Marco Tosatti
Cari Stilumcuriali, il Sinodo sull’Amazzonia è ormai alle porte; e più di una voce autorevole si è levata nelle settimane passate per sottolineare pericoli e insidie per la fede che potrebbero nascere da questo sinodo. In particolare è stato criticato in molte maniere diverse il documento preparatorio, l’Instrumentum Laboris.
Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi da fonti attendibili un documento preparato da teologi, cardinali e vescovi, (un gruppo di lavoro che si definisce “Coetus Internationalis Patrum”) e appoggiato da molti altri, compresi fedeli laici, che ha isolato quattro punti specifici del Documento Preparatorio che per la loro gravità paiono contraddire la fede e il Magistero. Le possiamo definire le quattro tesi (eretiche) dell’Amazzonia.
La situazione attuale della Chiesa, la mancanza di trasparenza, dialogo reale e democrazia, fa sì che non pubblichiamo i nomi delle persone che hanno lavorato su queste tesi, né di quelle che lo appoggiano. Non vogliamo esporle a punizioni, epurazioni e vendette di nessun genere da parte del regime.
Ecco il documento.
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Al Papa e ai Padri sinodali
Noi, numerosissimi prelati, sacerdoti e fedeli cattolici di tutto il mondo, facciamo presente che l’Instrumentum Laboris preparato per la prossima assemblea del Sinodo pone seri interrogativi e desta gravissime riserve, per la sua contraddizione sia con singoli punti della dottrina cattolica sempre insegnata dalla Chiesa, sia con la fede nel Signore Gesù, unico Salvatore di tutti gli uomini. Ne abbiamo tratto, secondo il metodo classico, quattro proposizioni in forma di “tesi”, riportando i termini del documento. In coscienza e con molta franchezza, l’insegnamento che essi trasmettono è inaccettabile.
- La diversità amazzonica, soprattutto religiosa, evoca una nuova Pentecoste (IL 30):rispettarla è riconoscere che ci sono altri cammini di salvezza, senza riservarli esclusivamente alla propria fede. Gruppi cristiani non cattolici insegnano, d’altronde, altre modalità di essere Chiesa, senza censure, senza dogmatismi, senza discipline rituali, forme ecclesiali (IL 138), di cui la Chiesa cattolica dovrebbe integrare alcune. È distruttivo dello stesso credo riservare la salvezza esclusivamente al proprio credo (IL 39).
Particolarmente scandaloso è il n. 39, dove si afferma che è «distruttivo dello stesso credo» «riservare la salvezza esclusivamente al proprio credo».
Contro, tra altri: Dominus Jesus, 14 e 16.
- L’insegnamento della teologia pan-amazzonica, che tenga conto specialmente dei miti, dei riti e celebrazioni delle culture d’origine, è richiesto in tutte le istituzioni educative (IL 98 c 3).I riti e le celebrazioni non cristiane vengono proposti come «essenziali per la salvezza salute integrale» (IL 87) e si chiede di «adattare il rito eucaristico alle loro culture» (IL 126 d). Sui riti: IL 87, 126.
Contro: Dominus Jesus 21.
- Tra i luoghi teologici (cioè tra le fonti della teologia, come la Sacra Scrittura, i Concili, i Padri) si trovano il territorio [dell’Amazzonia] e il grido dei suoi popoli (IL 18, 19, 94, 98 c 3, 98 d 2, 144).
Contro: Dei Verbum 4, 7, 10.
- Viene suggerito di conferire l’ordinazione a persone anziane, che abbiano famiglia, e di conferire “ministeri ufficiali” a delle donne. Si propone così una nuova visione dell’ordine che non proviene dalla Rivelazione, ma dagli usi culturali dei popoli amazzonici (che prevedono, tra l’altro un’autorità a rotazione). Si dovrebbe allora fare una separazione tra il sacerdozio e il munus regendi. (IL 129 a 2, 129 a 3, 129 c 2). La separazione tra il sacerdozio e il munus regendi va minando le basi eucaristiche del ministero dell’autorità nella Chiesa.
Contro: Lumen gentium 21, Presbyterorum ordinis 13, Pastores dabo vobis 26; ed inoltre contro: Sacerdotalis cælibatus integre e spec. 21 e 26, Ordinatio sacerdotalis 1, 3 e 4; Pastores dabo vobis 29.
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…Allora preferisco il Vedanta.
MB. Se “ci sono altri cammini di salvezza”, se è “distruttivo dello stesso credo riservare la salvezza esclusivamente al proprio credo” – Allora non si capisce perché il clero e il papato pretendano di dire ancora la loro. Perché, dopo che la Chiesa per duemila anni ha insegnato l’unicità della salvezza portata da l Figlio che si è fatto uomo, con la massima autorità, adesso in base a quale autorità la Chiesa dellle Amazzoni ci insegna il contrario.
Proprio adesso – poi – che c’è qualche dubbio che l’attuale pontefice sia il succesore di Pietro vero e regolare, visto che per essere eletto ha violato uno dei voti che ha contratto quando è diventato gesuita, mai accettare una carica nella gerarchia clericale. Questi voti sono così facilmente frangibili? Lui si è fatto dispensare? Da chi? Si è dispensato da solo?
Chè poi, se “la diversità amazzonica, soprattutto religiosa, evoca una nuova Pentecoste (IL 30):rispettarla è riconoscere che ci sono altri cammini di salvezza, senza riservarli esclusivamente alla propria fede.se L’insegnamento della teologia pan-amazzonica, che tenga conto specialmente dei miti, dei riti e celebrazioni delle culture d’origine, è richiesto in tutte le istituzioni educative”, benissimo: allora pr noi che non siamo amazzonici, è meglio aderire alle grandi tradizioni indo-arie , il Vedanta, la dottrina del Risvegliato.