QUOS VULT PERDERE, DEUS AMENTAT PRIUS

Uccidevano i migranti e ne vendevano organi: la verità del pentito sulla tratta degli esseri umani

L’agghiacciante retroscena emerge dall’operazione ‘Glauco 3’ che questa mattina ha portato al fermo di 38 persone. A Roma la centrale delle operazioni finanziarie

….Il pentito: Chi non aveva soldi veniva ucciso, i suoi organi prelevati
Chi non aveva i soldi per affrontare il viaggio in barca per l’Italia “veniva ucciso, gli venivano prelevati gli organi che poi venivano venduti ad alcuni mercanti d’organi egiziani”. E’ l’agghiacciante retroscena che emerge dall’operazione ‘Glauco 3’ della Polizia di Stato, che all’alba di oggi ha portato al fermo di 38 persone, emesso dalla Procura di Palermo.

A raccontare i particolari di questo presunto traffico di organi è un collaboratore di giustizia che già nell’operazione ‘Glauco 2’, che aveva portato all’arresto di 24 persone, aveva aiutato i magistrati di Palermo a fare luce su un traffico di esseri umani.

Nuredin Wehabrebi Atta, 32 anni, il pentito, è un trafficante eritreo arrestato nel 2015. Subito dopo l’arresto ha deciso di vuotare il sacco e di raccontare il funzionamento del traffico di esseri umani. L’indagine è coordinata dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Annamaria Picozzi.

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Palpa il seno a poliziotta e si masturba  davanti a lei

giudice:  fatto di lieve entità.  E lo rilascia

il senso dello  Stato della nostra magistratura: vilipendio a pubblico ufficiale, cosa è? 

Pubblicato il: 12/06/2019 14:12

“Vagava nei pressi della stazione di Reggio Emilia quando è stato fermato e condotto negli uffici della Polfer per accertamenti di rito. Lì, un 28enne extracomunitario ha dato in escandescenze e, dopo aver palpato il seno di una poliziotta in servizio, ha iniziato a compiere atti di autoerotismo davanti a lei”. E’ quanto riferisce Stefano Paoloni segretario generale del Sap, sindacato autonomo di polizia. “Lo straniero è stato immediatamente arrestato dai colleghi con l’accusa di violenza sessuale in attesa della convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria – prosegue Paoloni – Nonostante l’accusa gravissima e la presenza di una donna poliziotto oggetto di molestie, il soggetto è stato immediatamente rilasciato, poiché il giudice ha ritenuto il fatto di lieve entità. Può la violenza sessuale essere di lieve entità? Inconcepibile!”. Per il segretario del Sap, “rilasciare chi compie tali atti, significa legittimarlo a continuare. Probabilmente, domani la prossima vittima sarà la figlia o la moglie di qualcun altro.