Continua la persecuzione dei nazionalisti in Romania Stamattina le autorità rumene hanno fatto irruzione nelle case di diversi sostenitori di Georgescu (Mostrano i loro coltelli come se fosse illegale possederli)
Le autorità rumene stanno ora interrogando le persone per aver sostenuto Georgescu sui social media L’imprenditore Sorin Constantinescu è stato interrogato presso l’Ispettorato generale della polizia perché ha sostenuto il candidato indipendente alla presidenza, Călin Georgescu, online
Il deputato dell’AUR Tiberiu Boșutar è stato arrestato dalla polizia a Bucarest e portato a Bistrita per essere interrogato, ha annunciato poco fa il leader dell’AUR George Simion in un video sulla sua pagina Facebook.
” La paura, l’orrore, il terrore cercano di instillare tra la popolazione i dittatori che hanno preso il potere e hanno inscenato un colpo di stato. Il mio collega Tiberiu Boșutar, coordinatore dell’AUR Bistrita-Năsăud, stava camminando dal Parlamento verso il nord della capitale ed è stato fermato da tre civili nel traffico e in questo momento si sta recando a Bistrita-Năsăud per le udienze.
The leader of the nationalist party AUR in Bistrița-Năsăud, Tiberiu Boșutar, has been arrested by the police in Bucharest The police said he committed the crime of “public incitement”
Aziende e istituzioni romene costrette a mettere le persone transgender in posizioni di alto livello
L’Autorità di vigilanza finanziaria in Romania ha pubblicato un rapporto per le istituzioni finanziarie e le società che le obbliga ad ammettere persone transgender e altre persone non binarie in posizioni dirigenziali Una regolamentazione imposta dall’alto della Commissione Europea
Il leader della Fratellanza Ortodossa, Dan Grăjdeanu: “Stiamo assistendo a un attacco senza precedenti a tutti i valori cristiani e a coloro che li condividono. L’amore per Dio, per la patria e per la nazione rumena viene vilmente etichettato dalla maggior parte delle agenzie di stampa come estremismo e terrorismo.”
Chi l’avrebbe mai pensato? Sembra che l’aereo atterrato in Romania pochi minuti prima che la Corte Costituzionale “decidesse” di annullare le elezioni appartenga ad Alexander Soros
Marco Travaglio unico giornalista che ne parla un po’
Per la serie “dicesi ‘ingerenza russa’ ogni elezione vinta da chi non piace alla Nato”, ricapitoliamo il caso Romania. Anche perché i prossimi potremmo essere noi. Governati da 30 anni da partiti corrotti e screditati, i romeni votano alle Presidenziali e al primo turno arriva primo l’outsider nazionalista indipendente Calin Georgescu, il meno atlantista e guerrafondaio sul conflitto ucraino al confine. Come in tutte le elezioni, dall’Ue agli Usa. Ma, anziché farsene una ragione e cambiare postura, Ue e Usa gridano ai brogli di Putin tramite Tik Tok: avendo contro tutte le tv e i giornali governativi, Georgescu ha preferito fare campagna su quel social anziché coi segnali di fumo. La Consulta ordina il riconteggio, che però dà lo stesso esito: elezioni regolari. Allora il presidente uscente Klaus Iohannis declassifica per la Corte cinque file dei servizi segreti, ovviamente segreti, per dimostrare che, sì, Georgescu ha preso il 23% perché il 23% dei votanti ha scelto lui, ma solo perché i russi hanno investito ben 400 mila euro per i suoi spot su Tik Tok. E si sa che, appena vedi uno su Tik Tok, cadi in stato di ipnosi e corri a votarlo. Anche gli altri candidati erano su Tik Tok e Georgescu l’han votato soprattutto contadini e anziani, non proprio fan del tiktokismo, ma lasciamo andare. E i sondaggi che danno Georgescu al 63% al ballottaggio? Semplice: Putin, con la sola forza del pensiero o rispondendo alle telefonate dei sondaggisti al posto del campione, ha taroccato pure quelli.
Poi, stanco morto, s’è distratto un attimo: infatti, sette giorni dopo le Presidenziali, i romeni han votato alle Parlamentari e lì, non essendoci Georgescu, han vinto i partiti governativi. Quindi o i truccatori russi dormivano, o TikTok funziona solo alle Presidenziali. Infatti le Parlamentari sono valide, mentre le Presidenziali vengono annullate dalla Consulta due giorni dopo averle avallate e due giorni prima del ballottaggio, mentre i residenti all’estero stanno già votando. Purtroppo la sentenza nessuno può leggerla perché non esiste: le prove dei brogli russi sono o non sono segrete? Brogli occidentali non possono esisterne, poiché mai Nato e Ue interferirebbero in un’elezione, tanto meno nel Paese a cui gli Usa vogliono donare la più grande base Nato d’Europa: non sarebbe da loro (anche se alla vigilia del voto il Dipartimento di Stato ha avvisato che non tollererà cambi di politica estera a Bucarest). Ora, appena si rivota, Georgescu rischia di prendere ben più del 63%, a meno che non lo arrestino o lo mettano fuorilegge. Quindi si rivoterà a oltranza finché il popolo non si deciderà a votare come gli ordinano quelli che non interferiscono. Ma ci sono anche soluzioni più pratiche: abolire Tik Tok, o i telefonini.