Il 13 giugno scorso Guy Verhofstadt, ex primo ministro belga, eurodeputato, con le mani in tutte le paste europeiste ed oligarchiche, ha usato un termine “pesante” – e di solito vietato nella polemica politica civile – per accusare l’opposizione democratica all’euro-oligarchia: “Quinta Colonna”.
“Leader governativi come Orbàn, Kaczynski e Salvini hanno un solo obiettivo, distruggere l’Europa e uccidere la nostra democrazia liberale, e lo stanno facendo assieme a quelle che io chiamo le cheerleader di Putin: Nigel Farage, Marine Le Pen e Geert Wilders”.
“C’è una cerchia del male attorno al nostro continente, che comprende Putin, Erdogan e, se le cose si dovessero mettere male, anche Trump” – aggiungendo – “Politici come Le Pen, Wilders e Farage, sono capaci solo di intascare i soldi del Cremlino e di ricevere gli aiuti dei servizi segreti di Mosca. Sono la quinta colonna di Putin”.
Scoppio di rabbia incontrollabile (come abbiamo visto in Macron) e delirio complottista in un oligarca che sente in pericolo il suo potere: per lui gli esponenti che hanno il sostegno di un’opinione pubblica e di un elettorato che li ha votati, non sono oppositori legittimi; sono quinte colonne pagate, traditori – da fucilare quando i tempi del Più Europa saranno maturi. Naturalmente, nessuna prova a sostenere la grave accusa.
Per quinta colonna, ci istruisce l’enciclopedia, si intende “ un’organizzazione a carattere militare che opera clandestinamente all’interno di una nazione o città per favorire l’invasore o il nemico”. Se dovessimo dar ragione a Verhofstad ed adottare il suo modo di pensare, saremmo costretti a definire “quinta colonna” di Macron, per esempio, gli italiani che sono stati insigniti della Legion d’Honneur, la massima onorificenza francese, il cui motto è “Honneur et Patrie”: intesa che la “patria” per cui si sono acquistati meriti, è quella che ha per capitale Parigi.
Ma no, direte voi, solito complottista Blondet: chi vuoi che abbia ricevuto la Legion d’Onore in Italia? Lo ha scoperto il sito Scenari Economici. Ecco la lista.
Politico (o affine) | Partito | Onorificenza francese | Anno | Motivazione ufficiale |
Franco Bassanini | PD | Ufficiale della Legion d’Onore | 2002 | “forti legami intrattenuti durante il suo incarico da Ministro con la Francia” |
Emma Bonino | +Europa | Commendatore della Legion d’Onore | 2009 | “militante europea” |
Carlo De Benedetti | simp. PD | Commendatore della Legion d’Onore | 2015 | “avvicinamento di Italia e Francia” |
Massimo D’Alema | DS | Grand’Ufficiale della Legion d’Onore | 2001 | “volontà di costruire un’ Europa comune” |
Piero Fassino | PD | Legion d’Onore | 2013 | “forte impulso alle relazioni con la Francia” |
Dario Franceschini | PD | Legion d’Onore | 2017 | “amicizia dimostrata
alla Francia” |
Sandro Gozi | PD | Legion d’Onore | 2014 | “sincero europeista
che lotta per l’Europa” |
Enrico Letta | PD | Commendatore della Legion d’Onore | 2016 | “personalità straniera che vive in Francia” |
Giovanna Melandri | PD | Ufficiale della Legion d’Onore | 2003 | non note |
Roberta Pinotti | PD | Ufficiale della Legion d’Onore | 2017 | “impegno per una sempre più stretta collaborazione con la Francia nel campo della Difesa” |
Giuliano Pisapia | PD | Ufficiale della Legion d’Onore | 2015 | “francofilia” |
Romano Prodi | PD | Gran Croce della Legion d’Onore | 2014 | “Europeo convinto, economista brillante e politico al servizio dello Stato” |
Beppe Sala | PD | Legion d’Onore | 2016 | “riconoscimento per il successo mondiale di Expo” |
Walter Veltroni | PD | Legion d’Onore | 2000 | “per l’attività svolta a
salvaguardia dei beni culturali” |
Stefania Prestigiacomo | FI | Ufficiale della Legion d’Onore | 2016 | non note |
Franco Frattini | FI | Commendatore della legion d’Onore | 2015 | “impegno italiano, internazionale ed europeo” |
Le curiose schiere dei legionari onorari francesi in Italia: quante Legion d’Honneur tra i PD?
Il “Partito Francese” in Italia
Non è sorprendente? Anche il sito Scenari Economici ammette di essere stato sorpreso. L’intera dirigenza storica del PD, dei suoi (come chiamarli?) Superiori Cogniti, De Benedetti, Romano Prodi ed Emma Bonino, e una bella rappresentanza dei ministri nei governi PD posteriori al golpe del 2011 – a parte le eccezioni alquanto misteriose della Prestigiacomo (!?), una delle vociferanti girls di cui ci ha afflitto Berlusca, e di Frattini, ministro di una breve stagione.
Che dire? Questa galleria di personaggi non paiono essersi illustrati nel servizio all’Italia in modo da lasciarne ai cittadini grata e riconoscente memoria. Ma evidentemente sono stati ritenuti meritevoli per servizi che la Francia, ufficialmente, ha ritenuto degni di premio (la Legion D’Honneur non si richiede né si può sollecitare; l’insignito si paga 1000 euro per il costo dell’onorificenza, un gioiellino di smalti: i francesi mica regalano niente) e riconoscenza “de part de la Patrie”. Sarebbe bello riuscire a sapere di più sui meriti verso Parigi che ha riscosso Giovanna Melandri, passata in Italia come una meteora di nullità al seguito del Lider Maximo, o per quali “collaborazioni nella Difesa” se n’è resa degna la ministra che qui da noi non ha lasciato segno né traccia alcuna, la Pinotti; ma alla Francia, quale bene ha fatto?
Però ci distrae da queste domande la comparsa nella lista dei meritevoli verso La Patrie di Franco Bassanini. Non solo perché questo personaggio è, con Giuliano Amato molto amico suo, l’eminenza grigia sempre a manovrare il coperchio dei vasi della marmellata a disposizione del PD, da Cassa Depositi e Prestiti a Montepaschi e alle fondazioni bancarie. E’ che adesso, Gentiloni (quello che da ministro degli Esteri ha regalato un tratto di mare alla Francia, operazione poi abortita quando, reso noto il fatto dalla Meloni, il trattato non è stato ratificato), poco prima di scadere, ha messo Bassanini a gestire negoziati riservati per un Trattato di Collaborazione Strategica con la Francia, di cui praticamente nulla si sa, che non è passato davanti al Parlamento, di cui il nuovo governo è tenuto all’oscuro, e che secondo il professor Sapelli, è preoccupante.
Uno dei motivi di preoccupazione è il livello dispari in cui questo negoziati avviene. Per parte italiana, Gentiloni lo ha affidato a tre persone, “l’ex ministro Franco Bassanini”, un funzionario a lui vicino, “ il consigliere di palazzo Chigi per gli affari Ue Marco Piantini”, e il Rettore dell’Università Luiss ed ex ministro, Paola Severino”. Ma da parte francese, c’è il ministro degli Esteri in carica, Jean-Yives Le Drian, potente e vecchia volpe socialista, Grande Oriente di Francia….era proprio il caso di mandare a trattare con il volpone un altro “socialista” insignito della Legion d’Onore per ““forti legami intrattenuti durante il suo incarico da Ministro con la Francia”? Nel nuovo clima creato da Macron con i suoi insulti, e la sua volontà di sottometterci facendoci suoi serventi in Mali e in Libia, e discarica dei suoi maghrebini – se questa non è la Quinta Colonna di Parigi, certo è il “partito francese”.