti di lavoro oggi coperti da umani;  e che lo stato sociale viene   smantellato ogni giorno di più  perché è un costo che ci rende meo competitivi dei cinesi.  Scopro con moderata meraviglia che fra i suoi  sostenitori c’è stato anche Milton Friedman, il guru  supremo del liberismo totale,  per un chiaro motivo: diamo mille dollari a tutti, e li paghiamo con il simultaneo smantellamento di tutte le previdenze pubbliche, sanità, pensioni, scuole…risparmiamo quei costi pubblici inefficienti, e loro si paghino assicurazioni private di loro scelta,   fondi-pensione gestiti da Wall Street, scuole  in competizione  che nasceranno come funghi – tutto mercato, niente Stato; il sogno di Friedman.

Io ho alcune obiezioni fondamentali, che non sono difficili da capire,  anzi banali. Una è politica. Chiamare “reddito di cittadinanza” una elargizione generale, data a tutti senza esigere alcun corrispettivo,  è un errore. Bisognerebbe chiamarlo “reddito per perdere  la cittadinanza”, perché questo è il risultato. Lo capirono benissimo  gli imperatori;  resero dipendente la plebe di Roma dalle  frumentationes, distribuzioni gratuite di grani (importati, fra l’altro) e non ebbero più da preoccuparsi di una forza politica popolare, di cittadini capaci di lottare per la propria dignità, autonomia e libertà. Quella massa di assistiti poteva né poteva (né voleva) più fare rivoluzioni; al massimo, tumulti, facili da placare con la forza pubblica,  elargizioni straordinarie,  spettacoli  gratis al circo; allora i tumultuanti acclamavano Caesar che si presentava in tribuna.  Un imperatore (non mi fate cercare  chi fosse)  completò l’opera; vietò a tutti gli italici di militare,  ossia l’arruolamento  nelle legioni, da  allora  riempite di immigrati romanizzati. Era fatta: senza un lavoro utile per mantenersi e senza armi, il cittadino  non fa’ più la minima paura al potere, qualunque  sia, e non è più  cittadino affatto, ma un assistito pubblico, un mendicante che stende il cappello al potere, che non si assume più responsabilità comuni, avendo rinunciato (volentieri) a quella più gravosa, la difesa comune della patria.

Nell’Italia siamo già  cotti a puntino coi circenses tv  e la fine della leva; i caratteri sono già abbastanza ridotti a poltiglia  di egoismi   minimi, anarchici e inconcludenti;   il “popolo” è già   passivo (ossia non più popolo)  di fronte   ai poteri costituiti  transnazionali, di cui non sente l’illegittimità, o contro i quali non sa coalizzarsi, essendo già ridotto a “un pullulare di gruppi minimi e reciprocamente ostili”.   C’è proprio bisogno del “reddito” gratuito?  Sì,  per rendere totale e  definitiva la irrilevanza politica dell’italiota, il suo stracco  accomodarsi nella facilità intellettuale e svaccamento morale.

 

Penso soprattutto ai meridios. Già adesso  la specie meridio è depauperata  qualitativamente dall’emigrazione.  Già adesso, quelli rimasti lì, disertano l’istruzione a  migliaia (“dispersione scolastica”), non imparano niente (“né studio né lavoro”);  per la mancanza di prospettive  di lavoro non sviluppano alcuna competenze;  privi di ogni spinta a migliorarsi, aspirano a un sussidio qualunque. Con 600 euro mensili  possono campare e gli basta.   Ho paura che in pochi anni decadrebbero nella sub-umanità  del ciclo di Cthulhu, dei fetidi adoratori di Dagon  resi mostruosi dalle congiunzioni  incestuose, o piuttosto dei servi di Azatoth, che come sa chi  ha letto Lovecraft, è il dio idiota e cieco che gorgoglia al centro dell’universo.  Il puro orrore del degrado morale e civile. L’ozio è il padre dei vizi.

Un meridios col reddito di cittadinanza
Un meridios col reddito di cittadinanza

Economist solleva il problema degli emigranti. Diamo il “reddito di cittadinanza anche  loro, e avremo novecento  milioni di africani sulle nostre coste; non glielo diamo, e avremo una sottoclasse di  stranieri lavoratori, quasi  degli schiavi.  E  poi:  l’inasprimento fiscale per estrarre i fondi   per tale donazione, creerà una certa insofferenza fra quei (pochi) che lavorando dovranno pagare più tasse per mantenere quelli che non lavorano (L’Economist  non sa che noi italiani abbiamo una certa assuefazione, in quanto manteniamo  i parassiti milionari  di Stato  senza un’obiezione).

Metafisica dei  soldi

Per la maggior parte della gente – la gente comune – il lavoro  – e il lavoro comandato – è un cardine che impedisce la dispersione delle loro vite, dà ad esse significato e ordine.  Solo una ideologia da tempi ultimi la stessa  da cui vengono le teorie del gender, e in generale l’obbligo per legge di trattare da normale ciò che normale non è,  può credere che un salario certo senza obblighi  non peggiori la natura umana.  Solo nel “regno della quantità”    il denaro è un numero,  e si disconosce la metafisica del guadagno e del lavoro. La saggezza dei vecchi proverbi è più profonda di quanto creda la Kasaleggio & Soci, “denaro fatto senza stento se ne va’ come il vento”; “Chi non lavora, nemmeno mangi”, dice San Paolo, e parla sul serio (come sempre).

Gurdieff raccomanda di non lasciare mai le mani inoperose; lui s’ingegnava a lavorare sempre, perché, diceva, “Il lavoro viene sempre compensato”: detto di cui inviterei a far tesoro. Per questo stesso motivo la dottrina cattolica chiama il frodare la mercede agli operai uno dei peccati che “gridano vendetta al cospetto di Dio”: il lavoro  comandato   e non retribuito crea un credito con il mondo superiore.

All’inverso, un reddito non guadagnato crea un debito  nell’ordine cosmico, naturale e  soprannaturale cui tutti partecipiamo; un debito che dovrà essere pagato, e senza sconti, tanto le bilance della giustizia sono perfette;  anzi viene già pagato (come spiegava nei suoi sermoni Bernardino da Siena, grande economista) con la volatilizzazione e la sciagura. Una società è in pericolo quando   in essa diventano troppi quei mercatores  che “non trasferiscono le merci da un luogo all’altro, non le conservano nei magazzini, né le trasformano con il loro lavoro e con abilità professionale”,  e sono “giustamente odiosi a Dio e agli uomini”  (sermone XXXIII, II 6, in Quadragesimale). La rovina  umana prodotta dal capitalismo terminale in mano agli speculatori sterili è qui ben descritta, e la vediamo attorno a noi.

Prodittivià aumenta, salario cala
Produttività aumenta, salario cala:  è il capitalismo, ragazzi

Proprio per questo, però, ha un senso una distribuzione di redditi: il capitalismo  terminale ha immiserito i salari e i salariati, fino a paralizzare i consumi. La sua efficienza consistendo, come si sa, nella “massima retribuzione del capitale e minima retribuzione del lavoro”. Ma altre forme di “reddito civico” possono essere pensate  in modo che sia chiaramente visto come un compenso per una prestazione: per esempio (suggerisce Economist) un reddito dato alle donne  per l’immensa mole di lavoro non retribuito che fanno in famiglia,  dai mestieri di casa  alla cura dei bambini e dei vecchi;  le donne lavorano molte più ore degli uomini;  un reddito, poniamo, di 300 euro al mese dovrebbe essere proclamato come il riconoscimento pubblico del grande valore sociale del loro “lavoro” di casa,  una ingiustizia finalmente sanata; e aiuterebbe la ripresa di onesti consumi.

lavoro donne

In Italia abbiamo sette milioni di  pensionati minimi, che ricevono la metà di quel che la UE ritiene il minimo decente per un immigrato (30 euro al giorno).   Ciò perché  parte delle loro pensioni è stata rubata; e rubata dai privilegiati pubblici, la cui pensione media è d 1700 euro mensili, una cifra per la quale non hanno pagato i contributi. L’ente  pensionistico pubblico è stato fuso con quello dei privati  per questo solo motivo;  perché era fallito e non poteva pagare pensioni così alte. Le paga, perché  ha rubato ai vecchi.  Un aumento delle pensioni minime non deve passare come generoso regalo dello Stato, ma restituzione parziale di un furto scandaloso. Che grida vendetta al cospetto di Dio.

E, meglio che  il “reddito di cittadinanza” indiscriminato, più economico ed efficace sarebbe integrare il reddito di chi ancora lavora, con una detassazione dei salari;  ridurre la forbice fra netto e lordo, che in Italia è vergognosamente divaricata; mettere più soldi in busta paga dei lavoratori, specie di quelli meno pagati – anche qui, come   riconoscimento del merito sociale di fare lavori umili, duri e sgradevoli,   ma preziosi per la  società.

Un’idea discutibile, fra le tante; ossia che merita di essere discussa. Ma il M5 Stelle non discute,  ha la soluzione ed è solo quella. Lo ha decretato La Rete.

40 commenti


  1. Per esempio. I 300 € alla donna in quanto tale, oppure alla moglie e madre ? E li diamo alla “moglie” del “matrimonio” omosessuale ? E se è lesbico, a una sola oppure a entrambe ?
    E tante altre discussioni possibili.
    E a quelli che fanno tante discussioni usando il loro tempo, un compenso glielo vogliamo dare ?


  2. Concordo totalmente, Direttore. Le aggiungo, come nota a margine, che la mia pensione di medico libero sarà, nel 2029, di euro 348 al mese: dopo 46 anni di contributi, spesso assai pesanti e sempre subiti senza alcuna possibilità di replica. A semplice confronto di questo trattamento mostruoso le cito il fatto, banale, che nell’anno 2004 misi tre o quattro mila euro (non ricordo l’esatto, sinceramente!), una tantum in un fondo pensione assicurativo. Bene, quella bojata di somma mi promette oggi (ma con le stesse garanzie stabilite dagli “altri”) circa 80 euro di pensione al mese a partire dall’anno 2024… Non Le pare scandaloso? Perché nessun magistrato indaga su quelle porcherie denominate ENPAM?
    Ciò detto, io credo che stiamo davvero normalizzando la follia. I conti non mi tornano quando metto insieme l’incremento robotico della produttività, la produzione effettiva, la creazione magica di denaro delle Banche “centrali”, con il “Lavoro” nel senso di Adorno: determinazione intrinseca al farsi “prassi” dell’operare individuale dell’Uomo.


  3. Forse basterebbe leggere con più attenzione cosa propone davvero la proposta di legge del M5s sul reddito di cittadinanza oppure vedere cosa sta accadendo a Livorno, per esempio, dove la giunta comunale lo sta mettendo in pratica prima di sparare sentenze e citazioni storico-letterarie.

  4. Emilio

    Sappiamo, sappiamo: forse, forse assomiglia alla riforma Hartz IV?
    Nulla di diverso da quanto ha scritto Blondet: rendere i cittadini dei sudditi.
    Non è un caso che il miracolo crucco è diventato tale dopo avere collassato otto milioni di lavoratori ai limiti della sussistenza.
    Il reddito di cittadinanza in tutte le sue forme è politica economica di stampo liberista.
    A tal proposito:
    http://www.dailymotion.com/video/x2nvkad_reddito-di-cittadinanza-hartz-iv_news

  5. Santigliana

    Il reddito di cittadinanza è forse un’altra cosa da quello che dice Blondet. Il reddito di cittadinanza è dignità della persona che in cambio deve conoscere ed essere partecipe alla vita della società in cui vive. Dacci oggi il nostro pane quotidiano dovrebbe essere la dottrina sociale della Chiesa, dottrina mai applicata nella storia evolutiva dell’umanità che a ben vedere è ancora nello stato evolutivo primordiale. I cavernicoli erano più civili del consumatore.


    1. Per cortesia, non confonda la seta con gli stracci.
      La dottrina sociale della Chiesa è stata mirabilmente espressa nella prima enciclica papale nel 1891 e si chiama Rerum Novarum: http://w2.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_15051891_rerum-novarum.html
      e la medesima, come le successive,non parlano assolutamente di reddito di cittadinanza, che, tra l’altro appartiene eventualmente allo Stato e non alla Chiesa.
      La Chiesa è rimasta – in questo campo – sempre fedele alla Parola divina:
      17 All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare,
      maledetto sia il suolo per causa tua!
      Con dolore ne trarrai il cibo
      per tutti i giorni della tua vita. [ Genesi 3,14-19 ]

      Come, per altro conferma San Paolo ed il Direttore cita correttamente :
      4 E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo. 5 Il Signore diriga i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza di Cristo.
      “6 Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi. 7 Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, 8 né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. 9 Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come esempio da imitare. 10 E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. 11 Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. 12 A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace.” [ 2Tessalonicesi 3 ]

      Per cortesia, non venga in questo sito di ispirazione Cattolica a spargere della zizzania, grazie.

    2. Emilio

      Assolutamente. Blondet ha descritto in maniera molto chiara cosa e’ il reddito di cittadinanza: nella dottrina sociale della Chiesa non esiste nulla di simile. Porre il reddito sopra il lavoro e’ una vecchia idea liberista. Lo stesso Belloc ad inizio secolo aveva ben descritto lo stato di uno schiavo come la non possibilita’ di rifiutare qualunque offerta di lavoro anche la piu’ ignobile e sfruttatrice. In altre parole chi subisce la Hartz IV deve accettare qualunque tipo di lavoro pena la rimozione dei diritti sociali come la sanita’, la scuola o la casa.Altresi’ Impone di non muoversi dalla stessa citta’ ed altre limitazioni della liberta’ umana. Il M5S propone qualcosa di molto simile come da referenza. La Chiesa considera il lavoro come fonte di sostentamento e di dignita’ per la persona. Siete voi che avete le idee molto confuse.

  6. Asterix

    Il lavoro. Bello spunto di meditazione e interessanti riflessioni quelle di Blondet.
    Mi permetto aggiungerne altre due.
    1) Senza la necessità, e quindi anche senza lavoro, sarebbe riuscito l’uomo a sviluppare ed inventare tutto quanto ha fatto nei secoli e millenni? Spesso è la necessità ad aguzzare l’ingegno.
    2) Il lavoro è una conseguenza del peccato originale. Quando non avevamo la concupiscenza non era necessario lavorare. Col peccato Dio ci ha castigati obbligandoci a sostenerci col sudore della fronte. Ma sappiamo anche che i castighi di Dio non sono puramente delle “vendette”, ma metodi estremi con cui cercare la nostra conversione.

    E per finire, si può ancora dire che il lavoro nobilita? O è proibito e politicamente scorretto?


  7. Quello che il M5S vuole fare a Livorno – in via sperimentale – si può leggere quì:http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/24/livorno-parte-il-reddito-di-cittadinanza-500-euro-per-6-mesi-a-100-famiglie-la-giunta-m5s-progetto-unico/2492272/
    Io penso che sia sbagliato.
    Concordo con il Direttore; Caso mai pagare il lavoro delle mogli e madri che fanno un lavoro domestico importantissimo.
    Ma nel mondo occidentale è impossibile perché i comunisti considerano questa cosa una sopraffazione di genere 🙂
    Poi, ci sarebbe anche un altro piccolo problema.
    Si dovrebbero conoscere questi soggetti che percepiscono sovvenzioni pubbliche.
    Invece non è possibile per motivi legati alla privacy.
    Un conto sono gli attuali aiuti alle persone bisognose, che già esistono, un altro conto, secondo me, è estendere universalmente questo reddito.
    Avremmo creato facilmente una marea di parassiti.
    Non siamo un popolo virtuoso. Coloro che percepiranno questo reddito, saranno giovani che rimarranno eternamente in questa posizione senza alcuna motivazione nel loro progresso materiale e spirituale.
    Senza contare poi che dal punto di vista economico, questa sciagurata invenzione, è equiparabile alla speculazione finanziaria.
    Cosa c’è di diverso da essa, quando quest’ultima – si dice – crea denaro dal nulla?
    Non ci vedo differenza perché similmente alla speculazione, non viene creata ricchezza.
    La proposta Grillina è sicuramente da respingere.


  8. Bisognerebbe però ricordare, dottor Blondet, che la proposta dei 5Stelle è condizionata all’accettazione, da parte del percettore del reddito, di proposte di lavoro che gli pervengano dal collocamento. Diversamente, ovvero, dopo aver rifiutato un certo numero di proposte, si decadrebbe dal beneficio. Più o meno qualcosa del genere è in vigore in Inghilterra. A me la proposta non piace, ma non voglio stare a discutere di quello che piace a me.


  9. Una persona nulla facente eredita una fortuna da un parente, nulla di strano, le ricchezze di uno stato appartengono ai cittadini, distribuire tale ricchezza non è una cosa fuori dal mondo, questi soldi potrebbero aiutare molte persone ad esempio aprire un attività anziché ricorrere all’usura o anche per pagarsi i debiti e non andare a rubare e vivere degnamente con i ‘propri’ soldi, se poi uno decide i di fare il parassita lo può fare visto che i suoi avi hanno contribuito a creare questo stato, è come ereditare, non bisogna pensare sempre male


    1. …dunque, secondo Lei se mio padre ha lavorato dall’età di 14 anni come barbiere e dopo la sua morte, io eredito la sua ditta individuale, tale eredità sarebbe di tutti?
      ma si rende conto di cosa dice?
      guardi che il comunismo è superato ok?


      1. Non di tutti, ma seguendo il ragionamento, se lei ha come vicini di casa dei figli che hanno avuto i genitori morti per poter permettere a Suo padre di aprire questa attività allora hanno diritto anche loro,così gli italiani di oggi sono figli di persone che hanno dato,anche la vita, per i beni presenti


  10. Buonasera, dottor Blondet. Non le nascondo qualche perplessità su alcune affermazioni, nonostante la stima nei suoi confronti: Chi/cosa sarebbero i meridios? Una razza inferiore di ominidi dediti all’ozio e all’abbrutimento? L’essere umano produce qualcosa di buono nella misura in cui si ritrova con le pezze al culo? Alcuni dicono che l’antica Grecia ha prodotto la sua cultura in quanto gli schiavi lavoravano per i filosofi…chissà! Non credo che sia il bisogno la molla per creare ma sia piuttosto un fatto culturale (da non confondersi con l’etica del lavoro di stampo calvinista)…L’argomento merita un bell’approfondimento. Complimenti per la scelta del suddetto.

  11. jafar

    bisognerebbbe onde aumentare i salari ai lavoratori renderli reponsabili e partecipi quali soci di minoranza di una quota del capitale aziendale:redistribuzione degli utili ,ma anche di eventuali perdite.questo responsabilizzerebbe il lavoratore e non si creerebbero -o diminuirebbero-egoismo,invidia,in una parola l’armamentario ideologico dell’individualismo e della lotta di classe.il reddito di cittadinanza dato a pioggia creerebbe un’immensa massa di fannulloni,sempre proni e ricatabili dal potere…


  12. Quell’imperatore era Settimio Severo capostipite di una famiglia imperiale che aveva nel proprio pantheon l’immagine di Cristo. Ma ebbe come discendente Eliogabalo.


  13. Che l’iniziativa in Svizzera sia stata rifiutata per mancanza di chiarezza sull’ammontare della cifra e sul finanziamento mi sembra un espressione della maturità dei votanti. Ciò non toglie che il reddito di base incondizionato sia una buona idea, se non altro perché ad ogni discrezionalità corrisponde un ente da corrompere; inoltre secondo me bisognerebbe prendere in considerazione un reddito proporzionale a quello della somma che ogni ente economico (dal supermercato alla sanità pubblica) intende scambiare: per far questo bisognerebbe avere una propria moneta e noi purtroppo non ce l’abbiamo.


  14. Non è affatto un “Reddito di cittadinanza”, ma una “Rendita di cittadinanza”, perché viene elargita senza esigere un lavoro corrispettivo. E’ una rendita di posizione, che potrà solo generare odio da parte degli immigrati che loro soli dovranno fare i lavori che a quel punto nessuno farà più. Ma, a differenza degli antichi “rentiers”, che erano nobili istruiti e dediti almeno alle arti, oltre che agli intrighi di palazzo, i moderni assegnatari della paghetta di stato saranno dei pezzenti assistiti a vita con una cifretta di sussistenza; Magari saranno pure pagati settimanalmente sulla carta di credito loro concessa, così da ottenere due benefici per il potere: 1) ufficialmente si dirà di aiutarli a non sputtanarsi subito tutti i soldi in alcol, droga, mignotte o sale giochi, 2) ma in realtà si farà sparire il contante e li si renderà schiavi definitivi del potere: chi si ribella perde la paghetta.
    Già noto come la finestra di Overton si sta aprendo anche su questo tema in tutta la UE.


    1. mai nessuno che faccia raccomandazioni ai politici, agli speculatori, ai malviventi, ecc… su come devono spendere i soldi da loro guadagnati (???)


  15. Non è tanto reddito si o no e chi si e chi no. Queste sono discussioni del 1800′ dei diritti e delle pene e simili, reperti da politici, assesori e opinionisti da TV show..
    Se si tiene in mente che questo sistema politico/monetario e ormai sorpassato e che i modelli mentali non vano bene ci si arriva a delle alternative per passare a nuovi paradigma basati non più sul denaro/consumismo ma utilità sociale. Ed e qua il reddito minimo garantito si pone come un alternativa di passaggio.
    Alternative? Più Renzi? Un Renzi in ogni casa/TV show?
    Oppure chi la pensa diversamente se ne va tranquillo nei boschi ?


    1. Sorvolando – per il momento – sul sistema economico di una nazione, es capitalismo, socialismo, ecc,ecc, il problema rimane invariato.
      Per mangiare occorre necessariamente lavorare.
      Lei potrà eliminare il denaro e magari utilizzare il baratto ma se vuole mangiare l’insalata, qualcuno la deve coltivare, non crede?
      Quì si vorrebbe dare gratis a qualcuno,ciò che non si è guadagnato.
      Tizio lavora il terreno da cui trae sostentamento e Caio
      se ne sta’ comodamente a guardare Tizio che lavora e mangia del prodotto del suo lavoro.
      In pratica si vuole legalizzare la schiavitù.
      Un bel passo avanti questi del M5S.
      Dei luminari in economia.


      1. Ma se l’unico lavoratore di una comunità di 100 persone fosse Tizio che, a suo dire, produce insalate per €100,00, si può distribuire 1 euro ad ogni membro? Che ne pensi?


        1. Se un Tizio produce ciò che serve per tutti i 100 e vuole regalare i 99, non esiste nessun problema.
          Sei forse contro la Carità? 🙂


          1. Se Tizio invece vuole essere pagato, con cosa lo si pagherebbe se nessuno ha i soldi? Sei forse contro la remunerazione del lavoro? 😉


  16. Scusate se insisto, ma penso che sia importante un chiarimento: secondo voi il fatto di avere riconosciuto il diritto di sopravvivere all’interno della comunità di appartenenza deve necessariamente portare all’abulia e al vizio? Personalmente, se mi riconoscessero una cifra mensile, non me la sparerei in alcool, droga, ecc… così come non lo faccio col mio stipendio, forse perché ho ricevuto un’ educazione… o perché esiste una società attorno a me che ha il gusto del bello, delle cose fatte bene, della vita vissuta in pienezza, cose così…voi che ne pensate?


    1. “Scusate se insisto, ma penso che sia importante un chiarimento: secondo voi il fatto di avere riconosciuto il diritto di sopravvivere all’interno della comunità di appartenenza deve necessariamente portare all’abulia e al vizio?”
      Caro Salvo, il problema è mal posto.
      La domanda vera da porsi è: ho il diritto di avere il reddito di cittadinanza?
      Perché, come Lei capirà senz’altro, in natura questo diritto non esiste.
      Un giorno in TV sentii la Kruber che disse al suo ospite che in America ” tutti hanno il diritto alla felicità”
      Siccome la Kruber è una ignorantona noi non dobbiamo scadere in queste sciocchezze.
      Nella Costituzione americane sta’ scritto ” che tutti hanno in diritto a costruirsi la felicità” che, come può bel capire è assai differente.
      Prima di tutto occorre rispondere alla domanda che ho fatto io.
      Avere del denaro o altra merce, anche per mangiare senza fare niente è un diritto che esiste in natura?
      Io direi proprio di no.
      Se lei si trova in un’isola deserta se vuole mangiare ( avrà davanti a se sterminati ettari di terreno coltivabili ) dovrà necessariamente usare le braccia con olio di gomito.
      (come dicono dalle mie parti) 🙂
      Posto che dunque in natura questo diritto non esiste passiamo ad analizzare se uno Stato oppure organizzazione di uomini e donne, debba riconoscergli questo diritto.
      Anche quì possiamo utilizzare lo stesso esempio.
      Lei non è più solo ma si trova in compagnia di altre 5 persone.
      Vi siete divisi i campi per il raccolto, avete scritto un piccolo regolamento per l’utilizzo dei campi, la raccolta e lo scambio della merce, barattandola.
      Però a questo punto, uno dei cinque, non lavora e non produce il suo raccolto.
      Non di meno, vuole mangiare il raccolto degli altri.
      Ma, non solo vorrebbe mangiare senza produrre alcunché, vorrebbe altresì avere questo “privilegio” come diritto riconosciuto da tutti gli altri.
      Quì siamo oltre la Monarchia, siamo arrivati alla schiavitù bella e buona.
      A me non sembra un bel mondo.
      Dunque, in definitiva, se la proposta del M5S dovesse trovare accoglimento con l’introduzione del diritto ad avere il reddito minino di cittadinanza, ci troveremme in questa situazione macroscopica che tutti coloro che lavorano dovranno farlo obbligatoriamente oltre che per se stessi e la loro famiglia, anche per coloro che non lavorano, con l’aggravante non di poco conto che qualora questi ultimi non ricevessero le 500 o 600 €/mese, avrebbero il diritto di fare causa allo Stato per il risarcimento del danno.
      Avranno dunque il denaro per costrizione più gli interessi.
      Quindi, spingendomi ancora oltre saranno sempre i soliti che lavorano a pagare per forza coloro che non lavorano, con l’aggravante che se non pagano, gli verranno sequestrati i loro beni.
      Questo dice la legge, se un tizio viola un diritto di un altro, quest’ultimo ha diritto a chiedere il risarcimento.
      Spero di essere stato chiaro nell’illustrare il mio pensiero per dire quanto sia grottesca la proposta del M5S.


      1. “Perché, come Lei capirà senz’altro, in natura questo diritto non esiste.”
        D’accordissimo con lei. Voglio arrivare a dire che in natura non esiste nessun diritto. In natura vige la legge della giungla (appunto!): se parliamo di diritti parliamo di comunità umane, di relazioni, di cultura.
        Lasciando stare il M5S, io penso che se esiste un diritto, è quello alla sopravvivenza.


    2. Il diritto a sopravvivere è un’altra cosa: uno stato può sempre impiegarti per lavori socialmente utili in cambio di uno stipendio, qui in Spagna ci sono comuni che lo fanno. Però il reddito di cittadinanza è tutta un’altra cosa, non è un reddito, ma una rendita e se è in cambio di nulla è eticamente sbagliata. In Germania e UK sono corsi ai ripari: avevano gente ormai alla terza generazione di fancazzisti mantenuti col sussidio, un autentico cancro della società. La prima generazione, che come te aveva ricevuto un’educazione, si manteneva con dignità, ma poi spesso i figli sono gradualmente degenerati nel vizio.


      1. a causa del reddito, pardon, della rendita di cittadinanza? Allora i nostri terroni come si sono degenerati senza rendita? (ovviamente sono ironico, visto che sono un superterrone!)


  17. “Lasciando stare il M5S, io penso che se esiste un diritto, è quello alla sopravvivenza.”
    Dipende 🙂 🙂 In natura direi di no.
    Prova ne è il fatto che se un neonato non è accudito dalla mamma e dal papà, “naturalmente muore”.
    Come diritto di una società civile posso concordare con Lei senz’altro.
    Sono i modi di assicurare questo “diritto” umano/civile che divide la politica.
    Secondo me lo Stato non deve produrre alcun diritto in tal senso.
    A mio avviso uno stato Etico/Cristiano, dovrebbe affidare alla società civile, ( corpi intermedi) questo compito di aiutare le persone che momentaneamente perdono il lavoro.
    Favorendo al massimo queste istituzioni civili.
    Favorendolo in qualunque modo, anche con contributi pubblici.
    (per esempio la detassazione di coloro che vi partecipano)
    Ma, non penso sia giusto, per i motivi espressi sopra, coniare questo nuovo diritto.


  18. Quindi la società civile (corpi intermedi) dovrebbe aiutare le persone che momentaneamente perdono il lavoro a trovarne un altro? Lei ha fatto l’esempio dell’isola deserta con 5 persone e i loro problemi di sopravvivenza: se, per esempio, arrivasse dal cielo o dal mare un robot in grado di fare tutti i lavori agricoli, la situazione sarebbe immutata secondo lei?


    1. ..chissà perché ma una vicina mi sussurra che quel fantomatico robot atterrerà sicuramente a Trapani….:-)


      1. Al momento nelle fabbriche ce ne sono parecchi di robot che automatizzano il lavoro, ma anche in agricoltura e negli altri settori lavorativi la tecnologia ci consente di ridurre drasticamente la forza lavoro e credo che se adesso non lo si fa in maniera ancora più drastica è soltanto per garantire il pane ai padri di famiglia… A Trapani non so…(mah?).

  19. Il Navigante

    Penso che non bisognerebbe dimenticarsi di una una regola “civile” ed “etica” molto semplice e che una volta gli adulti insegnavano agli adolescenti per aiutarli a diventare degli uomini responsabili:

    La regola della reciprocità “per ricevere devi prima dare”!

    Un essere umano, adulto, sano e con l’uso dell’intelletto, il vedersi dover dipendere per il suo sostentamento totalmente dagli altri penso che sia una per lui una cosa avvilente e molto mortificante.

  20. alex1175

    Il concetto stesso di “reddito di cittadinanza” è incompatibile con l’uso della moneta-debito.


  21. Mi sembra che bisogna allargare il discorso, perche’ cosi’ e’ asfittico.Non lo e’ nella metafisica dei soldi e nelle citazioni di san Paolo e di san Bernardino da Siena,ne’ lo e’ nella constataione della finanziarizzazione patologica dell’economia,ne’ della necessita’ di fare oggi redistribuzione.Lo e’nei moralismi generalizzati e negli approcci spartano-freudiani verso la realta’ dei giovani.Fondamentalmente una persona sana e’ attiva,ha iniziativa,e l’appetito viene mangiando.Non si puo’ generalizzare, ma se oggi c’e’ un sistema che vuole deprimere e pervertire i giovani,anche qui bisogna allargare il discorso.Io ho 62 anni ,qualche acciacco,e quindi gia’ un po’ della mia ascesi e’ passiva, non attiva come prima,ma Dio stabilisce i tempi per ogni cosa:si passa gradualmente dalla supremazia dell’agire sul patire, a quella del patire sull’agire.Anche qui il discorso va allargato.Un tempo per riscoprire l’infanzia e la gratuita della vita’,e anche per comprendere meglio il vissuto da adulto.Tutto vorrei fare ,e faccio,meno che passare la vecchiaia a litigare coi giovani o a fare loro la morale a prescindere :roba da vecchie checche o da vecchie zitelle.Normalmente i giovani sono migliori di noi,e se oggi non e’ cosi’ ammesso e non concesso,anche qui e’ un discorso da allargare.Senza dimenticare il glorioso e saggio ed equo istituto del giubileo,e i condoni periodici di debiti,in Mesopotamia come nell’America precolombiana.Anche questo era etico,comunque si fosse amministrato ciascuno nel ciclo precedente:sia perche’ solo agli schiavi non e’ riconosciuto il diritto di sbagliare,o la possibilita’ che sbaglino,ma questo non deve pesare per sempre,sia perche’ le vicende umane non sono poi cosi’ pulite da poter dire che san Giovanni non fa inganni:e comunque, anche fosse,di definitivo c’e’ solo il giudizio particolare e universale.il resto e’ ,e dev’essere vita.Quella e’ civilta’.Non lo e’, invece voler estinguere popolazioni, fare pulizie etniche,provocare guerre per impadronirsi di risorse e per schiavizzare le genti,dando anche loro la colpa di avere voluto una guerra che invece hanno subito.Cosi’ va’ il mondo,anzi,cosi’ andava prima di Obama.


  22. Comunque , ormai, il solo modo in cui la redistribuzione non sia una progressione verso la dipendenza e la schiavitu’ nei confronti del potere, e’ che la faccia Domineddio,e alla grande.Non ho dubbi che la fara’, e la fara’ presto.Sia pure riconvertendo tutto al suo valore reale,e non nominale.I dubbi non devono esistere, mille difficolta’ non fanno un solo dubbio,dicevano quelli seri.La Chiesa Cattolica ,fondata sull’Eucarestia, e’ un Matrimonio tra Dio e l’Umanita’.Ora…se vedo una coppia di anziani coniugi(fortunatamente, finora, composta da un uomo e una donna)camminare per strada ,e litigare sulla direzione da prendere,o che altro, non mi fa problema, neanche se lo fanno in maniera molto accesa,Ma se ogni volta rimettessero in dubbio la loro storia,(tipo:non mi hai sposato per amore,e qui e la’ e su’ e giu),bhe’…sarebbero una coppia di buffoni e mi farebbero sghignazzare.

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